Continuazione ideale di 'Racconti brevi', prosieguo e mistione di questi a quei frammenti narrativi; Sergio Ceschini trascrive ancora appunti dalla sua anima, ancora spunti d'historiæ luminosissime: pensieri, intuizioni, descrizioni di persone o personaggi, figure o tipologie, viste - e così mostrate - ora con indulgenza ora con ironia. Storie brevi, volutamente brevi, come flash direttamente al lettore, bagliori di una sensibilità contemporanea sempre dialogica con se stessa e con gli altri.

Dopo i 'Racconti brevi' e 'Le storie brevi', il discorso narrativo di Sergio Ceschini, non solo prosegue, si sviluppa ulteriormente in questi 'Attimi di vita'. Né ci inganni il titolo di questo terzo libro (che, quasi scaramanticamente, tre racconti contiene), perché nel Carpe diem dell'autore ciò che è precario - per sua stessa natura - riacquista nuovo sentore e sapore. Anche lo stile si perfeziona e matura, nel dialogo continuo di quest'anima contemporanea con la propria e l'altrui sensibilità.

'Saltavano da una macchina all'altra, evitando di scontrarsi tra loro. Si divertivano in questo modo. Ad ogni locale visitato cambiavano auto. Spezzavano così la monotonia che i luoghi imponevano. Divertirsi in fondo significava cambiare, cosa non facile da quelle parti. Arrivarono ad accorgersi che erano sempre gli stessi ad uscire la sera, fu una scoperta non esaltante. Vivevano con lo spirito di non farsi coinvolgere negativamente dallo statu quo. La malinconia e la depressione devastavano le loro esistenze...'