Questa č la storia del viaggio di "uno di quei tanti siciliani" che hanno abbandonato la propria cittą natale per darsi una nuova possibilitą di vita. Č l'ottobre del 1958 quando l'autore intraprende a soli sedici anni il suo "viaggio della speranza" dalla Sicilia alla Svizzera, lasciandosi alle spalle conflitti e incomprensioni ma anche nostalgie, affetti e ricordi. Un racconto autobiografico che fa luce su una vicenda esemplare dell'Italia all'alba degli anni Sessanta, l'epoca delle grandi emigrazioni interne ed europee, quando uomini, donne, ragazzi, ragazze e famiglie intere per "fame di viveri" o per "fame di libertą" lasciavano vecchi borghi e contrade e per approdare in luoghi sconosciuti e spesso ostili. Il racconto si svolge nell'arco di appena tre giorni, ma nonostante la brevitą temporale l'autore riempie queste settantadue ore di riflessioni, passioni e amori, drammi, gelosie, consapevolezza e inconsapevolezza, cultura e ignoranza, etica, virilitą, patriottismo e ancora tanto altro. Molti gli spunti di riflessione offerti da queste pagine, primo fra tutti la drammaticitą e il peso della realtą di un'Italia culturalmente divisa tra nord e sud: una spaccatura difficile da colmare, una ferita dolorosa che l'autore ha vissuto sulla propria pelle e che ancora non pare del tutto rimarginata.
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