"Parleremo di come allevare la vigna, di come accostarsi alla pianta e di come lavorare la terra, senza la pretesa della corretta conoscenza scientifica ma sulla base delle consuetudini locali assimilate tramite la curiosità e le strane connessioni della vita. Parleremo anche di queste sorprendenti colline dove vivo e sono nato perché ogni posto è il centro del mondo."

Poesie giovanili e altre che nel tempo hanno mantenuto caratteristiche simili: valore a ogni singola parola, allusione sempre ad altro che va oltre, una sonorità che si può avvertire comunque, ma che diventa proprio la tua musica, se ti ci immergi. Poesie jazz che sono istantanee che emergono dal travaglio conseguente alla nostra visione immediatamente vivide per mezzo della parola.

La ricerca dell'armonia attraverso l'ordine e la perfezione. Questo è ciò che regola la vita degli abitanti di Sobborgo 21. Ognuno di loro fin dalla nascita conosce la sua strada, la sua destinazione, nulla decidono e nulla vogliono, tutto intorno si muove per creare quelle condizioni ottimali di benessere, di sintonia. Non hanno desideri o impulsi, la loro vita è scandita da ritmi predefiniti. Di fronte al sobborgo, si stende il paese di San Giacomo una sorta di Eden rurale, dove tutto è diverso: gli uomini vivono in simbiosi con la natura, ricercano l'equilibrio e la bellezza attraverso il sentimento, ognuno manifesta liberamente il proprio pensiero, rispettando le leggi naturali e sociali: è madre natura che definisce il loro tempo. I due mondi sono separati dallo scorrere del fiume, e il ponte che congiunge le due realtà le mette in comunicazione, e fa sì che interagiscano mescolando le loro culture e le loro usanze. Gli Heliozooti sono colti, conoscono la chimica, la fisica e le scienze, gli altri hanno un animo semplice ma molto comunicativo, fanno uso di figure retoriche come mezzo espressivo, per meglio dare una maggiore incisività ad una descrizione, una sensazione, o un'emozione. Tutto ciò che racconta fa pensare: si potrebbe davvero vivere in un mondo così razionalmente organizzato? Stiamo andando verso quella direzione? Ma cosa succede se una ragazza del Sobborgo 21 incontra un ragazzo di San Giacomo?

"Questo che vi accingete a leggere non è un romanzo, piuttosto un racconto ad affreschi, e, date le implicazioni autobiografiche, un ciclo di autoritratti, si potrebbe dire, di ciò che avviene, nel trentennio 1960-80, nell'animo di un giovane sognatore di quei tempi e nel tessuto sociale in cui egli vive e racconta. Il senso del testo però travalica spesso l'hic et nunc della connotazione temporale, specialmente là dove si parla dei mestieri, delle donne, della diversità, della pace. L'uso del linguaggio riproduce l'andamento dei contesti, soffermandosi oppure sciogliendosi fino a richiedere, in alcuni casi, l'intervento di immagini poetiche e di un presente, che, più che storico, è fuori dal tempo".