Lucia Pisapia Apicella, una popolana di Cava de' Tirreni (SA), tra il 1946 e il 1948, percorse i luoghi dello Sbarco degli Alleati per recuperare i resti di almeno 450 soldati tedeschi. Armata di zappa, secchio e cassettine, li dissotterrò, ripulì e consegnò alle autorità, chiamandoli 'Figli di Mamma'. Un gesto di straordinaria solidarietà e amore, tanto più significativo perché rivolto a soldati 'nemici'. Il suo operato le valse fama e riconoscenza, soprattutto in Germania, dove fu chiamata 'La madre dei caduti'. Trasformò una chiesetta in un centro di accoglienza e preghiera, acquisendo un'aura di santità, pur senza un processo di beatificazione ufficiale. Il libro ne racconta questa doppia dimensione: da un lato, come testimonianza di fede e carità evangelica, dall'altro, come conferma del suo indelebile ricordo nel cuore della gente, suggellato anche dalla nascita di un Museo a lei dedicato.
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