Nei vari racconti si può scorgere lo spirito gogoliano, la fiaba, l'allegoria (vedi la personificazione della morte in Incontri), la appassionata descrizione della natura (Racconti di caccia), l'accorato amore giovanile perduto (Mirella). Ogni storia è una riflessione sul significato della vita, sulla transitorietà e su quel passaggio terreno scandito dallo scorrere del tempo o di oggetti della memoria che infilano perle di consapevolezza sulla vita stessa. Spesso possiamo seguire le vicende di personaggi alle prese con lo smarrimento di un'esistenza frenetica, non rendendosi conto - o accorgendosi troppo tardi - che i valori veri sono racchiusi nelle piccole cose quotidiane che ci circondano e così facili da ottenere (Il venditore di felicità, La fata, Nevrosi). Nell'ultimo racconto il protagonista, ripercorrendo gli episodi più salienti della sua lunga vita, pur ammettendo amaramente che 'tutto è vanità, è un rincorrere il vento', tuttavia grida ai giovani un Inno alla speranza di un futuro migliore.

Il manoscritto mostra, attraverso la rassegna di opere selezionate di Vincenzo Tarantino, il degrado del pianeta indotto da quel progresso inteso come affermazione del potere umano su tutto l'esistente.

Dopo 15 anni di esperienza lavorativa come infermiera in diverse strutture pubbliche l'autrice ha l'occasione di analizzare le condizioni del lavoro dal punto di vista del dipendente, guardando il luogo di lavoro dalla prospettiva del Risk Management e in modo più specifico del rischio stress lavoro-correlato. Nel testo, l'argomento è dipanato a tutto tondo guardando il rischio stress come conseguenza di difficoltà organizzative, le sue ricadute sulla salute e sicurezza dei lavoratori, gli interventi che gli stessi possono compiere (per esempio lavorare sulla resilienza personale) e quelli che invece spettano all'ente, così detti ergonomici. Si descrive il gruppo professionale come comunità di pratica, l'importanza della leadership e soprattutto della valorizzazione del lavoratore come persona. Il messaggio che l'autrice spera raggiunga il lettore è proprio questo: cominciare ad agire perché l'azienda sviluppi ed attui una politica organizzativa 'antropocentrica', considerando il lavoratore prima di tutto persona e la ricchezza che esso, in quanto tale, porta con sé valore aggiunto e risorsa per il successo dell'azienda stessa.

Il tempo umano, inteso come vita vissuta, è reversibile, accelera, rallenta e si ferma e talvolta torna sui suoi passi. Capita che a volte gli eventi del passato repentinamente compaiano nel presente e ritornino a vivere. Il tempo umano oscilla continuamente tra presente e passato e sembra che l'uomo 'viva' più nel passato che nel presente. Poi però c'è anche un futuro, quello della vita terrena e quello della vita eterna. Si parla del futuro terreno, ma nessuno vuole parlare del passaggio dalla vita terrena a quella eterna. In questo romanzo, per alcune circostanze particolari, il protagonista, Pietro, durante una delle sue frequenti corse a piedi in campagna, alla vista di un arcobaleno comparso all'improvviso davanti ai suoi occhi, elabora un suo particolare cammino dal tempo all'eternità, dove i confini tra questi due tempi sono appunto i colori dell'arcobaleno. Pietro, durante questa corsa, sente il suo cuore che batte in maniera strana e quindi affaticato e preoccupato si ferma e si distende sul prato, dove la sua mente inizia a vagare tra il tempo di vivere e quello di morire.

E giunto il giorno. Nella città ultraterrena di Erral il Grande Occhio deve designare il Campione degli Aymar da inviare sulla terra, Emereadan. La sua missione sarà aiutare il popolo degli Elfi a liberarsi dalla tirannia del malvagio Elphias, Signore del Caos. La scelta cade su Gangano che, prima di affrontare il suo nemico, dovrà trovare e distruggere i tre Poteri, suoi protettori. Scoprirà, però, che le cose non sono affatto semplici, infatti per trovare la Triade dovrà prima impossessarsi del Segreto che, unico, vi conduce. Ma chi o cosa lo detiene? Questo non è che l'inizio, poiché si succederanno eventi e colpi di scena, che porteranno il protagonista stesso a cambiare profondamente il suo modo di vedere e vivere le cose.

