L'attesa, la speranza. La scrittura e la paura. Tra i moti stanchi del cuore, gli inganni del sogno e del tempo, gli affetti familiari e amicali, i libri letti e scritti, poesie che testimoniano, in una musica che abbraccia il parlato, la vita irriducibile, i colori del mondo, la fedeltą delle stagioni, a dispetto del vuoto della perdita e delle pulsioni che annullano. Le cittą, le strade, l'azzurro del cielo e del mare brillanti anche nel buio dell'incubo e nel lontano rimbombo della Storia.

Raccolta di poesie.

I due saggi di questo volume esaminano la lirica politica ed encomiastica di Luigi Tansillo, rappresentata in particolare dall'unica raccolta pubblicata per iniziativa dell'autore, i Sonetti per la presa d'Africa (Napoli, Mattia Cancer, 1551), e l'intreccio di questa tematica con quella amorosa nel lavoro dell'autore sul canzoniere manoscritto offerto a Gonzalo Fernįndez de Córdoba, III duca di Sessa, nel 1550. Comuni ai due saggi sono l'interesse per l'intertestualitą della lirica di Tansillo con i modelli latini e volgari e quello per le modalitą adottate dal poeta ai fini della strutturazione di un libro di liriche, manoscritto o a stampa.

Il volume raccoglie diversi aspetti della produzione dei due autori ed inoltre alcune riflessioni sulle figure di Benedetto dell'Uva, Diego Sandoval de Castro e Bernardo Tasso. La prospettiva storica del volume si fonda sulla possibilitą di delineare un percorso nella teoria dell'imitatio che progressivamente svincola l'esperienza dei nuovi poeti dalla pratica della poesia latina, concedendo sempre pił autonomia a quella volgare. L'idea della "sodezza" č ispirata a valutazioni critiche tra cui quella del Muratori, e si applica, in prospettiva storica, alla lirica dei due poeti, fondata su un'idea di oraziana misura e "sostanza" che costituisce in un certo senso l'ultima tappa prima della rivoluzione secentesca nel gusto e nello spirito della poesia volgare.