Mia è una ragazza nel pieno dell'adolescenza, vive con suo padre e porta con sé il peso della partenza improvvisa e ingiustificata di sua madre Bianca. Piero per proteggerla non le rivela nulla, vuole farla crescere serena. Mia invece continua a tormentarsi e in uno dei suoi giri pomeridiani vede un gatto bianco su una panchina e credendo di essere guidata da una strana fatalità, torna in quel luogo e dopo varie peripezie, conosce Jamal il vagabondo che abita proprio lì. I due destini si intrecciano, si scontrano tra le pagine del diario che tiene Jamal chiamato «Passeggeri sulla Terra». Ciascuno di noi calpesta questa Terra con passi differenti; chi con piedi pronti e comodi e chi con piedi stanchi e ammaccati dal tempo. A volte capita però che strade così lontane s'incontrano, si intrecciano e i passi distanti si uniscono e si fondono per camminare insieme. Ogni realtà ha le sue difficoltà e le sue gioie ma se sappiamo cogliere la bellezza di ogni passo ci ritroveremo a camminare non più da soli ma insieme ad altri passeggeri sulla Terra che hanno deciso di lasciare un'impronta importante e profonda sulla strada percorsa.

La fata Mirtilla vive sul picco più alto dei Monti Sibillini e guida i giovani lettori all'interno del frutteto dove tanti personaggi meravigliosi e colorati affrontano avventure straordinarie e fanno amicizie durature. Protagonisti di queste storie coinvolgenti sono i frutti di stagione: l'albicocca Genoveffa, la prugna Teresa, il kiwi Agostino e tanti, tanti altri. Con questo volume Seri Editore inaugura la sua collana per bambini e ragazzi: Le giostre. Età di lettura: da 4 anni.

A Loro Piceno, il mio paese d'origine, il Castello Brunforte ha ospitato per più di un secolo, un gruppo numeroso di suore domenicane che hanno animato ogni stanza e riempito l'aria di suppliche, preghiere e canti; le loro mani sapienti ed operose non si stancavano mai di mostrare la bellezza del Divino. In questi ultimi decenni però il monastero si è pian piano spopolato lasciando soltanto due suore tra le mura centenarie del castello. Proprio in questi anni, Giovanna entra nel monastero per prendersi cura delle sorelle rimaste diventando la custode del prezioso silenzio che regnava nelle minuscole celle. Le giornate vengono scandite da silenzi ed eloquenti testimonianze di una vita spesa per gli altri; lì tra quelle mura il tempo sembra dilatarsi, va al di là di ogni misura terrena e lo spazio diventa il cielo; le grate svaniscono e si aprono all'orizzonte dei Sibillini. Giovanna rivoluziona la sua vita, il suo cuore perché riesce a vedere tutto con occhi nuovi. Un racconto, una testimonianza delicata della gioia vera, incastonata nelle mura spesse e polverose del monastero.