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2025 |
![]() ![]() Author: Cuttrera Sabato Publisher: ABE "Questo libro contiene più di una storia da leggere d'un sol fiato, sembra un romanzo, ma non lo è. E nella vicenda dello Zio della sposa che ama la nipote, sfidato a duello da Ercole, c'è tutto il Rinascimento da leggere, da gustare, da amare. Come tutte le cose belle che finiscono presto, non pote' quella vicenda protrarsi alla lunga, specie per una serie di pettegolezzi che portarono il fatto a conoscenza dello zio della ragazza, il quale si infatuò anch'egli della bella nipote, peggiorando la posizione degli sposi segreti. - Fra tanto la cameriera piena di dolore per essere stata per il favore che la sua nemica aveva con Altobella licentiata, desiderando di ritornare alli servigi della padrona, pregò e fe' pregare il signor Galeazzo Pannone che si fosse interposto con sua sorella a volerla pigliare massimamente che per leggiera occasione era stata licentiata. Non mancò Galeazzo di passar l'officio con sua sorella, acciò la pigliasse in sua casa, ma tutto fu in danno per causa del favor che teneva con quella, la sua nemica. E perché era alquanto appariscente e di vista, Galeazzo portò gl'occhi addosso, fece pensiero di tenerla a suo piacere, massimamente che viveva da soldato senza donna in casa. Era Galeazzo bravo e coraggioso et a più d'una prova s'era fatto conoscere per tale. Onde appresso del Re Alfonzo era salito in grand'estimazione e da quell'haveva ricevuto molte onorate mercedi. Posto dunque ad effetto il suo pensiero, se la prese in sua casa, godendola amorosamente e con gran piacere di quella, la quale non contenta degl'abbracciamenti del padrone, volle assag € 44,00
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![]() ![]() Author: Cuttrera Sabato; Bascetta Arturo Publisher: ABE Su Sibilla di Sicilia Regina di Palermo, altrimenti detta Sibilla di Medania, o di Acerra, non ci sono più dubbi che sia la stessa persona. Non bisogna però fare confusione, essendoci più sovrane di tal nome, con la Sibilla angioina di Gerusalemme, diva dei romanzi ottocenteschi, ai tempi della conquista del S.Sepolcro da parte del Saladino, o con la Sibilla delle Fiandre, sorella di Goffredo il Bello. E' però vero che la nostra Regina rischia di mandare ugualmente in confusione il lettore perché fu retrocessa a a Contessa di Lecce, spuntata nel pieno della guerra fra guelfi e ghibellini, quando Brindisi fu col marito Re Tancredi, e il papa costrinse monache, chiese e benedettini a voltare le spalle a quest'ultimo sovrano degli Altavilla, lasciando che la vedova perdesse due troni. Dopo una lunga premessa di chicche storiche sull'area di Lecce, Ostuni, Cassino, e la guerra fra Guglielmo il Buono e quello Cattivo, il libro riparte dalla fondazione di San Giovanni in Lecce, voluta a suo tempo da Accardo, per rilanciare la figura del bistrattato Conte di Lecce, il quale assurge a Re, e della sua vedova, retrocessa a Contessa. I succosi capitoli su Sibilla sono una continua scoperta di una bella figura di Acerra, del sangue dei D'Aquino-Medania, madre di cinque figli dispersi, designata a Regina di Palermo, dopo essere stata prigioniera dell'avversa Costanza di Sicilia, poi trattenuta anch'essa dalla stessa a Salerno, salvata dal nemico, e poi costretta dal papa al ritiro, pronto a rilanciare il Regno di Dio in terra. L'ex Contea di Lecce sarebbe stata la sede ideale per l'esil € 55,00
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![]() ![]() Author: Cuttrera Sabato Publisher: ABE Anche questa pubblicazione di Cuttrera del poliedrico editore Bascetta si inquadra nel programma di ricerca del nostro essere comunità a diffondere notizie certe non solo tra i contemporanei, ma a conservarne tracce indelebili per le nuove generazioni. Fino ad oggi questo lavoro ha riscosso vasti ed unanimi consensi di pubblico e di critica. La cultura esige responsabilità, tolleranza e buonsenso civile a conforto del ruolo istituzionale che ognuno ricopre nel tessuto sociale, non trascurando poi che in una piccola comunità ognuno occupa sempre un campo di riferimento in cui gli altri lo riconoscono. Gli storici, gli scrittori della storia, rivestono una presenza molto delicata: la saggezza. È una qualità che matura in loro per la conoscenza millenaria della vita dei popoli, delle cose che contano e che la storia ha filtrato nello scorrere del tempo. I ricercatori di qualunque livello e spessore non devono solo togliere polvere dagli archivi per raccontare cronache di episodi lontani, hanno l'obbligo di partecipare alla costruzione di una società migliore: per ogni paese è indispensabile l'esistenza di veri uomini saggi. Il rinvenimento del Catasto Onciario del Casale di Mugnano in provincia di Terra di Lavoro ordinato nel 1741 da Re Carlo III di Borbone e completato nel 1754 è l'occasione più importante per qualunque analisi sociale e storica che in futuro si vorrà fare nella nostra terra. Finalmente c'è una raccolta di dati certi che abbiamo rincorso da sempre e che solo la nostra determinazione ha portato alla luce. Dopo la prima edizione del Catasto nasce questo nuovo l € 44,00