Margaret ha sedici anni ed è orfana, questa potrebbe essere una situazione difficile per una persona comune ma lei non lo è, empatica sin da quando ricorda, emana un'aura che allontana le persone da sé e questo dettaglio la costringe a vivere in solitudine. Un giorno di scuola vede arrivare due ragazzi e si sorprende delle loro emozioni, perché loro non sono umani, sono un angelo e un demone e sono lì per contendersi il suo aiuto per la prossima apocalisse. Ha solo tre giorni di tempo per scegliere fra i due mondi, ma non è solo questa la scelta che la preoccupa, entro tre giorni dovrà scegliere fra Zack e Luke. Allo scadere del tempo riesce ad avere a disposizione ancora un mese in cui dovrà convincere gli angeli e i demoni che l'essere che li sta uccidendo non è fra le loro schiere. Un viaggio contro il tempo, in cui Margaret scoprirà le sue origini e l'uso dei suoi poteri e in cui si dovrà confrontare soprattutto con ciò che è.

Il romanzo nasce come un omaggio ad un'umanità trascurata, a quelle persone che hanno vissuto una vita semplice ma con i drammi più profondi dei quali nessuno parla, il problema dei figli cresciuti nel dopo guerra pieno di rinunce, l'incomunicabilità nata dal benessere o dal progresso, le riflessioni tra l'amaro e il rassegnato su questa palude politica che rischia di sommergerci... La solitudine dei nostri giorni e la voglia di ritrovare quanto abbiamo perduto, ricordando anche un lessico ormai caduto in disuso. Un testo facile nella sua semplicità senza retorica, pieno di ironia, a volte crudo o triste, altre volte allegro, ma sempre profondo. E ambientato a Trieste (da qui il titolo) per la sua bellezza e atmosfera affascinanti che hanno saputo stregare un fiorentino nato e cresciuto all'ombra del classicismo.

Una millenaria organizzazione custodisce il sapere dell'uomo: i prescelti vigilano su tutte le scienze nel raggiungimento di un'unica dottrina universale. Sir Henry Wilhelm Dawson, geniale scienziato, appoggiato dal cardinale Balbi, raggira l'Ordine e ottiene il consenso di fermare il Cern ritenuto pericoloso per il futuro del mondo. A Ginevra accade l'impossibile e due tecnici spariscono nel nulla. Kurt Koenig, direttore generale, chiede aiuto al professor Martin Miller. Il noto scienziato americano parte per la Svizzera mentre il continente europeo è sconvolto da un insolito fenomeno atmosferico. La NASA rileva che l'esplosione dello Shuttle al rientro sulla Terra è causato dal Centro ricerche. Nelle viscere della terra si sta realizzando un esperimento: Gemesi. Il rivelatore Alice ha generato una super stringa: il portale, un varco spazio-temporale che dà accesso a dimensioni sconosciute. L'esperimento pare fallire ma, inaspettatamente, avviene qualcosa d'incredibile...

Il tema del ricordo è centrale nel libro 'Brevi note a margine'. Un racconto che si dipana attraverso i mesi di un anno ideale, creando un parallelo con una stagione della vita dell'autrice, quella dell'infanzia. Un tempo di meravigliose scoperte, di dolori lievi, di grandi entusiasmi, di volti cari: il tempo migliore, in fondo. Dal porgere dei giorni, raccontati con voluta, azzurra, leggerezza, emerge la precisa volontà di sfiorare senza toccare, di lasciare intendere, senza veramente dire, di 'scalfire soltanto la superficie del mio tutto', come dice l'autrice stessa, lasciando intuire un sommerso di cui non si dirà. Forse per lasciare che i lettori siano liberi di interpretare certe zone d'ombra, forse perché le ombre hanno contorni nostalgici. La risposta si trova tra le righe del libro che esaurisce così la sua ragion d'essere: l'alfa e l'omega, tutto perfettamente racchiuso nello spazio di queste pagine.

