La raccolta è composta da cinque racconti, accomunati dal tema della provincia, con tutte le sfumature che la parola evoca. "Baracca", oltre a essere il titolo di uno dei racconti, è un termine tipicamente romagnolo che richiama tradizioni e usanze legate al territorio e assume diversi significati: baldoria, confusione, situazione pesante da sopportare o, anche, problema ingarbugliato. La volontà di ambientare i racconti nella provincia nasce dall'intento di valorizzare i legami, le persone, gli eventi che in quei luoghi, lontani dalla città, si intrecciano, condizionando l'esistenza di chi vi è cresciuto e lasciando, allo stesso tempo, un senso di malinconia.

Il Reverendo Stone spazia con invidiabile sfacciataggine dal sublime al grottesco, spesso nell'arco di una sola composizione o, persino, in uno stesso verso. Il suo poetare è disseminato di rimandi, citazioni e riferimenti culturali, dimostrando la sua capacità di muoversi agilmente dall'inferno al paradiso, secondo il celebre adagio di Ermete Trismegisto: "Ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare il miracolo della cosa unica".

Fine '800: Friedrick Evans è un giovane burbero e di bell'aspetto, cinico e con tendenze all'alcolismo, mentre Alden è un musicista di bordello morigerato e costantemente in apprensione per il suo coinquilino. Entrambi nascondono un segreto, ovvero il potere di Friedrick di scorgere il futuro attraverso la propria morte, considerata una malattia. Ma a Londra accadono cose raccapriccianti e ben presto i due amici si rivolgono a Weegee: una sensitiva in voga presso i salotti londinesi, per cercare di salvare le cugine scomparse di Al prima che queste periscano nel peggiore dei modi. Una corsa contro il tempo a cui poi seguirà una caccia spietata e psicologica da parte di una setta capeggiata da Everard Valentine e il suo oscuro compare Oswald per impadronirsi di quel potere misterioso, intrecciando il passato al loro presente, segando il futuro, tanto da rischiare di spezzare i legami di Friedrick con tutto ciò che di buono esiste nella sua vita.

Alla sua seconda silloge poetica, Mamù, più propenso rispetto ai tempi dell'uscita del primo libro a presentarsi come Mattia, o Matti, o Matt, o Mat, prosegue la sua sperimentazione tra parole ed emozioni, cercando di cogliere dietro ogni più piccolo avvenimento il grande significato nascosto. Ci sarà riuscito? O è solo l'ennesimo passaggio di una spirale in continua crescita? Con una tempesta di Parole Mamù prova a dare una risposta ma le parole non sono poi altro che... un trampolino!

Storie di strada è l'autobiografia di un cambiamento. È il racconto di un'artista di strada che cercava da tempo la sua direzione. Dopo un periodo di confusione e disordine, Linda ha messo un punto con la sua vecchia vita per ricominciare da capo. Nella musica e nell'arte di strada ha trovato una nuova dimensione. In queste pagine, l'autrice ci racconta il dietro le quinte della sua scelta, le paure, le difficoltà e le soddisfazioni di un viaggio appena cominciato verso la riscoperta di sé.

In questa raccolta di racconti il tema centrale è la diversità, in tutte le sue sfumature e articolazioni. Venti viaggi, venti protagonisti che, nella vita, non ce l'hanno fatta: un operaio meridionale vittima del caporalato; una ragazzina costretta dalla madre a perdere la propria virtù; una donna in carriera perseguitata come una strega; un medico che cura malati terminali; un cameriere che rischia di essere ucciso dalla malavita; un chitarrista che dispensa ricchezza a tutti, e che perciò diventa un malato di mente; una moglie prigioniera in cucina. Sono solo alcuni dei personaggi che si muovono alla ricerca di uno spazio plurale e di un tempo di condivisione. Perché dentro ognuno di noi c'è una Linea Verde, che va cancellata. La Linea Verde era il nome che Hitler voleva dare alla Linea Gotica.

La montagna del Romito non è una vera e propria montagna, coi suoi versanti e la sua la vetta; è piuttosto un piedistallo, che innalza altre montagne. Sorge ai piedi delle più grandi rocce della Conca che, larga e ripida, sorregge cime e vette frastagliate, incuneate, rotte e a tratti lambite da veli di pino mugo che si infilano fin dentro alle cavità della roccia. Tutte queste cime e questi passi hanno il loro bravo nome, battezzate a suo tempo da contrabbandieri, cacciatori e pastori. Un romanzo storico dai mille dettagli, che accompagna il lettore lungo il tragitto più affascinante per conoscere a fondo la natura ancora incontaminata delle nostre care e possenti Dolomiti.