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![]() ![]() Author: Cuttrera Sabato Publisher: ABE La frantumazione politica del Regno di Sicilia Ultra e Citra gettò Napoli nell'abbandono. Ovunque regnava il caos. Palazzi abbandonati, case diroccate e cloache a cielo aperto erano il brutto biglietto da visita di una metropoli soggiogata, derubata e affranta dalle guerre. L'ex capitale era allo sconquasso e, perduto il trono aragonese nel 1501, subì la falsa amicizia spagnola del prorex Cordova, che scippò mezzo reame alla «regina triste» in nome di Ferdinando il Cattolico, come già deciso da quest'ultimo sulla carta, essendo in combutta con Re Luigi XII il Cristiano, al quale andò l'altra metà, avallata dai baroni avversi. Toccarono quindi agli Spagnoli del «la Calavria, Basilicata, Terra di Otranto e tutta la Puglia». Furono dei Francesi del «Re Luigi, il Ducato di Benevento, di Abruzzo, Campagna, e la Città di Napoli», sempre più vuota e abbandonata al suo destino e senza più un solo popolo, diviso fra rossi e bianchi. La conseguenza fu che al cambiare della casacca si moltiplicarono i luoghi di confine delle antiche province, a causa dello spostamento forzoso voluto da abati feudali e signori di diverso partito. E il risultato fu che si rifondarono ancora una volta paesi di qua e di là, costringendo alla migrazione le piccole popolazioni di servi della terra da un capo all'altro della linea immaginaria se non era gradita ora a questo e ora a quel feudatario. Con un Viceré a Levante e uno avverso a Ponente, «essendo così divisi, ne nacque anco la divisione de' cuori de li poveri baroni e città del Regno: imperciò che i vassalli de lo spagnuolo si chiamavano Spagnuoli, € 44,00
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![]() ![]() Author: Cuttrera Sabato Publisher: ABE In questa seconda parte dedicata alla Regina Maria d'Ungheria si affronta fin da subito la fine di un sogno, quello reale, e l'inizio della decadenza, quella inaspettata. È la casualità delle cose che manda a monte il progetto degli Angioini sui troni d'Europa, l'evoluzione rinascimentale, per tornare alla radice religiosa, ma dei fraticelli del Trecento. È così che la Regina diventa vedova di Carlo II, e da subito sirocchia, cedendo il posto alla nuora, Sancia di Maiorca, sposa dell'erede Re Roberto, sempre più indebolito dalle infiltrazioni dei Catalani in tutto il reame. Preoccupazioni e piaghe si moltiplicano e la morte del bellissimo figlio Piero, perito nella storica Battaglia di Montecatini, segna l'inizio della fine di un sogno prestigioso. È il dolore che prende il sopravvento sulla politica di espansione, quello che trascina la stessa famiglia reale nel vortice aragonese e alla fine getta le armi per un riavvicinamento dei congiunti, vicini e lontani, e dell'Isola di Sicilia, a cui spetta il trono palermitano di Sicilia Citra. Cronisti e storici afferrano al volo il personaggio e la Regina, da sciamana, diventa quasi monaca: ora costruisce chiese latine, fonda conventi di monache, favorisce ordini religiosi diversi. E i diari lasciano il posto alla forma letteraria, affinché a brillare sia la tragedia, il canto greco degli anni giovanili, il lamento per la morte del bellissimo Piero che diventa costruzione, studio, poesia. La Regina è nuda, piange e si dispera, poi di scatto si riprende e costruisce chiese, favorisce i francescani e le donne monache. Lascia per se € 44,00
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![]() ![]() Author: Cuttrera Sabato Publisher: ABE Questo nuovo filone di studi storiografici riguarda i cognomi e le chiese della ex Montagna di Benevento, ossia degli ex Casali del Ducato della Civitate Beneventana, a cominciare dalle parrocchie dei Torrioni di S.Angelo e di San Michele Arcangelo, quelli con la nomina del cui rettore sottoposta all'approvazione ora del Papa di Roma, ora del Re di Napoli. Tutto nasce dalla ricerca fatta a più livelli, presso l'Archivio di Stato di Napoli, per conoscere i nomi dei Torrionesi e la vita che menavano nel 1700, e presso l'Archivio di Stato di Avellino e Benevento, per dare un seguito a quelle famiglie oggetto di studio. Ciò è stato possibile grazie al confronto diretto con le fonti, cioè con quei nomi contenuti nei diversi catasti originali redatti a cavallo dei due secoli, e con un successivo passaggio di confronto con uno studio sulle famiglie. A essi si sono aggiunti altri documenti, frutto di una lettura attenta e scrupolosa, cominciata sui notai, i quali annotavano matrimoni, testamenti, vendite e permute riguardanti i torrionesi e gli abitanti dei paesi limitrofi, da S.Angelo a Cupolo a Toccanisi (Bn). Nuove e utili notizie che porteranno ad uno studio sempre più approfondito sui Torrioni della Montagna del S. Angelo di Benevento. Il primo di quei feudi fu quello appartenuto al Signor Camillo Caracciolo, poi divenuto comune di Torrioni (Av). € 44,00
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![]() ![]() Author: Cuttrera Sabato; Bascetta Arturo Publisher: ABE Centinaia e centinaia di cognomi, di famiglie, di luoghi e, si può dire, di fatti, sono contenuti in questo testo dedicato alla ex provincia di Terra d'Otranto, e in particolare al Comune di Carovigno, oggi in provincia di Brindisi. Il testo parte da Re Ruggero, il conquistatore di tutto, tranne che di Lecce, che resta con Benevento. Poi arriva Re Guglielmo II e scippa le Terre pagane e bizantine di questa Calabria salentina e nasce una Diocesi anche a Ostuni, proprio quando Re Malo e Re Buono decidono di fare guerra ai Loritello di Puglia. La storia dei Guglielmo Altavilla si complica, quando diventano quattro, ma Lecce ha un solo nemico: Re Guglielmo II Buono che si schiera contro Re Tancredi, quando Accardo ha già fondato S.Giovanni. E' però Tancredi fu Duca Rogero III (fu Re Ruggero II) che da Conte di Lecce ebbe la meglio e divenne Re nel 1190, allorquando sposa Sibilla sorella di Riccardo d'Acerra dei D'Aquino-Medania, subendo la ribellione di Aprutino e Bertoldo, schieratisi dalla parte di Enrico Imperatore, marito di Costanza d'Altavilla, pomo della discordia, fatta prigioniera a Salerno. Ma l'ex Conte di Lecce conquista Terre e fiducia: Tancredi vince così Enrico a Napoli, il Ruggieri sposa Irene, Albiria va al Brienne, l'Imperatrice Costanza viene liberata dalla prigionia, quando Ruggiero di Avellino va a Salerno e Margaritone punta sui Pisani a Castellammare. La morte di Re Tancredi, che lascia Guglielmo III senza corona e la Regina Sibilla vedova, richiama l'attenzione dei Templari che riportano l'Imperatore nel Regno. L'invasione di Enrico VI è ormai imminente € 44,00
