Giustiniana Wynne non è solo un'amica di Casanova, come la tradizione critica ha cristallizzato. La Wynne è la Venezia delle lettere e dei letterati; dei salotti e degli aristocratici; delle feste e degli avvenimenti storici. La sua biografia accompagna quasi la caduta della Repubblica. E forse sarebbe rimasta un'ospite invisibile della Storia se un temerario e indomabile collezionista come Giuseppe Bignami, mettendosi sulle tracce di lei come fece Brunelli Bonetti, non avesse negli anni cercato e raccolto quei suoi libretti spesso editi in poche copie e subito sommersi dalle onde dei tempi. E a quei libretti e soprattutto alle sue lettere, in primis quelle con Andrea Memmo, questo libro ora ridà un volto e anche una voce. Prefazione di Antonio Trampus e Simone Volpato.

"Casanova e il mio tempo" è l'immagine del Veneziano che emerge da questa straordinaria collezione di documenti, edizioni originali ed opere d'arte raccolte in oltre quarant'anni di indefessa ricerca da Giuseppe Bignami, il quale, analizza e racconta questa collezione e la mescola alla propria biografia di collezionista e studioso e al suo rapporto con il mondo dei librai antiquari.

Alcune poesie possono bastare ad illuminare una mente e a donare un ricordo che profumi di musica. Gli incontri umani, quelli fra uomo e donna, hanno spesso il destino di diventare evanescenti, di non traghettare il nome frettoloso di chi vive tra un giorno e l'altro oltre la barriera della memoria. E se l'istante presto si appanna, e il ricordo, la base di ogni esistenza, si stempera in una luce bella ma presto evanescente, nel campo delle impressioni d'amore la saetta è fulminea: la fiamma s'accende in un bagliore che subito è silenzio, neppure destinato a durare il tempo di prendere una penna. Ma gli occhi no: essi sono la nostra memoria, la biografia della nostra vita, e allora una lirica comincia a cantare, e non esiste sirena più donna di quella.