L'opera si presenta come un romanzo suddiviso in tre storie di vita di donne ben legate tra loro dal comune rapporto con l'amore e le difficoltà di vivere la propria vita libere da condizionamenti familiari, sociali e personali. Il tema portante viene sviluppato in un susseguirsi di descrizioni che vedono emergere sia la protagonista che i personaggi, tutti descritti in modo da far emergere al meglio la loro personalità. Le protagoniste non sempre riescono a seguire la loro strada; qualcuna riuscirà ad andare contro la propria famiglia, anche da giovanissima, ma sempre con garbo ed eleganza, con il suo carattere forte che non necessita di strepiti per affermarsi ma solo di azioni concrete accompagnate da una visione chiara e nitida del futuro e dei propri obiettivi. L'opera affronta alcuni temi estremamente attuali come: la crisi nel rapporto coniugale, i legami familiari, l'adolescenza, il coraggio di prendere decisioni importanti, i rapporti di coppia, il ritrovamento della propria identità e dei propri sogni.

"La giovane Serena Zampieri fu richiamata al cospetto del Signore nella primavera del 2009. Scelse nella cerchia dei suoi affetti grandi persone che potessero portare a compimento le aspirazioni che lei riuscì a tracciare sulla terra. Diversi anni più tardi, il padre, Roberto, mi chiese di incarnare il ruolo della ragazza per completare l'opera letteraria interrotta. Avvalendoci della teoria che siamo tutte anime interconnesse, io e Roberto sosteniamo che è stata la stessa Serena a eleggermi sua degna erede" (Serena Careddu). Le divergenti personalità di tre madri, Serena, Emma e Maria, s'incontreranno e si scontreranno inconsapevolmente nella vita dei loro figli senza che questi ne ricevano un insegnamento diretto. Alcuni di loro sono vivi, altri coabitano in una dimensione parallela, ma i quattro ragazzi scopriranno, ognuno a modo proprio, che il dolore è una figura dagli occhi arancioni e che gli angeli ti guardano dalla mesosfera. Opera avvincente e introspettiva che conduce il lettore nell'antico dualismo sogno-realtà.

Il titolo della raccolta "Viaggi prestati alla scrittura" identifica i racconti. Non sono cronache, ma rivisitazioni immaginarie di momenti ed episodi che da quei viaggi hanno tratto ispirazione. Sono tanti e in luoghi diversi, scritti con tecniche non uniformi, dall'extradiegesi all'intradiegesi, in prima o in terza persona. Eppure, un filo conduttore esiste. Non tanto nei contenuti delle storie o nella loro spazio-temporalità, quanto in quella che potremmo definire metastoria. Tale filo è costituito dal fraintendimento, quello di cui ogni protagonista è vittima, cosciente o meno che sia.

In compagnia di Bash e dei suoi dolci e profumati amichetti scopriremo la cultura della gentilezza, il valore dell'amicizia, dell'ascolto, delle buone maniere e della circolarità delle nostre azioni. Bash, Fragola, Zucchero, Miele, Soffio e Cuor di Leoncino sono Testimoni di Gentilezza e di amore verso il Pianeta in cui viviamo. Età di lettura: da 5 anni.

L'opera si suddivide in sei sezioni. Le prime cinque sono raccolte di testi poetici, una selezione di scritti del passato mescolati ai recenti, la sesta è dedicata ai racconti brevi. La prima raccolta s'intitola "La voce delle foglie" e riunisce i canti dedicati alla natura. La seconda, "Studio sulla luce e i metalli", propone una visione originale sull'argomento. La terza, "Amore ogni tanto mi leggi?", racchiude liriche sull'amore e l'amicizia. La quarta, "Sotto spirito", riunisce dialoghi introspettivi sulla vita e la morte. I titoli sono funzionali alla comprensione dell'insieme, come a indicare un'opera d'arte racchiusa da una cornice parlante e significativa; inoltre, il corpo della poesia si avvale di un verso aggiuntivo che lo presenta e lo rappresenta, nonché di un cilindro che lo introduce. La quinta, "I frammenti", o pensieri sparsi, sono gli unici testi nati senza titolo: appunti sul quotidiano, a volte enigmatici, altre volte ludici, nei quali si gioca con il ritmo e la melodia del suono. I racconti, l'ultima parte di questo libro, raccontano l'amore in tempo di guerra e rievocano realtà metropolitane straordinarie e ineffabili.

Cinema d'ascolto è un viaggio intorno alle sonorità del cinema mondiale, dalle origini ai giorni nostri. La storia di una promessa mantenuta: 40 anni di lavoro, ricerche, studi, passione e umiltà per giungere a un'espansione di coscienza, che ha come fine e punto fuga l'ascolto. Ogni suono crea uno stato d'animo e ogni stato d'animo ha un suono universalmente riconoscibile da tutti gli esseri viventi. Tutto è vibrazione. La musica ha il potere di creare o distruggere un film. La combinazione dinamica di caratteri strumentali e timbrici, di volumi e cellule ritmiche, di forma, gesti e stili genera la struttura compositiva del brano musicale e le sue avventure. Ascoltando un film lo si comprende davvero. Ascoltando si comprende la vita.

