Questa raccolta di poesie è divisa in tre capitoli che riassumono tre diversi momenti e/o sentimenti dell'animo dell'autore. Il primo capitolo racconta le emozioni davanti alla natura: schizzi di un momento di bellezza per piccole ed umili cose, di un'esperienza emozionale o di struggenti, nostalgici o dolorosi ricordi del passato. Il secondo capitolo raccoglie ricordi di vari amori, talvolta ingenui, innocenti, goliardici e scapestrati; altri vissuti intensamente, magari per breve tempo e poi scomparsi, ma che spesso hanno lasciato tracce di momenti felici, di tenerezza, di nostalgia o di ferite dolorose, sino all'incontro dell'unico, vero e duraturo amore. Nell'ultimo capitolo sono raccolte 30 terzine (nello stile degli haiku giapponesi). Sono trenta poesie che con un linguaggio sensoriale vogliono esprimere un sentimento, un pensiero o un'immagine.

Nei vari racconti si può scorgere lo spirito gogoliano, la fiaba, l'allegoria (vedi la personificazione della morte in Incontri), la appassionata descrizione della natura (Racconti di caccia), l'accorato amore giovanile perduto (Mirella). Ogni storia è una riflessione sul significato della vita, sulla transitorietà e su quel passaggio terreno scandito dallo scorrere del tempo o di oggetti della memoria che infilano perle di consapevolezza sulla vita stessa. Spesso possiamo seguire le vicende di personaggi alle prese con lo smarrimento di un'esistenza frenetica, non rendendosi conto - o accorgendosi troppo tardi - che i valori veri sono racchiusi nelle piccole cose quotidiane che ci circondano e così facili da ottenere (Il venditore di felicità, La fata, Nevrosi). Nell'ultimo racconto il protagonista, ripercorrendo gli episodi più salienti della sua lunga vita, pur ammettendo amaramente che "tutto è vanità, è un rincorrere il vento", tuttavia grida ai giovani un Inno alla speranza di un futuro migliore.