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2024 |
![]() ![]() Author: Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato Publisher: ABE € 35,00
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![]() ![]() Author: Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato Publisher: ABE "Presentare un testo storico di Cuttrera e Bascetta è sempre una emozione. Colpisce innanzitutto la ricerca certosina delle fonti, le più svariate e miracolosamente rinvenute dalla pazienza infinita. Si sa. La storia è ricerca, continua e costante. E quella di Arturo è una vera e propria indagine, attenta e scrupolosa, dei fatti e degli avvenimenti storici, analizzati in modo diligente, esaminati con quella curiosità che è la base per conseguire risultati fecondi e fruttuosi. Tale tipo di ricerca, affrontata con grande cura e impegno, è caratteristica precipua del Nostro. Il suo è un vero e proprio scandaglio tra le numerosissime fonti esistenti nei luoghi più impensati che la sua sagacia riesce a scoprire, perché guidato da un fiuto storico invidiabile e che sbircia nei cunicoli degli archivi e delle biblioteche delle varie città d'Italia e dell'Europa, testimonianze spesso sfuggite anche a storici di professione. Cuttrera, in tutti i suoi scritti storici, è il primo ad assaporare la vera cognizione della storia per trarne un nuovo sapore e trasmetterlo in tutta la sua intensità ai lettori. Le azioni, i fatti, gli eventi sono dei veri ritratti che evidenziano una visione della storia precisa e attuale. Tratta il tutto senza alcuna pietà. Senza alcun falso moralismo. La sua storia è come una ventata di aria fresca, aperta, quasi violenta. Attira e sconvolge. Tutto ciò si coglie in questo brillante volumetto dall'emblematico titolo. Un caleidoscopio di persone e fatti, non facilmente rinvenibili in storie di "spessore". Troviamo innanzitutto notizie precise e documentate, in € 35,00
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![]() ![]() Author: Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato Publisher: ABE Questo testo ha un filo conduttore invisibile che porta il lettore per mano fino all'Inquisizione. Basta pensare a come Cristoforo Colombo trattò gli Indios e a come il suo Re trattò lui. Poi la verità di Amerigo Vespucci, mentre Napoli, afflitta, affranta e gaudente per la fine aragonese, mostra tutte le contraddizioni della metropoli, ma anziché reagire, si accontenta della retrocessione a vicecapitale spagnola. La beffa della luogotenenza, affidata all'ex Regina Giovanna III e alla figlia Giovanna IV, fà dell'abilità di Ferdinando il Cattolico - usurpatore del reame della figlia, fatta passare per loca, e del mezzo regno francese, ereditato dalla nuova moglie dei de Foix - l'arma vincente per buttare fuori dal reame anche il Papa e ridisegnare le province del Principato di Salerno, ridimensionando la Chiesa fra le mura della sola Benevento. L'infamia che obbliga gli Ebrei a farsi riconoscere col bollino rosso e l'idea di perseguitarli, pescandoli a festeggiare durante i piagnistei pasquali, danno l'immagine di un regno a gestione familiare, nelle mani di figli e parenti. E l'idea di sabotare l'illuminismo riesce benissimo all'ingrato Re di bronzo che lascia il lavoro sporco ai frati, usurpando beni materiali e immateriali, tanto ai nuovi convertiti quanto ai filosofi. L'unica cosa che conta, per gli Spagnoli, sono i miracoli, le rendite, i benefici e le commende che andranno a scalfire tutti i patrimoni. L'ostentazione effimera del potere non sfugge ai ricchi notai, i soli capaci di trasformarsi in cronisti, per raggirare la regressione e alimentare il malcontento dei Ca € 60,00
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![]() ![]() Author: Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato Publisher: ABE Gli omicidi non sono tutti uguali e in questo libro non sono uguali neppure le tre storie sulla fine ingloriosa dello sposo più bello del Granducato di Toscana. L'efferata uccisione di Pietro Bonaventura, della stirpe dei Bonaventuri, gentiluomini di Firenze, rimase una macchia indelebile ai piedi del Ponte di Santa Trinita. E non solo perché il povero amante di Cassandra era a sua volta tradito dalla moglie Bianca col Granduca Francesco I de' Medici, ma anche perché furono in dodici a finirlo, mentre inseriva la chiave nella toppa di casa. Pezzi del suo cervello restarono sul muro, mentre ancora il commando, guidato dal nipote dell'amante, sferrava la coltellata n.24. Non un urlo gli uscì dalla bocca tremula, ma solo un ultimo flebile respiro di quel corpo senza vita: - Deh, non più, di grazia: poiché io sono morto! E' la stessa moglie Bianca Cappello a raccontarlo nelle sue Memorie del 1585, quelle che qui abbiamo posto al confronto con una novella di Celio Malespini, scritta appena vendi anno dopo e che lui stesso considera «istoria vera». Non contenti, come di stile, abbiamo inserito nel testo una terza cronaca tratta dal manoscritto originale di Silvio e Ascanio Corona, anch'esso dei primi del Seicento. Questo omicidio, così efferato, a cui seguì quello di Cassandra Ricci, amante uccisa sempre dal nipote, fu presto messo a tacere dal Granduca, il quale, da compagno della vedova, ne divenne sposo. La favola dell'amore ricco cancella quella dell'amore povero. La fine del bel fiorentino, che aveva rapito per amore la bella veneziana, viene così messa a tacere. È la stessa € 33,00
