Sono fatti realmente accaduti, quelli che vengono narrati, eppure mescolati alla fantasia. L'autore sogna un mondo migliore e sviluppa la trama del suo romanzo di fantapolitica riecheggiando il rispetto e l'amore per la vita. Gli scenari attraversano i confini americani, russi, afgani, italiani e pakistani; ci mostrano paesaggi sconfinati che, con arguzia e attenzione, sono esposti per lasciare al lettore la capacità rievocativa di ammirare la bellezza dei luoghi attraversati. Non mancano le storie d'amore, gli intrecci polizieschi e la corruzione dilagante. E qui la narrazione si cala nella concretezza, tanto da non distinguere più la realtà dalla fantasia.

In questo libro Pino si distingue per la sua grande capacità di immaginare la realtà come una messa in scena di equilibri disgregati fra persone che lottano con tutte sé stesse per la libertà e, dall'altra parte, l'arroganza del potere che ostacola ciò che appare essere un naturale diritto degli esseri umani. Ci troviamo al cospetto di un racconto di fantapolitica, proiettato in un futuro non troppo lontano, non per questo privo di collegamenti con la realtà dei fatti, sia pure oggetto di una narrazione ingegnosa, strabiliante, originale, che attraversa i confini di paesi e continenti. Si passa dall'Australia all'Africa, dall'America all'Italia e alla Francia; ogni territorio è anche descritto nella sua bellezza. Diversi sono i personaggi: eroi in lotta contro il male comune della tirannide, dell'oppressione, della prigionia, della guerra. Ogni personaggio positivo, animato dalla voglia di libertà, trova nei racconti di Pino un riscatto finale. Gli umili, infatti, credono e perseguono la giustizia sociale, battendosi contro i tiranni, mettendo a rischio le loro vite pur di costruire un mondo più giusto e democratico.