In questo libro sono raccolte le lettere che l'allora ventenne William Beckford scrisse dall'Italia peninsulare, durante il suo lungo viaggio europeo del 1780: in esse si possono osservare, oltreché squisite illustrazioni di alcune tra le più suggestive località della penisola - con descrizioni sognanti delle loro bellezze naturali e ricche eredità artistiche, connesse alle diverse influenze politiche e religiose - la raffinata cultura letteraria dell'Autore, l'arguto spirito di osservazione e la smaniosa fantasia che lo contraddistinsero per tutta la vita.

Un grande classico della letteratura gotica, con nota introduttiva. Un califfo orgoglioso e arrogante intraprende una ricerca di potere e saggezza che porta ad atti indicibili e, infine, alla dannazione. Le avventure magiche ed esoteriche del califfo Vathek costituiscono uno degli archetipi più raffinati e celebri della letteratura gotica e vicini alla tradizione faustiana. Lo si propone nella prima, storica traduzione italiana del 1946 a cura di Giaime Pintor per consentire ai lettori di immergersi nel contesto, anche linguistico, dell'epoca. William Beckford (1760-1844) è stato uno scrittore britannico, fondamentale anello di congiunzione tra la letteratura illuministica e le esperienze preromantiche.

Con un piccolo libro, Biographical Memoirs of Extraordinary Painters, il ventenne William Beckford inventa un nuovo genere letterario, la biografia immaginaria, che sarà ripreso, tra Ottocento e Novecento, da scrittori eccentrici e geniali, come Walter Pater, Marcel Schwob e Alberto Savinio. Parodiando irriverentemente le vite d'artista compilate da eruditi e connoisseurs settecenteschi, Beckford propone con una verve ironica e indiavolata le gesta assai improbabili di sei pittori dai nomi improponibili. Ma le vite (e le morti) dei suoi artisti non sono un divertimento fine a se stesso: la scanzonata e godibilissima favola settecentesca è un elegante apologo sull'arte neoclassica e romantica narrato con maestria da un finissimo critico. Con il saggio introduttivo "Miti pittorici di un giovane inglese".

Vathek è un giovane e potente Calio. Un giorno giunge al palazzo di Samarah uno straniero dalle orribili fattezze, con delle sciabole su cui sono incise parole scritte in una lingua sconosciuta. Nessuno sa decifrarle, fino a quando un vecchio ci riesce e propone al Calio un patto sacrilego e scellerato: entrerà in possesso dei tesori del "Palazzo del Fuoco Sotterraneo", ma dovrà rinnegare Maometto e assecondare le sue terribili richieste, che prevedono orrendi crimini. Seguendo le sue istruzioni, Vathek inizia un viaggio verso l'inferno, alla ricerca dei tesori del mitico Palazzo del Fuoco Sotterraneo.

Il testo fu pubblicato per la prima volta nel 1780, sotto pseudonimo, incontrando notevole interesse. La lettura di questo libro fa intravedere nei personaggi inventati alcuni dei pittori vicini a Beckford, presi a bersaglio dall'ironia dello scrittore. Ma il significato dell'opera è piuttosto nella vena satirica con la quale è marcato il passaggio di sensibilità di un'intera epoca che si avvia a rinnegare gli eccessi di formalismo della pittura fiamminga e olandese, da un lato, e il culto di uno sterile classicismo dall'altro, per farsi romantica esaltazione dell'individuo e della natura, secondo la lezione impartita al giovane Beckford da Alexander Cozens.

Agli inizi di aprile del 1783, Dreams Waking Thoughts and Incidents, il volume che raccoglie le memorie di viaggio di William Beckford, è pronto per la pubblicazione. Il giorno 15 dello stesso mese di aprile, però, cedendo alle pressioni familiari, Beckford ritira l'intera tiratura e la brucia. Delle cinquecento copie stampate ne salva appena sei, che custodisce nella biblioteca di famiglia, a Fonthill, a disposizione di pochi selezionati amici. Dreams vedrà la luce solo nel 1834, puntigliosamente revisionato da Beckford nella forma, nello stile e nel contenuto, come primo volume di Italy; with Sketches of Spain and Portugal, incontrando favore di pubblico e di critica. Qui si presentano in traduzione, tratte dall'edizione del 1834, le lettere relative al soggiorno a Venezia, la tappa iniziale del viaggio in Italia.