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![]() ![]() Author: Cuttrera Sabato; Bascetta Arturo Publisher: ABE Solo chi ama non bada alle minacce dell'amico del cuore o dell'amato. E Alessandro De' Medici e i suoi cugini, figliocci dello zio Papa, a sentire i cronisti, pare amassero tutto e tutti: gli amici e le donne, il danaro e il potere, Firenze e la famiglia. A reggere le redini era il Papa. A chi aveva dato la bacchetta ducale, a chi l'onore dell'ambasceria a chi del segretariato, ma a tutti quello di essere inconsapevoli spie nelle sue mani. Lui decise la pace fasulla con i Francesi: al futuro cristianissimo Re diede in sposa Caterina e al di lei fratello affidò la fede di Margherita d'Austria, figlia di Carlo V ancora in fasce. La bambola imperiale non crebbe all'improvviso, ma nel mentre visitò il futuro sposo a Firenze, lo Zio acquisito in Vaticano, e la bella Napoli, capitale di quel Regno, dove restò a studiare e a fare propri i modi gentili della corte dove si 'allevavano' tutti i principini d'Italia. Alessandro, già cresciuto, fra amicizie particolari e avventure amorose, impiegò il suo tempo a fortificare la città, allontanando da essa fuorusciti, condannati e avversari politici che si rifacevano al partito di Strozzi. Il Duca si fidava solo di Cosimo, e di Lorenzaccio, con i quali andava a spassarsela, passando da un letto all'altro, fra un consiglio dell'uno e il filosofare dell'altro. Poi Carlo V tornò vincitore dall'Africa e accelerò i tempi per incontrare tutti a Napoli, dove diede decine di feste durate decine di giorni in quei lunghi mesi di vacanza-lavoro a cavallo fra il 1535 e il 1536. Sembrò talmente motivato alla pace che, fra donativi e donazioni, condann € 39,00
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![]() ![]() Author: Cuttrera Sabato Publisher: ABE La casa di Savoia è una delle antichissime del Mondo, per esser venuta senza alcuna interruttione da quel gran Re di Sassonia Siguardo quale descende dall'altri Re suoi predecessori, sin dall'anno del diluvio 300... comincia così la copia inedita del manoscritto intercettato da Cuttrera e pubblicato per la prima volta nella storia di Orbassano. Il lettore vede così scorrere sotto i propri occhi tutti i Savoia, da conti a duca, una dopo l'altro, in perfetto volgare del cinquecento e del seicento, anno della sua redazione. E poi le notizie sui Savoia che si interfacciano con quelle del feudo di Orbassano, da essi più volte preferito a Rivalta e ad altri castelli. Cuttera fa una ricostruzione senza fronzoli, come nello stile da cronisti medievali, riportando nudi e crudi brani di storici pescati, ritrovati e trascritti senza manomissioni e senza commenti, dando vita a questo interessante e unico viaggio nella città delle acque. Ed ecco che il Manoscritto ritrovato, l'inedito sulla Casa Savoia, appare come parte integrante di un territorio da sempre appartenuto ai Savoia, come risulta dalle sue origini, almeno dopo le notizie sul periodo romano e normanno. Ma Orbancianum o Loco Orbaciano ha una storia intensa, quella che parte di sicuro dal 1035, quando 1/2 feudo era di S.Giovanni di Torino e 1/2 del suo Vescovo. Il periodo dei marchionati italici, si innesta così nel breve regno d'Italia di Re Corrado che dal 1096 al 1111 fece guerra al padre imperatore per volere del papa, facendo arrivare i suoi Marchesi fino a Gravina (Ba), dove si intreccia la storia dei feudatari di Orbas € 18,00
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![]() ![]() Author: Cuttrera Sabato Publisher: ABE Nata il 5 luglio 1522 e riconosciuta una rendita a Jenne, ragazza madre, la piccola Margherita passò nelle mani dei genitori adottivi di Bruxelles. Svezzata e cresciuta dalla zia Maria d'Ungheria, imparò a leggere e a scrivere, e presto a parlare fluente almeno quattro lingue. Persa l'occasione per Ercole d'Este, Margherita, fu maritata al Duca di Firenze, tanto per ricucire i rapporti fra Papa e Imperatore, dopo il sacco di Roma. Vennero così sanciti i capitoli matrimoniali in cui si stabiliva l'educazione della pupilla alla corte di Napoli fino all'età giusta per il matrimonio, quando sarebbe stata tradotta a Firenze, a spese del marito, dopo la cerimonia dell'anello al dito da tenersi nel Regno. E così la piccola, conobbe per la prima volta il padre e lo sposo nel 1531, prima di partire per Napoli con uno stuolo di dame, musici e prelati al seguito. Sfidando pioggia e neve sostò quindi a Cafaggiola, dove Caterina de' Medici le mostrò il Firenze e incontrò il marito. Il fuoco delle bombarde all'Annunziata aprì i dieci giorni di festeggiamenti, con spettacoli e recite, dalle corride alle partite di calcio, ai balli e alle cene conviviali. Giunta a Roma, ripartì finalmente per Napoli, dove restò tre lunghi anni per imparare il galateo di corte, studiare e crescere con altri piccoli nobili a palazzo reale. Qui fu seguita dalla Viceregina, che ne divenne balia e tutrice, ricevendo a corte amici, parenti e lo stesso sposo, con i suoi sfarzosi regali. Alessandro giunse nel Regno più di una volta, fra un riassetto e l'altro della città, sempre scossa dagli avversari politici, pu € 35,00
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![]() ![]() Author: Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato; Bascetta A. (cur.) Publisher: ABE Quando stette per nascere Federico II il papa aveva già quasi posto fine al disegno criminoso dei predecessori di spogliare l'antico Principato dei greci e di far nascere una Civitate Dei per sovrintendere sulle diocesi in costruzione, quelle nate proprio dall'annessione dei distrutti e dilaniati territori delle diaconie greche. L'urbe vaticana di Viano, in Laureto, ancora stette per scippare ai greci l'urbe pagana detta Civitatense per far nascere la diocesi di Larino. Anche S.Angelo di Canosa divenne vicaria templare, quando fu costruita la nuova sede di Barletta che ne assorbì beni, territori e primaziato. S.Marco in Lamis si ritrovò così staccato dall'ex S.Angelo, che a sua volta venne detto dai nuovi proprietari papalini S.Giovanni in Lamis, ma non era altro che l'ex Civitate delle Terre Beneventane, relegando i greci nell'ex urbe S.Maria in Lama, l'unica rimasta ai greci, e non ai latini, perché simbolo del paganesimo. Furono quindi i Templari a richiamare l'Imperatore per sconvolgere la geografia storica, più che per mettere ordine in Puglia, spostando la sede del Principato Apulia di rito misto da «Berola» di Canosa a «Baruletta», dove si praticò il solo rito latino, cambiando la geografia storica della città-stato dell'Apulia, Urbe Principato a Vetere, fondata da Ruggero Borsa presso i ruderi della Reggia paterna del Guiscardo (e rasa al suolo dal sima del 1088), prima di essere ricacciato a Salerno dal fratellastro Boemondo, rimasto fedele solo al Vaticano nella guerra del 1101, che ripudiò anche la matrigna Sichelgaita. Le 30 Terre di mezzo di Puglia e Lucania fu € 30,00
