Il volume nasce dall'esigenza di delineare i confini - pur sempre provvisori, mobili e non privi di aree di intersezione con altri saperi - del campo della Pedagogia dell'emergenza. Si tratta di un passaggio obbligato per giungere a dare a quest'ultima la 'forma' di sapere radicato in una epistemologia della complessità, caratterizzato dal principio logico-ermeneutico della ricorsione teoria-prassi, ispirato a una deontologia professionale critico-riflessiva che si traduce in prassi pedagogiche di cura e impegno generativo e trasformativo in contesti formali, non formali e informali. Attraverso la molteplicità di voci e di esperienze che esprime il gruppo di lavoro 'Pedagogia dell'emergenza: relazione educativa, resilienza, comunità' della Siped, si è inteso offrire una prima mappa concettuale, linguistica e metodologica per 'essere nei' contesti dell'emergenza 'implosiva ed esplosiva', attrezzati di strumenti teorici e operativi per fare luce su scenari dove l'agire pedagogico può fare la differenza, su mondi paralleli, silenziosi, impliciti che, in riferimento agli stati-situazioni di emergenza, non sempre sono approssimabili attraverso la comunicazione istituzionale.
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