'Io non ho mai cercato le Muse ma, nell'arco della mia ormai lunga vita, sono stato mediamente da loro sedotto una volta all'anno. Solo oggi mi son deciso a rastrellare tutte queste emozioni qua e là appuntate, facendole scorrere più in ordine di maturazione emotiva che di concepimento, a partire dalla primavera del primo amore e alla maturazione di una calda estate, per arrivare al languore di un dolce autunno e alla fine di questo gelido inverno. Storia effimera di quattro stagioni, retaggio per Eliana, che vive in America, affinchè prolunghi per un po', almeno là, l' illusione del 'non omnis moriar' alla quale si è aggrappato il vecchio nonno.' (Mirco Allegri)

Un poemetto mitologico dove i vecchi miti, lungi dal morire, si aggiornano.'Homo' (unico 'animal bipes implume') raccontando la realtà scientifica con ritmo poetico, così come al tempo dei presocratici, ripercorre il cammino di miliardi di anni allorché, a partire dalla prima cellula comparsa in mare, la lotta per la sopravvivenza gli ha consentito di adattarsi alle continue mutazioni ambientali così da riuscire a conquistare l'intelligenza. Mamma Gea ha l'onore di presentare il figlio prediletto ai nuovi Dei, quali Tempoprofondo, Spazioprofondo, Entropia e il dio bifronte CaosaC. Gli Dei, pur se ammirati, si dichiarano esasperati dall'uso sopraffattore dell'intelligenza fatto da 'Homo' che, nonostante i diluvi universali inviati dagli Dei di turno, non ha cessato di turbare i delicati equilibri del pianeta. Dopo aspro dibattito, decidono di metterlo ancora una volta alla prova nel Paese asiatico di Belinostan sconvolto da una pandemia influenzale. Altro che fratellanza! Si scatena una corsa suicida a cavalcare il virus a favore di vecchi e nuovi egoismi. Sia condannata a morte l'intera umanità! Sentenza eseguita con un nuovo diluvio universale ma, stavolta, senza arca e senza Noè.