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![]() ![]() Author: Barbato Anna; Cuttrera Sabato Publisher: ABE Bologna era in festa per la sconfitta del Re svevo e il carroccio metteva allegria per il bottino reale: Enzio, il figlio di Federico II, era finito bottino dei Bolognesi. Tutti esultavano lungo il percorso fatto fare al prezioso prigioniero e già sfoggiavano il vestito a festa. «Terminava la sì decorosa entrata il pretore lieto e giulivo, un bel palafreno bianco cavalcando, rivestito di porpora, onorato da' suoni, e canti. La moltitudine del popolo fuor di città uscito per esser a parte di tanta festa, la non si può ridire, prendendo tutti oggetto, e di stupore, e di allegrezza. Fissavano gli occhi in ispezie sopra il Re Enzo, il quale d'anni intorno a' venticinque, bello della persona, tutti attirava a sè i riguardanti». I suoi capelli biondi lunghi quasi fin a cintola, e il complesso tutto della di lui corporatura alta e gioconda, muovevano ancora a tenerezza, e pietà. La cosa «compassionò alcuni, come nelle disgrazie intervenir suole, in ispezie i bolognesi dolcissimi e gentilissimi, tanta sua disgrazia. Tanto è vero, che anche ne' nimici la sfortuna di persone di merito muove a compassione». Bologna era diventata il simbolo della libertà per i Guelfi di tutte le nazioni. «Può ognuno immaginarli quanto andò per le lingue tutte di Europa la sorte felicissima di Bologna, non potendo che recare stupore, come una sola città giunta fosse a tal altezza di fortuna e gloria. Egli è questo il tanto strepitoso avvenimento alquanto diversamente narrato da Matteo Paris, volendo che Enzo unito a cremonesi e reggiani scorresse i confini de bolognesi a loro danno, onde questi posti in € 35,00
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![]() ![]() Author: Barbato A.; Cuttrera Sabato Publisher: ABE "I cavalieri del principe Caracciolo". Angelo Comneno: i maestri supremi dei Cavalieri. Il Viceré conferma a Cumneno la toga senza imperio. Il Protonotaio fa la cronistoria e il Papa si concede. Cibrario: i Cumneni faranno Marino Gran Maestro. Copia dell'istrumento del 10 maggio 1624. Il mensile di Avellino al Principe di Macedonia. Il notaio Brosca di Summonte Procuratore provinciale. Il notaio di Monteforte trascrive l'atto dei veneti. Il notaio di Avellino conferma il mensile al Macedonia. Cumneno crea Marino Caracciolo a Gran Maestro. Marino è il Gran Maestro: lo dice il libro degli Statuti.Caracciolo vara le regole: obbligo di Croce turchina 2. notai minori dell'avellinese. Le contese feudali di S.Paolina contro Torrioni e Tufo. Il regno borbonico: militari e magazzini per il grano. Ordinamenti amministrativi per piccoli paesi. Il testamento di Centrella per il nipote sacerdote. Scuola pubblica obbligatoria per maschi e femmine. Il potere torna ai comuni: i primi stemmi. La fu Vittoria Frezzaroli-Jannotti di Ceppaloni. Il legionario vendicativo al posto del sindaco morto. D'Agostino fabbricatori torrionesi di Sagliocca. L'arciprete Oliviero succede al fratello in Tufo. La congrega di Montefusco affitta casa al barone. Piccole curiosità notarili sulle frazioni della valle. L'ultimo feudatario: il marchesino Capobianco 1840. Sospensione del sindaco Iomazzo per taglio di querce. Scuola obbligatoria, Medico e Guardia Nazionale. Lumi, rotabile e ponte sul torrente Campitiello. L'orologio pubblico e i debiti di Torrioni. Capobianco si trasferisce da Montemiletto ad Apice. La € 39,00
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![]() ![]() Author: Cuttrera Sabato Publisher: ABE Per arrivare a Napoli Carlo V percorse la via Antica Major che da Salerno, risalendo Cava, e passando per Nocera e Sarno, giungeva a Pompei, che, non essendo stata rifondata, era territorio di Scafati e Castellammare, chiamata antica Stabia, per alloggiare nella futura Portici, presso l'antica Laucopetra. L'Anonimo: - Camminò poi innanti, et vidde Nocera delli Pagani, vidde il fiume Sarno, et scoverse il gran Monte Vesuvio, famosissimo per il suo incendio anticho. Et per la generosià delli vini grechi et latini, che producono le sue nobilissime vite, et venne alla pianura della Torre della Nunciata, et da man destra vidde le rovine dell'antica Stabia coverta dall'incendio, et dalla cenere del Vesuvio, ne ni mancorno persuni che del tutto non li dessero raguagli con gran piacere di sua Maestà et dalla Sinistra vidde il mare della Città de Castiello à Mare de Vico, et di Sorrento, et Massa, et scoverse l'isola di Capri. Et passato che hebbe le Pietre Arse, scoverse, e vidde l'Isola d'Iyscha, Procida, Miseno, Nisita, et il bel Capo de Posilipo, et poi scoverse la bile, et gran Città de Napole con li suoi felici colli, le castella, et il Porto; ma perche li Teatri, gl'Archi, li colossi, e gl'altri apparati p er l'intrata di Sua Maestà non erano compiti, Sua Maestà per dar sodisfatione à quella Città per favorire Berardino Martirano Secretario del Regno gentilhuomo cosentino di candide, et scelte lettere, et di costumi nobilissimi ornato, et di tal favore benemerito, restò servita d'alloggiare nella sua picciola villa di Leucopietra, vuolgarmente detta Pietra bianca, et nella co € 35,00