Scritto di getto nel 1781, quando l'autore aveva ventun anni, "Vathek" è l'opera più famosa di Beckford: inglese, scrittore romantico e instancabile viaggiatore, egli si richiamò alla tradizione del romanzo gotico e del terrore inaugurata qualche decennio prima da Walpole con il "Castello di Otranto". Ma ciò che contraddistingue il romanzo di Beckford è l'ambientazione di tipo orientale della storia, tutta incentrata intorno alla figura di un califfo ambizioso e insoddisfatto che, attraverso la pratica del delitto, della magia nera e del sacrificio alle forze del Male, conquista insieme con la donna amata il Regno del Fuoco Sotterraneo, quello della loro eterna disperazione. Questa edizione comprende anche gli episodi aggiunti più tardi dall'autore.

William Beckford's Vathek is a touchstone of eighteenth-century Orientalism and of the Gothic novel. Beckford's later work, The Episodes of Vathek, shares Vathek's irreverent and decadent style, and an edition that unites the two has long been overdue. The Broadview edition includes a newly discovered early version of the first episode, never before in print, that centres on male-male love, as well as the previously published version that was re-written by Beckford as a heterosexual narrative. This edition based on that of 1823—the last on edited by the author—also introduces The Episodes in the order Beckford planned, and incorporates his final corrections.

Beckford nel 1786 pubblica in francese, un racconto orientale alla maniera delle Mille e una notte. Nel racconto convivono il sogno orientale e l'ironia voltairiana, il gusto gotico e l'umorismo nero.

An enthralling work of Gothic fiction, modelled on the Arabian Nights, William Beckford's Vathek and Other Stories is edited with an introduction by Malcolm Jack in Penguin Classics. William Beckford was a novelist, travel writer, art critic and politician best known for his novel Vathek - a story with elaborate imagery, sardonic humour and an unforgettable gallery of grotesques - which describes a journey to the halls of Eblis, or Hell, in the pursuit of knowledge. This volume is arranged in three sections: 'Oriental Tales', comprising Vathek and The Long Story (also known as The Vision); 'Satires', which includes Biographical Memoirs of Extraordinary Painters, an ironical exposé of English art-collecting, and an essay on the exercises of the sentimental novel; and 'Travel Diaries', containing extracts from Beckford's intimate and entertaining travel journals. Together this collection of writing exhibits the author's exuberant day-dreaming imagination as well as the deeply emotional, aesthetic themes and detailed physical descriptions of his writing. In his introduction Malcolm Jack explores Beckford's 'journeying spirit', assesses his reputation as a stylist and innovator and discusses his life and work. This edition also includes a bibliography, an index and a chronology of Beckford's life. William Beckford (1760-1844) inherited an immense fortune on his tenth birthday, and spent the next fifty years wasting it with reckless abandon. At the age of nineteen, he was forced to flee the country after his passionate affair with the Earl of Devon was exposed by a scandalised relative. He was a Member of Parliament and a traveller who spent large sums of money collecting rare books, curiosities and paintings for the embellishment of his Gothic folly, Fonthill Abbey, where he lived in opulent seclusion until bankruptcy finally forced him to sell it, in 1822. If you enjoyed Vathek, you might also like H.P. Lovecraft's The Call of Cthulhu and Other Weird Stories, available in Penguin Modern Classics.

Written as a continuation of Vathek, these are tales told in Hell by perverted individuals doomed to an eternity of suffering. They treat of such themes as necrophilia, tranvestism, incest, un-limited lust and the arbitrary use of power. The Episodes of Vathek is a cry of despair from a man committed to a forbidden love.