Dare conto di ciò che è oggi il Sud Sudan è un po' come trovarsi nelle vesti degli esploratori occidentali dell'ottocento che cercavano le radici del Nilo. Finirono per imbattersi in qualcosa di pericoloso, complesso e difficile da superare. Un groviglio inestricabile di corsi d'acqua, paludi e canne lacustri che impedivano loro di andare oltre. S'impantanarono. Questa è anche l'impressione che può avere oggi chi tenta di comprendere, ricostruire e dare conto di un Paese che vede le sue disgrazie in un coacervo di concause storiche, religiose, culturali, politiche, militari ed economiche sovrapposte a ragioni di natura etnica e tribale. Ciò che esiste oggi è un mondo nuovo cui il Sud Sudan non vuole e non può sottrarsi. Anch'esso appartiene al 'villaggio globale', che si sovrappone a quello tribale che continua ad esistere, quasi per nulla scalfito da questo superstrato. Un mondo, quello sud-sudanese che finisce per essere contemporaneamente l'uno e l'altro; che guarda con speranza al benessere occidentale e contemporaneamente continua inesorabilmente ad essere alle prese con i problemi di sempre; combattere tutti i giorni l'eterna lotta della sopravvivenza.

Il signor Jean-Jacques d'Etange le Roudin, ingegnere civile e imprenditore di successo, inizia come sempre la sua giornata con un'abbondante colazione all'inglese, nella serenità del suo appartamento a New York. Ancora non sa quali situazioni trasformeranno quella mattina in una turbolenta commedia degli equivoci, con una girandola di personaggi e contrattempi che continueranno a tenerlo lontano dalla tavola imbandita. Tra servi litigiosi, una moglie intimidatoria, una figlia innamorata del proprio insegnante, un irriducibile rivale e la presunta circostanza di un omicidio, alla fine tutti i personaggi, narratore compreso, ritroveranno la concordia attorno al suntuoso banchetto.

'Vorrei essere un coltello. Vorrei essere un coltello. Cattivo e freddo, forte e duro, anche sulla tua corazza. E spezzerò le catene che ti inchiodano a questa vita. E straccerò le maschere, e saremo sul serio io e te. E ti ucciderò mentre ti amerò, non temere, la vita non vale la pena, dopo sarai felice, e io ancora di più. Morirai perché ti amo troppo. Morirai perché non ti devo vivere. Morirai perché mi sto uccidendo. Muoio, uccidendoti, muoio, vivendoti.'

Un testo attuale sulle soluzioni delle problematiche aziendali, prendendo in considerazione tutte le variabili presenti all'interno dell'attività lavorativa.

Dittatura dei Partiti?! - Secessione?! Domande e... risposte degli onorevoli: Focalizzare l'attenzione sul 'Porcellum'? Sì! Per mantenere inalterati i privilegi! - I diritti degli elettori? Sono sanciti dal Titolo IV della Costituzione! - Ma i cittadini non sono soddisfatti della politica! Colpa loro! Se non sono contenti si riuniscano in partito, l'art. 49 glielo consente! Oppure rivolgano una petizione alle Camere! L'art. 50 glielo permette! - Ma siete troppi, litigiosi, inconcludenti, costosi... Le leggi le facciamo noi! A noi! E riservato stabilire numero dei parlamentari e loro indennità (art. 69!). Amen!

Terzo ed ultimo capitolo della trilogia iniziata con 'I misantropi' (2008) e proseguita con 'I misogini' (2010). Henry, misogino convinto, conosce la prostituta Sabrina e se ne innamora perdutamente, fino a rinnegare il suo ideale di vita. La fine della loro relazione clandestina lo getterà in una profonda depressione. Psicofarmaci, allucinazioni, rimorsi. Per sfuggire a tutto questo, Henry si costruisce un mondo artificiale, dove i giorni sono tutti uguali e si ripetono all'infinito. Una logorante e terrificante reiterazione di gesti e parole (ma anche una graffiante satira dell'amorfa società in cui viviamo...), che però lo tengono lontano dalle delusioni della vita. Fino a quando, tuttavia, capirà che è ora di tornare nel mondo reale, di 'crederci ancora' e di riaffrontare la vita e le sue difficoltà.

L'opera si snoda attraverso il viaggio del protagonista, un viaggio fisico che si trasformerà in un viaggio introspettivo. Il giovane Ricardo Lodovico de Cervantes, lontano discendente dei Borbone delle due Sicilie, decide di andar via dalla sua città natale, Napoli, non provando per questa alcun senso di appartenenza. Durante il viaggio, Lodovico subirà un lento ma radicale cambiamento; abbandonerà le logiche con cui era cresciuto, le assurde teorie sulla nobiltà e sui ceti sociali.