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![]() ![]() Author: Cuttrera Sabato; Bascetta Arturo Publisher: ABE I delitti del Cinquecento sono infiniti. Storie d'amore e di tradimenti, politici e familiari: i gialli storici si moltiplicano solo a ripescarli dal cilindro dei secoli. È il sangue di amici e parenti trafitti che ribolle, rivoltando sottosopra gli stati della povera Italia, dalla Duchessa d'Amalfi, uccisa a Venezia, agli amori all'acqua tofana. Costumi leggiadri che colpiscono Spaccanapoli e Piombino, con gli assassinii del secolo, del Principe Appiani e della Duchessa Maria d'Avalos, per finire con Bianca Cappello a Firenze e con il Principe e la Principessa di Salerno, nelle mire del Viceré di Napoli. Il nostro prologo sulle storie insanguinate alimenta la collana sulle storie insanguinate dal potere degli uomini e giunge al Cardinale Ippolito de' Medici, giovane rampante, abbandonato da Carlo V, pronto a preferirgli il cugino Alessandro, per Duca e per genero, e a lasciarlo morire lontano dalla Patria, in odore di rivolta e avvelenato fra gli strazi. Una pena durata dieci lunghi giorni, mentre mezza Firenze si recava a Napoli per trattare con quel Re e Imperatore. Eppure Ippolito, stando al resumé storico, fu Cardinale scelto dalla sua stessa Casata, fatta tornare a Firenze per riconquista imperiale, e perciò pronto a rivendicare il posto di Duca, come erede più anziano, osannato a gran voce dai fuoriusciti e dalle famiglie più in vista. Né gli bastarono la cattedra di Monreale, la corte imperiale, i viaggi e l'essere paladino del partito di opposizione: lui voleva essere Duca. Ecco allora che la congiura si allarga e prende piede in suo nome, lasciando scoprire al ver € 44,00
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2023 |
![]() ![]() Author: Cuttrera Sabato Publisher: ABE In the Italian middle ages an exceptional female figure left an important mark on history: Marie de Valois, daughter of King Charles of France. Her life offers us a fascinating portrait of that transitional era that would later lead to the explosion of the Renaissance. This book tells us about her life, how the French princess moved to Naples and then later found herself in the heart of Tuscany. In these pages, we explore her youth at court, her marriage to the Duke of Calabria Charles of Anjou in 1324, and her stay in Florence. In the Tuscan town, Marie found herself attending the marvelous celebrations for the feast of San Giovanni in June. The Florentines gathered to celebrate fervently this occasion, considering this saint 'a symbol of political correctness and moral rectitude'. The streets of the city turned into a stage for sumptuous festivities with papier-mâché candles on processional floats, creating a magical and enchanting atmosphere, with art and culture dancing together in a symphony of splendor and magnificence. Marie immersed herself in this new culture, embracing the beauty of Florentine life. Pierpaolo Tavino € 60,00
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![]() ![]() Author: Cuttrera Sabato Publisher: ABE Montaperto comparve nelle decime del 1327, elencate per clero, ma di tante abbazie precedenti restò in vita solo Venticano, che figura come monastero. I benefici dei preti soggetti ai beni della Biblioteca Vaticana che vengono trascritti nella prima metà del 1300 furono quelli del clero di Montisaperti che pagava 7 tarì e mezzo, quello de Montefalzono che sborsava 12 tarì, quello di Montemilitum che pagava 15 tarì e quello di Montefuscolo per 3 once, e del monasterium Venticani che pagava 20 tarì. L'anno dopo, nel 1328, i tarì di Venticano scesero a 10, sempre come monasterio, mentre gli altri continuarono a pagare come clero: Monte Aperto sborsò 3 tarì; Monte Mileto, 9 tarì; Montefuscolo 1 oncia e 2 tarì. Nel 1349 nacque la nuova Arcidiocesi in Beneventana, ribattezzata nuova Urbe Beneventum, essendole stato accorpato il sedile arcivescovile appartenuto all'antica Tocco, che non è Tocco Caudio, ma una Tocco molto più vicina alla città, perché assorbì la Mensa arcivescovile di S.Martino in Tocco, fra «Preta» e «Prata», poco discosto dallo stretto di Barba di Chianche, Ceppaloni e Toccanisii, ai piedi del torrente San Martino che scende dal Campanaro di Pietrastornina e Terranova di Arpaise, e si congiunge al Sabato che viene dal Campanaro della Basilica di Prata. Fu così che l'antica Civitate Sabina dei beneventani divenne l'Urbe metropolitana del Nuovo Sannio, inglobando le diocesi molisane e foggiane. A Tocco era appartenuto il titolo antico, ma non v'è conferma che sia stata Campanaro di Grottaminarda, come credette lo Scandone, ma qualche sospetto ci rimanda fra San Mic € 30,00
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![]() ![]() Author: Cuttrera Sabato Publisher: ABE Le orfanelle di Mercogliano e il Loreto del Vaccaro, prosciutti a Valle, maiorascato Muscetta, i Moscati di Avellino, la veste scarlatta di Pietrastornina, la sposa di Quadrelle e S.Marco al Castello di Apice, con il testamento della famiglia Principe e la lite fra Zunica e Perrelli. Sono questi gli argomenti, e alcuni altri, trattati in questo libello di vera storiografia, estratta dai notai dell'Archivio di Stato di Avellino e mai pubblicati da altri. Pezzi di rogiti che sono lo spaccato di una società, quella a ridosso di Avellino e Benevento, ma che risente dell'influenza casertana e napoletana della montagna riabitata fin dal Medioevo con il Monastero del Monte Vergine di Montevergine. € 29,00
