La strage del treno Italicus, avvenuta il 4 agosto 1974 sulla linea Firenze-Bologna, č rimasta senza responsabili sul piano giudiziario nonostante la ventennale vicenda processuale. Cercando di restituire centralitą storiografica all'evento, l'autore cala l'attentato nel suo contesto storico secondo un prima e un dopo e lo interpreta come culmine del terrorismo di destra alla metą degli anni Settanta, quando lo scioglimento di Ordine Nuovo e l'entrata in clandestinitą della destra extraparlamentare segnano una fase nuova dell'eversione neofascista, caratterizzata dalla crisi dei tentativi di camuffamento politico e contraddistinta da un attacco intimidatorio e frontale. Accanto alle stragi indiscriminate, riemerge in quest'ottica lo stillicidio dimenticato di attentati minori che incide sul quadro politico e sociale del Paese tra il 1973 e il 1975, quando una ramificata ragnatela nera avvolge uno snodo fondamentale della storia repubblicana.
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