L'epoca in cui viviamo è quella del dominio e del vuoto, che sta creando individui senza alcun rispetto verso sé stessi e gli altri esseri viventi che popolano questa meravigliosa Terra, incapaci di ascoltare il proprio essere e aridi di sentimenti. Abbiamo perso il senso di fratellanza che dovrebbe legarci agli altri abitanti di questo pianeta e la capacità di sentircene parte. Aumentando sempre di più la cattiveria, l'arroganza, il controllo sulla natura e gli altri esseri viventi al fine di migliorare l'esistenza umana, per ironia della sorte, stiamo progressivamente impoverendo la qualità della nostra stessa vita. La società di oggi è una società corrotta nella mente e nel cuore, che ha bisogno di annullare tutto e ripartire con solidi basi affinché le generazioni future possano progredire non perdendo mai di vista i veri valori.

Prima di abbracciare le strade tortuose della mente di una ragazzina è necessario conoscere la storia dell'anima che la comanda. Per tentare di capire abbiamo il dovere di rilassarci, pochi minuti di riflessione, proprio come quando da piccoli ci si sdraiava sul prato. Il primo bacio, il colore del calore di mamma, un abbraccio e quella volta che hai detto: ti voglio bene. Stai tranquillo e ricordati il tuo tempo. La concretezza delle inutili domande e le risposte in cerca di una voce hanno preso senso solo quando il mondo si è accorto che Ester valeva di più, ma era ormai troppo tardi. Forse quelle storie non erano semplici e sterili avventure di una quindicenne.

Un caso giudiziario, ritenuto dal magistrato inquirente, immediatamente risolto a carico del proprietario dell'immobile presso il quale si è consumato un orrendo delitto, nonostante che egli si dichiari innocente. In effetti, tutti i numerosi indizi convergono sulla tesi della procura, cosicché l'indagato viene subito tradotto in carcere, custodia cautelare in attesa di giudizio. Avviene però che l'avvocata difensore, la bella Costanza dagli occhi verdi e capelli rossi, convinta dell'innocenza dell'indagato, accetta la sfida alla procura e all'evidenza con entusiasmo e tenacia, tramite le sue indagini difensive fondate su una personale metodologia introspettiva. Il proprio intuito e la sensibilità femminile, posti al servizio della giustizia, osservano i fatti e gli indizi secondo un peculiare punto di vista. La soluzione si farà strada dopo varie vicende, sorprese, ipotesi e audizioni, e sarà imprevedibile.

Pierre cerca la risoluzione del mistero che gira attorno alla morte di suo padre. Il suo amico Lucas e il maresciallo Dupont gli fanno notare la strana successione di avvenimenti che sembrano in qualche modo collegare la morte del padre di Pierre, Philippe. Con l'aiuto del professor Bogart cominciano a ricostruire il puzzle che pare piano piano portare alla soluzione. Decidono di seguire uno dei cacciatori di gatti bianchi fino al covo della setta dei Bafhomet, quelli che uccisero Philippe. Una volta scoperta la setta e ripulito il rifugio, Pierre scopre la persona giusta che lo completa, Lucie. Ma la sua schiena, dopo un'infezione alla gamba, e la successiva rimozione di un tumore poggiato sulla spina dorsale, subisce delle complicazioni, costringendolo sulla sedia a rotelle. Un giorno, insieme a Lucas e alla sua fidanzata Justine, decide di uscire a prendere un gelato. Mentre cercano parcheggio, davanti a loro un furgone bianco perde dal suo bagagliaio un sacco nero con numerosi gatti bianchi appena uccisi. Per quanti sforzi si fecero per riportare la pace a Lione, qualche nuova setta quindi stava forse rinascendo, in altri luoghi, in altre forme.

