'Sento di avere delle potenzialità che non riesco a sfruttare appieno nel lavoro'. 'Ho difficoltà a gestire lo stress e la pressione'. 'Non sono in grado di comunicare efficacemente con i miei colleghi'. Quante volte hai riscontrato gli stessi problemi? E quante volte hai realmente pensato di agire concretamente per darti una soluzione efficace? Il viaggio verso il cambiamento personale può essere tortuoso e, a volte, ancor prima di iniziare, è possibile che si smarrisca la via. Ma immagina di avere al tuo fianco un esperto compagno di viaggio che ti aiuti a dare voce al tuo potenziale inespresso. E dunque, lascia che ti dia il benvenuto nel mondo del coaching. Attraverso storie di trasformazione personale, strategie personalizzate e domande potenzianti, scoprirai come liberarti dalle catene dell'auto-sabotaggio, come identificare e superare gli ostacoli e, soprattutto, raggiungere obiettivi che mai avresti pensato possibili. Ognuno ha la capacità di cambiare la sua vita, ed io posso accompagnarti nel viaggio di scoperta. Lasciati ispirare, sfida i tuoi limiti e libera la versione migliore di te scoprendo 'il potere trasformativo del coaching'.

'La mia ricerca artistica esplora in partenza la costruzione, la definizione del sé e l'alterità nel loro delinearsi attraverso dinamiche relazionali. La riflessione intima ed esistenziale sul mio rapporto con il reale ha caratterizzato il primo decennio di produzione. In seguito, ho iniziato a concentrarmi su opere di natura partecipata. Inizialmente indagando il linguaggio performativo, poi permettendo a queste 'azioni' di convergere in progetti video strutturati. Il mezzo filmico, unitamente alla fotografia, al disegno, la scultura e l'installazione hanno rappresentato tanto un insieme di tecniche da approfondire, quanto una pluralità 'linguistica' indispensabile a declinare in modo efficace la complessità del sistema mondo. Il mio processo artistico si nutre inoltre del dialogo tra discipline umanistiche quali la storia come dispositivo di memoria e narrazioni, l'antropologia come luogo dell'incontro, la psicoanalisi come giardino in cui germoglia la parola. L'elemento sociale e politico è il collante che contraddistingue la ricerca, la quale, tuttavia, conserva un forte sguardo poetico.' (Elena Bellantoni)

La creazione artistica scaturisce dall'esigenza ineluttabile di affrontare le proprie urgenze politiche, intellettuali, estetiche, narrative e identitarie, di indagare il mondo con uno sguardo autentico, sperimentando ogni relazione in maniera partecipata e personale. I video, la fotografia, il disegno, la scultura, le installazioni sono tecniche 'linguistiche' che Elena Bellantoni ha utilizzato per rappresentare la visione di sé e del reale, concentrandosi sul corpo come mezzo di interazione. La scrittura, poi, è servita a fare ordine, a dare voce al rapporto tra vita e arte, che dialogano e si riconoscono, nel flusso continuo della poetica del vagabondare, del perdersi e ritrovarsi, in una dimensione che del tempo cerca la sua diacronia.

La breadline che l'artista segue è sia la linea del pane ma anche la linea di povertà che ha segnato storie e narrazioni di questi paesi segnati dalle 'rivolte del pane', facendo dialogare i luoghi 'caldi' che possano raccontare il nostro presente contemporaneo. Il pane non rappresenta infatti solo il momento del convivio e del confronto tra genti diverse, ma è legato alle rivolte popolari che spesso sono state identificate nella storia come movimenti di protesta che hanno unito popolazioni diverse nel nome della giustizia e dell'uguaglianza sociale. In questi posti uniti, la breadline è molto labile. La farina, la polvere di grano, è un valore e rappresenta culture millenarie e tradizioni diverse. L'elemento del coro, così come quello del pane, sono essenziali in questo progetto perché diventano lo strumento per raccontare attraverso parole, suoni e immagini le rivolte sociali, politiche che sono nel DNA di ogni paese, in particolare dei paesi legati storicamente e geograficamente al Mediterraneo.