Pietracupa è un piccolo borgo nel cuore del Molise che si spopola come tanti altri in Italia. Questo libro raccoglie gli infiniti frammenti della storia che ha lasciato dietro di sé, quelli della sua realtà minuta e quelli che coinvolgono orizzonti più vasti, fino agli spazi del potere. Costruisce il mosaico di una storia millenaria, ne fa un racconto corale in cui nulla è stato inventato, e così emergono dal buio, al ritmo di stagioni e generazioni, uomini e donne vissuti con ostinata tenacia fra angosce e speranze che illuminano d'universalità l'autobiografia di un paese che non vuole morire.

Una famiglia napoletana fra la Belle Époque e i primi anni del fascismo.

La memoria scrive il tempo nelle cose, nelle vite delle persone, nella storia e negli spazi, dal piccolo paese al mondo. Questo libro legge la memoria di Pietracupa, un paesino del Molise, cercando gli snodi fra passato presente e futuro. Si rintracciano così tante storie: la roccia enorme con le grotte dove abitava un folletto ma non entrò mai l'Inquisizione, la chiesa che durò solo cento anni e poi rinacque, il campanile che non poteva suonare per la libertà e l'uguaglianza, le antiche scuole scomparse. E poi le sorelle che dovevano mettersi in fila per sposarsi, la dura vita dei maiali in guerra, la controversia sindacale del chierichetto, la nonna che leggeva Einstein, il ragazzino che vide il mazzamarillo, l'uomo che voleva un cognome, la baronessa che vendette l'aria di Pietracupa, i giovani di ieri che in ginocchio ripulirono l'antica chiesa rupestre e quelli di oggi, che vogliono disegnare nella mappa del passato le strade del futuro.

I testi che qui si presentano, scritti nel 1879, sono stati scoperti per caso più di un secolo dopo che erano stati nascosti in un solaio. L'autore è Giuliano Iannotta (1826-1885), capitano della Legione del Matese, una formazione volontaria che si organizzò nell'agosto 1860 per affiancare in Campania l'Esercito meridionale di Garibaldi.