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![]() ![]() Author: Cuttrera Sabato Publisher: ABE Si sa. La storia è ricerca, continua e costante. E quella di Cuttrera è una vera e propria indagine, attenta e scrupolosa, dei fatti e degli avvenimenti storici, analizzati in modo diligente, esaminati con quella curiosità che è la base per conseguire risultati fecondi e fruttuosi. Tale tipo di ricerca, affrontata con grande cura e impegno, è caratteristica precipua del Nostro. Il suo è un vero e proprio scandaglio tra le numerosissime fonti esistenti nei luoghi più impensati che la sua sagacia riesce a scoprire, perché guidato da un fiuto storico invidiabile e che sbircia nei cunicoli degli archivi e delle biblioteche delle varie città d'Italia e dell'Europa, testimonianze spesso sfuggite anche a storici di professione. Cuttrera, in tutti i suoi scritti storici, è il primo ad assaporare la vera cognizione della storia per trarne un nuovo sapore e trasmetterlo in tutta la sua intensità ai lettori. Le azioni, i fatti, gli eventi sono dei veri ritratti che evidenziano una visione della storia precisa e attuale. Tratta il tutto senza alcuna pietà. Senza alcun falso moralismo. La sua storia è come una ventata di aria fresca, aperta, quasi violenta. Attira e sconvolge. Tutto ciò si coglie in questo brillante volumetto dall'emblematico titolo. Un caleidoscopio di persone e fatti, non facilmente rinvenibili in storie di "spessore". Troviamo innanzitutto notizie precise e documentatate, insieme a quelle sull'intero Mezzogiorno d'Italia e di Napoli in particolare, su luoghi, vicissitudini e fatti. Il libro pone in rilievo, con onestà intellettuale e scavo delle fonti, interrogate su € 44,00
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![]() ![]() Author: Cuttrera Sabato Publisher: ABE Il testo mette in relazione i fatti storici nazionali con quelli locali, facendo riferimento agli atti notarili rinvenuti presso l'Archivio di Stato di Avellino e Benevento. Essi danno il quadro della povertà in cui era finito l'entroterra provinciale costretto a subire le rivendicazioni di questo e di quel nobile, passato con questo o con quel sovrano. Sullo sfondo c'è sempre lo stato pontificio che perde colpi in quanto i sovrani, ora Angioini ora Aragonesi, rosicchiano in continuazione paesi alla Valle Beneventana per aggregarli al Principato Ultra, provincia del regno più prossima a Benevento. Da qui la nascita dei primi 'studi' notarili, o meglio l'ufficio notarile, inteso come mansione dei notai che iniziarono a spostarsi da Salerno nelle vicarie di Mercato Sanseverino e Montefusco e poi a stabilirsi nei paesi dopo l'arrivo di Carlo V, che portò tutte le province di mezzo soggette a Salerno. Negli anni a venire li ritroviamo stabilmente presso i comuni delle tre province distintesi nuovamente (Avellino-Benevento, Foggia e Salerno) dove operavano, trasmettendo di padre in figlio quella che divenne lo studio della professione di queste figure ormai radicati in pianta stabile in paesi strategici. È il caso dei notai napoletani della famiglia Leo che si trasferirono a Torrioni, paese a ridosso del carcere mandamentale di Montefusco, in Principato Ulteriore, futura provincia di Avellino. Notaio Donato Leo (1717-post 1752). Probabilmente originari da una antica famiglia di notai di Ostuni, ivi presenti dopo il 1583 col capostipite notaio Donato Antonio Leo, il quale redige € 36,00
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![]() ![]() Author: Cuttrera Sabato Publisher: ABE Maria di Valois parte per Firenze nel 1326, al seguito del marito Carlo di Calabria, con il medico Capograsso di Salerno e con Cecco d'Ascoli a negromante. È giunta dalla «Maison de France» con al seguito carriaggi zeppi del «nécessaire». È la moglie del viceré di Napoli, fatto Signore della città di Dante, già divisa fra guelfi bianchi e guelfi neri. In questo libro Maria e Carlo non sono quelli bistrattati nella «Cronica» del Villani, ma nobili gentili che ripristinano le feste e ridisegnano la Signoria, allargando le cinque cerchie a 90.000 fiorentini, a 110 chiese e a mille scolari. Qui spuntano le Logge coi fanali a farla da padrone, trasformando i palazzi a corti private, dove il vizio e il gioco dei cortigiani, fra scacchi e buzzeca, e quello delle donne in fiore, con le trecce bianco-gialle, hanno preso il sopravvento sulla difesa militare. E così, mentre i duchi danno festa a Palazzo, con pranzo coreografico e scene in cartapesta, s'arena la battaglia guidata da Castruccio in nome del vicinato e degli imperiali. Maria e Carlo si riconoscono paladini e portatori di pace, finiti quasi per caso nella Congiura di Lucca; essi sono il simbolo della nobiltà del Trecento, di un «Primo Rinascimento» in nuce, quello che la Città di Firenze si appresta a vivere, ma che già parla napoletano ovunque. Nell'epistolario di giugno compaiono i migranti del sud, il Capitano del Balzo alle prese con il vizio plebeo del gioco, le tasse di S.Lorenzo, lo Statuto per Castelfiorentino, il sale del Castello di Signa, i priori delle arti. C'è tutto il contado nei libri contabili della Signor € 60,00
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![]() ![]() Author: Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato Publisher: ABE Isabella, figlia di Isabella e di Re Giovanni, dopo la morte del padre e l'abbandono materno, visse l'adolescenza col fratello Re Enrico III che la promise in sposa allo Spupor Mundi. Le nozze furono da favola e Federico non le fece mancare un lauto pranzo, accettando la mano della sorella del Re d'Inghilterra, essendosi dimostrato il migliore offerente. Toccò al sarto della futura Regina renderla ancora più bella, sebbene ella comprasse al mercato e spesso fosse trattenuta dal germano al soggiorno forzato nella Torre di Londra. La tradizione inglese dei regali di Natale però ce la racconta gioiosa per il viaggio verso lo sposo e la festa teatrale tenutasi a Colonia, dove finalmente Isabella scioglie i veli e mostra il suo volto fra le braccia del Re. Le nozze in pompa magna e il lauto pranzo, la magia dei doni a corte per scalzare la fede sono gli elementi che già annunciano al mondo il temperamento del giovane imperatore che si allontana dalla Chiesa. Ma Federico si allontana presto anche da questa moglie, deciso a costituire un harem, simile a quello che ha visto a Cipro o a Costantinopoli, capitale del mondo antico che sceglierà dopo la cacciata da Gerusalemme. Nel mentre le accuse di eresia per lo sfrenato amore verso le altre donne e la morte del figlio Giordano, costituiscono il primo dolore per l'Imperatrice inglese di Gerusalemme che segue il marito e onora la traslazione di s.Elisabetta, sperando che la riconquista e la rinascita del Regno di Langobardia a Pavia possa concludersi presto. Ma nulla in realtà sarà come ella sognava, anzi, Isabella viene esiliata in S € 35,00
