L'ispettore Stefano Giusti, rapito da un gruppo di estremisti durante una vacanza a Sharm el-Sheikh, lotta per sopravvivere nel deserto, abbandonato dal suo stesso governo per motivi politici. Al suo fianco c'è Daniel, un misterioso alleato, ma anche una rete di intrighi che si estende fino all'Italia. Qui, sua moglie Vittoria e un gruppo di studenti universitari si mobilitano per la sua causa, capeggiati da Sandra. Dietro le quinte, l'enigmatico sir Gatti, con le sue connessioni oscure, agisce per smuovere l'opinione pubblica e costringere le autorità a intervenire. In un crescendo di tensione e rivelazioni, Stefano e i suoi alleati si trovano a fronteggiare un nemico invisibile che non accetta testimoni. Tra pericoli e giochi di potere, Stefano dovrà fare di tutto per riabbracciare la sua famiglia e svelare le verità che lo hanno condannato.

Undici epistole, ciascuna indirizzata a un destinatario, singolo o collettivo, selezionato dall'immensa rubrica di quanti hanno condiviso da studenti, liceali e universitari, la lunga esperienza didattica dell'autore; ciascuna epistola, incentrata sulle tematiche che maggiormente hanno appassionato e impegnato Antonio Portolano come studioso e come insegnante: le humanae litterae e il loro insegnamento, il confronto con gli Auctores e il modo per renderli accessibili alla sensibilità e alla cultura moderne; le questioni connesse al sempre dibattuto problema del tradurre. Questi i contenuti di un libro che si legge, come si suol dire, d'un fiato; godibile soprattutto per la capacità dell'autore di raccontare con garbo e ironia, mentre ci accompagna in uno straordinario viaggio nella classicità.

Un "universo parallelo" si agita in questo "racconto fantafilologico". L'autore si inventa la storia del ritrovamento casuale di codici di opere della letteratura greca e latina considerati perduti. Un'abbazia è luogo del tesoro al quale accedono per caso, don Benedetto e don Costabile. E però, quella che poteva essere la più esaltante delle scoperte, finirà per rivelarsi come la più minacciosa delle iatture: quei codici sembrano voler contraddire tutte le regole, maggiori e minori, che da sempre hanno guidato gli apprendimenti delle lingue classiche.