Le "donne perdute" di Modena č la prima ricerca, basata su documenti d'archivio, intorno alla prostituzione in questa provincia, dall'Unitą d'Italia ad oggi. Studiando il caso modenese - a partire dalle storiche "strade del vizio", come via Armaroli, via Catecumeno e via Santa Margherita - emergono i contorni di una vicenda che solleva molti interrogativi: dalla libertą di scelta delle donne di prostituirsi alle motivazioni che poteva spingerle a vendere prestazioni sessuali, dal ruolo del potere (che per molto tempo č stato rappresentato da maschi) alle condizioni di marginalitą nelle quali le meretrici erano relegate. Per un lungo periodo della storia nazionale, lo "Stato lenone" ha sfruttato queste donne facendone una fonte di guadagno e ha agito per controllare i loro corpi, attraverso gli organi di pubblica sicurezza, i medici e persino le stesse tenutarie, mediatrici ed attuatrici della volontą del potere costituito. Anche in provincia di Modena le meretrici sono sempre state sottoposte a stretta sorveglianza di polizia, a visite mediche invasive e degradanti, a limitazioni della libertą personale e, in definitiva, a una violenza di genere istituzionalizzata, che ha avuto il suo contraltare nel disinteresse verso le responsabilitą dei clienti e il loro stato di salute.
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