Il saggio ripercorre le ragioni storiche, filosofiche, economiche e persino religiose che hanno plasmato l'attuale mondo globalizzato. Ricco di citazioni e sorretto da una prosa scorrevole il testo conduce per mano il lettore attraverso i secoli, mettendo in evidenza eventi noti e meno noti del nostro passato. L'autore in modo mai banale ci dice che alcuni aspetti positivi della realtà contemporanea potevano essere raggiunti attraverso metodi più umani e meno cinici. Facendo spesso riferimento alle fonti più disparate il saggio è, infine, un invito alla lettura e alla conoscenza.

La lettura di opere artistiche nel tempo e nei luoghi vuole essere innovativa, perché il testo tenta di far parlare ciò che si vede, non prova a parlarci sopra, com'è abitudine generale senza gli esiti doverosi di fruizione dell'arte. È norma datata e sterile trattare l'arte, specie quella figurativa, come una materia speciale riservata agli addetti ai lavori, mentre essa è patrimonio di tutti in quanto summa di tutto ciò che la personalità umana è in grado di proporre nei più nobili termini intellettuali e sentimentali.

'La disamina dei Miti, da quelli Egizi, Greci, a quelli orientali, e il successivo confronto con le diverse correnti letterarie e poetiche, ma anche scientifiche moderne, è opportuna nella misura in cui il mito non voglia essere liquidato come retaggio di un era primitiva dell'uomo. Questa minimale conclusione, forse troppo di comodo, è dovuta, nell'uomo moderno, all'incapacità di spiegarsi come, ad esempio, mentre nella Atene di Pericle si raggiungevano supremi risultati nella architettura, nella filosofia, nella matematica e nell'arte, allo stesso tempo, questi stessi geometri e architetti veneravano dei Miti antichi millenni. E come è possibile? Da una parte il trionfo della Ragione e dall'altra coevo il primitivo e superstizioso culto degli Dei? O non è forse un'altra, la risposta, che dagli Dei stessi deriva la Scienza, la Ragione e la Poesia?' (Dalla Prefazione di Emanuele Franz).

Per chi scrive: non ci si dovrebbe accontentare di spiegazioni accademiche o di teorie legate a fenomeni d'ingegneria intellettuale, ma si dovrebbe entrare nel merito delle questioni essenziali e far ruotare intorno ad esse l'intero corpus speculativo e comportamentale, tenendo presente che le due cose, speculazione e comportamento, dovrebbero essere inscindibili. Da qui il tentativo di analisi delle cose umane, seppure con la convinzione che sia ancora impossibile giungere ad una sintesi davvero esauriente. L'importante è battersi perché ci si induca aprocedere in maniera coerente e giusta, ammesso ne esista veramente una della seconda specie.