L'insostenibile aridità di una vita colma di successi materiali ma priva della capacità di vivere emozioni e sentimenti e il tema del contagio, nelle sue molteplici accezioni, sociali, sanitarie, psicologiche, sono al centro del quarto romanzo di Lorenzo Angeloni. La trama: un uomo torna in Vietnam 10 anni dopo gli avvenimenti rocamboleschi vissuti la volta precedente, che lo hanno segnato e poi accompagnato, ingombrando la sua memoria e la sua vita, senza riuscire a prendere una collocazione definitiva...

Con questo romanzo Lorenzo Angeloni, diplomatico e scrittore perugino attualmente in servizio come Ambasciatore d'Italia in Vietnam, offre un omaggio alla sua terra natale. 300 anni è la storia di una famiglia narrata attraverso le vicende che, dal Settecento ai giorni nostri, hanno percorso tanto le tappe scritte dalla Storia quanto le tracce lasciate dalla vita dei protagonisti.

Un incontro, tra due persone reduci da un'esperienza di coppia con figli, "risveglia" i protagonisti e li espone alle gioie dell'amore dopo anni difficili. Per entrambi sembra essere "l'incontro", quello decisivo, fatale, che rimescola le carte sparigliate della vita, magicamente le rimette al loro posto, restituendo un senso compiuto alle loro esistenze. Ma un accadimento così prodigioso, smuove le acque di Giorgio e Michi in profondità facendo affiorare il vissuto che lentamente va a ingombrare il cammino della loro storia. Il passato finisce col mettere in acuto contrasto il desiderio di lei di fare famiglia e quello di lui di arrivarci sgombro delle scorie del suo precedente lungo rapporto matrimoniale. Una storia ambientata in una Roma che appena si intravede dietro le vicende dei protagonisti, raccontate, grazie anche all'artificio della corrispondenza e dei monologhi riflessivi di Giorgio, con un'astrazione dai fatti quotidiani che consente di tenere il focus fisso sulle vicende di un uomo ed una donna dei nostri tempi.

Negli ultimi anni si è parlato molto dell'Africa, dei suoi drammi, delle sue prospettive: non solo per l'impatto mediatico dei momenti più tragici della vita del continente, ma perché sono ormai numerosi coloro che, nelle attività più disparate, si confrontano con i grandi temi che l'Africa riesce sempre ad evocare. L'autore presenta una rassegna del pensiero internazionale sulla problematica principale, originaria, dei drammi africani: i conflitti armati e la necessità di prevenirli. Rivolgendosi non solo agli africanisti o ai "malati d'Africa" ma anche a quanti si avvicinano a questo continente con l'infinita varietà delle emozioni e degli interessi che solo l'Africa può suscitare.