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![]() ![]() Author: Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato Publisher: ABE € 35,00
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![]() ![]() Author: Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato Publisher: ABE I panni colorati lavorati sono pregio, distinzione. Significativi a tal proposito sono in testamenti, come le ultime volontà dettate dall'uomo "seduto sulla sedia di paglia". Dettagli questi non da trascurare. L'occhio notarile è anche attento così al contesto, al vissuto. I testamenti rivelano l'atteggiamento dell'essere umano di fronte alla morte, insieme ai culti del territorio. Nel testamento di I capitoli matrimoniali così dei notai del Principato ci restituiscono una società i costumi, i modi di essere, le singolari tradizioni locali, insieme alla dote e al "notamento dei panni". Certamente una funzione significativa, che segnala la differenza e il valore dell'oggetto, viene affidata alla varietà cromatica e alla sapiente lavorazione del manufatto. Nell'elenco delle "robbe" c'è un "vestito con struscio giallo nuovo, altro vestito sottanetto di damasco rosso di color amaranto nuovo, un busto di pioppo ricamato novigno". A questo punto occorre precisare che lo studio dell'autore è abbastanza ampio e passa alla descrizione degli edifici sacri e, in modo particolare, di Apice, dove c'è la chiesa di s.Bartolomeo, "coverta di embrici", intonacata, imbiancata, con il cimitero benedetto nel 1690 dal cardinale Orsini. E dietro "suddetta chiesa vi resta un orticello con albero di celzo rosso". Sempre nella medesima Terra si registra il beneficio di s.Marco Evangelista eretto nella chiesa del palazzo ducale. Altro edificio sacro importante dello stesso centro è la badia di s.Lorenzo di patronato del collegio di s.Bartolomeo di Benevento, unita successivamente all'Annunziata di P € 55,00
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![]() ![]() Author: Cuttrera Sabato; Bascetta Arturo Publisher: ABE È come se la corte di Napoli si fosse trasferita in Toscana. Dopo aver sistemato le cose per la fondazione della certosa S.Martino, il Duca e la Duchessa di Calabria, Carlo d'Angiò e Maria Valois, partono per Firenze nel 1326, col medico Capograsso di Salerno e Cecco d'Ascoli a negromante. Il figlio viceré di Roberto, fatto Signore della Città di Dante, già divisa fra guelfi bianchi e guelfi neri, dovrà vedersela con i ghibellini di Lucca, alleati di Catalani e Bavaro. In questo libro Carlo non è quello bistrattato dalla Cronica del Villani, ma il Signore che ripristina le feste e ridisegna la Signoria, allargando le cinque cerchie ai 90.000 fiorentini, alle 110 chiese e ai mille scolari, dove spuntano le Logge coi fanali a farla da padrone, trasformando i palazzi a corti private, e dove il vizio e il gioco dei cortigiani, fra scacchi e buzzeca, e quello delle donne in fiore, con le trecce bianco-gialle, hanno preso il sopravvento sulla difesa militare. E così, mentre i duchi danno festa a Palazzo, con pranzo coreografico e scene in cartapesta, la battaglia contro Lucca s'arena per l'alleanza con gli imperiali del Bavaro Re d'Italia, sceso in campo contro Papa di Avignone e Re di Napoli, e per la perdita dell'erede. Carlo è un Signore di pace, finito quasi per caso nella Congiura di Lucca, generale del Trecento in una città come Firenze che parla napoletano ovunque. Nell'epistolario di giugno compaiono i migranti del sud, il Capitano del Balzo alle prese con il vizio plebeo del gioco, le tasse di S.Lorenzo, le punizioni afflitte a Empoli, l'esenzione di S.Casciano, l'arcipr € 35,00
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![]() ![]() Author: Bascetta Arturo; Cuttrera Sabato Publisher: ABE L'Ottocento si apre con i sindaci che guardano all'accorpamento dei comuni (Chianca e Chianchetella) e dei servizi (Torrioni e Petruro). Sulla Montagna di Montefusco non mancheranno nei primi decenni le vertenze sui confini, in particolare la lunga fu la contesa fra il comune di Chianca e il suo barone, specie dopo l'abolizione della feudalità. Nel 1842 usurpazioni di suoli pubblici sono poi documentate nell'Archivio di Stato di Avellino come avvenuti ad opera di Raffaele Troisi, Giustiniano Bianco e Leonardo Pizzella. Piccoli comuni che crescono e che si dotano di parroco (a Chianche c'era nel 1815), mentre le vecchie strade crollano (nel 1841 anche il ponte sul fiume Sabato necessitò di ristrutturazione) e le frazioni si accorpano. Pochi documenti attestano l'indipendenza di Chianchetella, dopo la breve esperienza del periodo francese insieme a Chianca (sotto il titolo di Comune delle Chianche), nella prima metà del 1800. Da sottolineare le continue contese fra il piccolo comune ed i privati, come la vertenza del 1817 fra l'amministrazione comunale e il marchese De Rosa, le invasioni del territorio comunale da parte del sindaco Marino del 1837 e quelle di Luca Tretola nel 1844. Sindaco di Chianchetelle nel 1824 era Maiatico. Un parroco c'era sicuramente nel 1823 quando il comune gli passava la congrua. Ma a Chianchetella si deve soprattutto l'adozione dei regolamenti civici di gran lunga in anticipo rispetto agli altri paesi. Un regolamento di Polizia urbana e rurale è già in atto nel 1846. Problemi di sicuro ne avevano creati la strada comunale, che fu accomodata nel 183 € 21,00
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