Le vicende narrate in questo consistente romanzo prendono spunto da fatti realmente accaduti. La storia, che si sviluppa nell'arco di trent'anni, alterna diversi temi: l'amicizia, i tradimenti, il dramma, l'amore, l'avventura, il sesso. Fanno da sfondo le profonde trasformazioni culturali e sociali che hanno influito nella vita dei personaggi e hanno altresì determinato un'evoluzione della società italiana. Prefazione di Silvia Elena Denti.

"Akundan" è il titolo che dà il nome all'opera e che l'autore ha scelto con cura per la sua silloge di poesie. Un titolo che racchiude l'azione "essenziale" che compie l'artista quando nel suo universo immaginifico produce, poiché poesia (termine che deriva dal latino p?êsis e che ha origini greche) significa "creazione". Creare dal proprio vissuto, e dalla propria percezione della vita, un'arte che giunga al lettore in una forma lieve promotrice di amore è ciò che l'autore compie con il suo viaggio lirico che attraversa le pagine del libro e la vita stessa dell'autore: dal ricordo d'infanzia legato alla visione quasi immaginifica di un orizzonte nascosto dall'imponente passaggio di un treno, all'incredibile esperienza di missione in Africa; perché sì, "Akundan" è un termine africano che significa poesia. Fotogrammi di ricordi, attimi che scandiscono l'interiorità del poeta, momenti di riflessione profonda su temi sociali quali il femminicidio, l'omofobia, la disoccupazione, giovani morti sul lavoro. Prefazione di Antonella Caprio.

I migliori versi della poetessa sarda Iolanda Farris in duplice lingua, italiano e spagnolo: la poesia si coniuga con la passione e l'amore si apre al coraggio di scrivere 'sobre las emociones, sobre pasiones incomprendidas y vibrantes'. Non c'è amore ove si staglia e domina la paura. La paura ne è il contraltare, l'oceano che separa, il vento che frena (ma non impedisce) l'avanzamento del battello. La poesia è una mano tesa, e custodisce il farmaco prezioso o, se si preferisce, essendo in tema di religiosità orientale, un Tao di verità: accettare e amare la realtà così com'è, senza brama di cambiamento, senza sete di novità, senza desiderio di illuminazione, perché, come afferma Shâkyamuni, è nella naturalezza dell'esserci, nello spontaneo alternarsi di situazioni e vicende, ma non staticamente pendolari, che si cela il segreto dell'umana felicità. In ricordo di Roberta Repetto e di tutte le donne vittime di omicidio.

Iris, o "Fiore", giovane e già affermata antiquaria, nella notte dell'Epifania è vittima di un duplice avvenimento criminoso sia nella sua abitazione di Parma che presso il suo negozio. Il conseguente danno economico e morale la convincono a tornare a Buonariva, suo paese natio, sulla riva destra del Po nella Bassa padana. Convinta di essersi staccata per sempre da quel mondo piccolo, esprimendo sé stessa e i suoi sogni in città, si ritrova invece a fare i conti con le sospese aspettative altrui e col suo senso del dovere. Andandosene ha lasciato diverse questioni irrisolte: la continuità dell'azienda di famiglia, un mulino, il difficile rapporto col fratello che se n'è andato a Roma a inseguire il suo sogno, il vuoto lasciato nella casa dalla scomparsa del padre. L'affetto con cui la circondano la zia, le cugine e l'amico d'infanzia non basta a dissipare il dolore che si porta dentro. Un personaggio misterioso, nel frattempo, segue Iris come un'ombra, sa tutto di lei, la spia senza mai rivelarsi, esprime i suoi pensieri al limite della paranoia. Perché Iris non capisce? - si chiede - Perché non si accorge del mio amore?

L'Autore, un padano amante dei silenzi, della natura, delle buone maniere e della fratellanza fra i popoli narra fatti realmente accaduti, che abbracciano gli anni brutali della Seconda guerra mondiale, quelli della fame nera e quelli del boom economico nel nostro Paese. Com'eravamo? Come vivevano i contadini di una volta? Quali le loro abitudini? E gli usi, i costumi e le lotte per le conquiste sociali? Si delinea inoltre la drammatica condizione del Pianeta ormai in totale asfissia. Emerge il forte contrasto tra la politica mondiale degli ultimi decenni e l'indifferenza dei potenti che nulla fanno di concreto per fermare il degrado di Madre Terra, che ora si ribella con violenza ai veleni che per decenni gli abbiamo scaricato addosso.