Che cosa si intende quando si parla del 'lavorìo' della mente o di una decisione 'calcolata'? E la frase 'avere in mente qualcosa' allude a una specie di contenitore di idee? Oppure, spostandoci dal linguaggio comune a quello letterario, che cosa implicano espressioni come 'specchio oscuro della mente' (Alexis de Tocqueville), 'atmosfera della mente' (Henry James), 'camere del cervello' (Virginia Woolf), o 'flusso di coscienza' (William James)? Questo volume prende in esame alcuni casi di metafore della mente, sia nell'ambito del parlare comune - dove vengono spesso usate senza avere coscienza della loro natura analogica -, che in quello della scrittura letteraria, dove si impongono invece come un'anomalia, un sussulto imprevisto nella routine del meccanismo linguistico convenzionale.
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