Il poeta, nella presente raccolta, esorta il lettore, con spirito quasi leopardiano, al recupero del rapporto con la natura, via privilegiata per ritrovare sé stessi. Il termine 'radici', inserito nel titolo, è esplicativo del viaggio che il lettore farà assieme all'autore con l'invito a riflettere su quella misteriosa entità madre e matrigna in cui l'uomo si cala e, con spirito fanciullesco, contempla estasiato. Vi è un rapporto intenso con la notte e, prim'ancora, con il calar del sole; il giorno non si esaurisce nei 'solchi delle stelle e tra le nuvole'. Il buio prepara l'avvento dell'alba che dispensa serenità e pace; il silenzio della sera e quello ancor più rasserenante della notte si rivelano preziosi e indispensabili per chi scrive: invitano alla riflessione e all'introspezione, svelando il secretum dell'animo umano. Il rapporto con la Natura si esplica anche, all'akmé dell'ars poetica, nel rapporto con la terra d'origine, bella e maledetta.