Lo studio delle relazioni tra architettura sacra e liturgia, filone di ricerca ormai consolidato per i contesti paleocristiani e medievali, viene qui esteso ad un'epoca, il XVII secolo, che vede nella cittą di Roma l'espressione di alcuni dei punti pił alti dell'architettura occidentale. Le soluzioni formali sviluppate tanto dai grandi maestri del Barocco quanto da artefici del tutto anonimi nel rinnovo delle antiche basiliche romane vengono qui poste in relazione con il rito e la devozione eucaristica e martiriale. Partendo dai prototipi tardo-cinquecenteschi si ridefiniscono infatti i rapporti tra le singole componenti dell'architettura ecclesiastica: gli altari, le cripte e le confessiones esplicano le nuove prassi, le istanze di riforma, la continuitą con la tradizione che la Chiesa pone in atto, dopo il Concilio di Trento e per tutto il Seicento, in una costante dialettica tra novitą dell'invenzione architettonica e conservazione di un'antichitą cristiana fatta di culti e di riti, oltre che di resti materiali.
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