La raccolta nasce da una parola giapponese 'komorebi' che sta ad indicare la luce che filtra tra gli alberi. Il titolo Riverberi traduce questo significato. Le poesie all'interno della raccolta vogliono essere proprio quella sensazione di raggi e pulviscolo che penetrano nel fitto della boscaglia disperdendo le ombre degli alberi. Le poesie di Riverberi sono rapide immagini, sorte di flash nella mente, piccoli punti luminosi che tentano di squarciare il cupo, l'oscuro della vita.

Può la troppa immaginazione diventare un problema? Sveva ci conduce nel suo viaggio alla scoperta di sé stessa come una maladaptive daydreamer: una persona con un comportamento disfunzionale portata a rifuggire la realtà e a cercare emozioni nel sogno a occhi aperti. Sveva stava perdendo il controllo della sua vita, ma la scrittura terapeutica l'ha aiutata a ritrovarsi. Così nasce un diario pieno di pensieri, poesia e amore.