La storia di Viola, creatura che ha la sfortuna di nascere in un paesino della campagna veneziana del secondo dopoguerra e di vivere le sofferenze fisiche e psicologiche di una realtà di privazioni alimentate dall'ignoranza e dai pregiudizi della gente, parla del conflitto tra padri e figli e della lotta interiore della protagonista, per non venir meno alla promessa con se stessa di riscattare sé e la propria generazione e di diventare qualcuno. E fuori ad attenderla c'è sempre un mondo ostile, di reclusione, di violenze e di storie incrociate dove ciascuno lotta per non venire soffocato dagli eventi. Nel momento della consapevolezza Viola vive le sue contraddizioni, ma non accetta passivamente quello che il destino sembra averle riservato; trova la forza e l'orgoglio per non cedere alle lusinghe, per ribellarsi a un intero paese che si beffa di lei, la 'faina', una ladra di polli. Nel carcere conosce la vera paura, il disprezzo e il ricatto. Tornata a casa, trova la forza di fare con lucidità una spietata analisi di tutto il male che le è caduto addosso e ad ottenere giustizia di quanti l'hanno perseguitata.

Da cameriere a responsabile di sala e titolare d'azienda, da operatore call center a capo animatore turistico, da occupatissimo a disoccupatissimo, da amante ingordo a fedele compagno. Piemonte, Toscana, Campania, Olanda, l'incessante peregrinare in balia degli eventi all'alba degli 'anta . Non vi sono metodi, non vi sono criteri, solo la perseveranza, unita ad una buona dose di ottimismo e volontà, può mutare l'esito degli accadimenti.

Dieci racconti che frugano nei recessi dell'animo umano dove spesso trovano rifugio pulsioni e sentimenti che si vorrebbero tenere imprigionati e che invece si materializzano anche contro la nostra volontà determinando il destino dei protagonisti. Le storie di uomini e donne inseriti in epoche e luoghi differenti eppure accomunati da ordinari fattori di cinismo e follia, di miseria morale ma soprattutto di indifferenza endemica della società dove tutti viviamo o siamo vissuti e in cui l'antico detto che 'l'uomo è il lupo di sé stesso' trova continuamente conferma.

Questo libro si propone di inquadrare in una ottica del tutto diversa da quella offertaci dai quattro Vangeli. Si apre in questo caso anche una sugli Apocrifi, scritti rigettati dalla chiesa, ma che tuttavia ci forniscono notizie utili sulla chiesa primitiva. Sono affrontati i temi quali il problema Gesù, la fede in Gesù... Troveremo ancora il suo rapporto con i discepoli e le istituzioni di Israele. Insomma, un Gesù a tutto campo per una sua maggiore comprensione.

Trovare solidi equilibri ed edificanti piaceri all'azione dell'uomo è la ragione stessa della mia esistenza. Praticamente io cerco da sempre la formula per carpire il massimo della valorizzazione dalla struttura umana. Avere ragione non è per me l'esaltante trionfo di un narcisismo appagato, ma la verifica che il mio operato e le mie concezioni del mondo non sono né tendenziose né false. Ironizzare quando l'uomo fa di tutto per apparire una marionetta ammaestrata da perfidi fantasmi non è il cinismo di chi non sa o non vuole amare. Infierire su certi comportamenti o su certe prese di posizione non vuole essere un tentativo di schiacciare, ma piuttosto di scuotere. Sono troppo affascinato dalle manifestazioni di intelligenza, di bontà, di delicatezza e di civiltà, per lasciarmi sedurre dallo squallore. Guai al giorno che tutto si tramutasse in un rozzo e gratuito brancolare senza motivazioni e senza finalità. C'è un patrimonio di valori umani che soltanto pochi illuminati riescono a potenziare attraverso i secoli. E tale patrimonio dell'intelligenza, anche se non dovessimo accrescerlo, dobbiamo lottare sempre affinché non si disperda.

Il ridente e sereno paesino di Cumino freme e spettegola per le nozze fra la mezzadra Margherita Lanzi e il conte Antonio Sgarri osteggiato dalla sua famiglia per il matrimonio con una 'serva'. Nel bel mezzo della cerimonia, dopo un enigmatico discorso, la giovane e bella sposa muore avvelenata. Per questo tragico evento, funeste nuvole nere vengono a coprire il celeste cielo del paesino piemontese. Sarà il bonario prevosto di Cumino, Don Giacinto Cimba che farà luce sull'intricata matassa di eventi che coinvolgono casa Sgarri. I segreti di una famiglia che da mezzo secolo vengono nascosti e taciuti nel nome di Dio e di Vittorio Emanuele stanno per essere rivelati grazie ad una piccola X incisa su una delle due coppe dei Savoia.