Dopo le sostanziali modifiche introdotte dalla legge n. 166 dell'1 agosto 2002 alla legge 11 febbraio 1994 n. 109, tanto da farle meritare la denominazione di Merloni quater, la materia ha continuato di fatto a evolversi, in ultimo con il D.P.R. 3 luglio 2003, n. 222 e con gli artt. e 3 e 4 della legge 24 dicembre 2003, n. 350; gli atti emanati dall'Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici e la noiosa giurisprudenza, poi, contribuiscono continuamente a dare indirizzi e interpretazioni laddove le norme presentano spesso lacune e conseguenti difficoltà applicative. Questa terza edizione dell'opera intende fornire un valido riferimento per tutti coloro che operano nel settore dei lavori pubblici.

Il volume, premessa una riflessione sul legame funzionale tra notaio pubblico ufficiale e notaio libero professionista, nonché evidenziata la portata dell'art. 2699 c.c. che identifica gli elementi fondanti dell' 'atto pubblico' certificativo, ritiene di ravvisare nella legge 58 della legge notarile, che individua le fattispecie di nullità formali dell'atto redatto dal notaio, gli elementi di maggior rilievo per la configurazione dell' 'atto' stesso come 'pubblico'. Si affrontano di seguito le altre prove documentali qui definite 'minori' (dal telegramma agli atti di ricognizione o rinnovazione), singolarmente esaminate. L'indagine verte poi sul documento nella sua funzione probatoria.

Nella fase di realizzazione dell'opera pubblica, si demandano essenzialmente a tre soggetti i compiti e le responsabilità della sua corretta esecuzione e della conformità al progetto approvato:il responsabile del procedimento, la direzione dei lavori, l'impresa. Su tali soggetti grava la responsabilità della realizzazione dell'opera secondo le ipotesi determinate in sede progettuale; il complesso normativo vigente ammette la variabilità, entro limiti assai ristretti, di tre elementi essenziali dell'appalto: i tempi di realizzazione, il costo preventivato, l'opera vera e propria. Nel testo viene effettuata una analisi delle citate variazioni e sono inoltre riportati parecchi esempi tratti dalla comune pratica.

Il volume, privilegiando anche il resoconto di sedute di gruppi Balint e di psicoterapie, affronta i più coinvolgenti problemi relazionali dell'oncologo, del medico di medicina generale e dell'infermiere con il malato oncologico e i suoi familiari nelle varie fasi della malattia. 'Nelle pagine di questo testo - scrive Umberto Veronesi nella presentazione - sono stati affrontati tutti i delicati aspetti della comunicazione della diagnosi grave con onestà intellettuale e saggia criticità. Agli autori riconosco il merito di avere tracciato una analisi accurata e precisa, aperta alla discussione anche degli aspetti dell'etica, della morale, del rispetto e della dignità del malato e dell'importante rapporto medico-paziente. Uno spunto per interrogarsi sulla vita, sul dolore, sulla malattia, sulle relazioni umane'.

Un volume fotografico che propone le immagini mitiche di campioni entrati nella leggenda. Una carrellata in un secolo di pugilato ai massimi livelli, con foto inedite spesso riprese dietro le quinte tra allenamenti e vestizioni, sudore, rabbia e voglia di vincere, e commentate in ogni pagina da ricordi, aneddoti, battute, frasi 'storiche' di vincitori e vinti, allenatori, giornalisti, scrittori e appassionati. vengono tralasciati i comandi Unix e le spiegazioni sull'utilizzo dei principali tool di ricerca Archie, Gopher e Veronica. Viene infine introdotto World Wide Web, il sistema di archiviazione e di navigazione ipertestuale e vengono dati alcuni suggerimenti su come comportarsi da perfetto utente

Brevi saggi che valutano l'influenza che i luoghi d'origine, il villaggio, la campagna, hanno avuto come scintilla ispiratrice nell'arte figurativa sarda del Novecento. Un'influenza che nei casi più fortunati, ovvero nelle personalità di autentico talento, si è tradotta in genuina espressione artistica. Il richiamo obbligato è a Grazia Deledda, Sebastiano Satta, Salvatore Satta. Il capoluogo barbaricino per costoro rappresenta il legame vitale che unisce l'uomo ai luoghi della sua storia personale ma anche Olzai per Carmelo Floris, Orani per Mario Delitala, Sorso per Pietro Antonio Manca e Monserrato per Cesare Cabras. Un legame permeato di nostalgia, intesa come dolore del ritorno: ritorno con la memoria ad un passato non più esistente o forse mai esistito.