Una società del futuro ha imparato a funzionare al meglio a seguito di una pandemia che ha portato la popolazione sull'orlo dell'estinzione. In un'attualità dove tutto funziona perfettamente, un'oscura situazione relativa ad un improvviso distacco nei rapporti umani e nei confronti della natura sta provocando una malattia inspiegabile fra alcune persone. Due giovani studiose si accorgono del grave problema che sta per rivelarsi in tutta la sua desolante drammaticità.

Spesso quando si vuole fornire un'idea di concetti antitetici, Oriente e Occidente costituiscono un facile e consolidato esempio. Tuttavia questo libro, accompagnando il lettore in un ideale viaggio, dimostrerà come questa opposizione non sia più utilizzabile con tanta sicurezza. "Dai meridiani alle catene miofasciali", una lettura adatta a chiunque abbia la curiosità di approfondire l'argomento, nella sua semplicità mantiene un rigore scientifico basandosi sulla letteratura internazionale, evidenziando nuovi punti di vista potenzialmente molto interessanti per innovativi approcci terapeutici.

Sesto capitolo della serie ambientata al St. Maurice Hospital. Joe, tecnico di radiologia esperto e molto apprezzato dai colleghi, questa volta si ritrova immischiato, come sempre suo malgrado, in un caso di intelligence internazionale che coinvolge anche FBI e CIA. All'ospedale St. Maurice, arrivano dei pazienti con patologie molto strane e apparentemente non collegate tra loro, ma che, alla mente analitica di Joe, mostrano dei tratti in comune. Intanto, l'infermiera Noone è scomparsa: ufficialmente è in ferie, ma è chiaro che le cose stanno diversamente. Anche l'improvvisa quanto inaspettata telefonata di Kay Scarpetta, ufficialmente Direttrice dell'Istituto di Medicina Legale di Oxford, risulta sospetta. Joe dovrà districare un intrigo che ha radici lontane nel tempo e alla fine dovrà accettarne gli effetti collaterali.

Un problema organizzativo preoccupa la Dottoressa Bones, Direttore del reparto di Ortopedia e Traumatologia del St. Maurice Hospital: la strumentista più esperta si è infortunata e il giorno dopo un complesso intervento dovrà essere eseguito. Tutto sembra andare per il meglio, ma il giorno dell'intervento un altro problema, ancora più complesso, se possibile, si pone alla Dottoressa Bones e all'équipe: la Paziente non solo non si è fratturata il collo del femore come annunciato, ma anche il chiodo endomidollare che aveva per una pregressa frattura, risulta influsso su un femore allora sano come adesso. La situazione viene ulteriormente complicata dal fatto che la Paziente è l'Ambasciatrice Cinese in visita ufficiale e il riscontro ha ovviamente implicazioni ancora più rilevanti. Iniziano così le vicende che vedono coinvolti i componenti dell'équipe, portando a scoprire sordide storie nella Cina di 13 anni prima, con un finale del tutto inaspettato. Un po' tecnico, un po' imprevedibile, un po' d'azione e anche un po' sentimentale, il nuovo racconto di Sergio Palandri ormai al quinto capitolo della serie.

Un luogo strano, perché una sala operatoria non è proprio una classica ambientazione. Un'equipe strana, perché ognuno dei suoi componenti, anestesista, chirurgo, infermiere, tecnico di radiologia o strumentista che sia, non fa pesare i suoi problemi sugli altri e dagli altri trova supporto, come Joe, il tecnico di radiologia, ipovedente dalla maggiore età a causa di una patologia genetica che, nonostante questa, ricopre senza sconti il suo ruolo, fornendo all'equipe una prestazione altamente professionale, come gli altri nel proprio settore di competenza. In questo scenario così strano non poteva che svolgersi una strana vicenda, partita come un intervento di tipologia ormai ben nota e consolidata, che rapidamente si tinge di giallo portando alla luce insospettabili intrighi governativi. E su questa tela il filo dell'amicizia ricama alacremente un altro racconto nel racconto, con l'amicizia tra il medico legale Kay Scarpetta e Joe, iniziata tanto tempo prima e sempre nuova anche se sempre uguale, l'amicizia tra Danielle, l'infermiera, e Joe, che condividono la passione per lo studio e la pratica dello shiatsu, prima come compagni di corso e poi come insegnante/studente, e, non ultima, quella nascente tra Noone, la strumentista, e Joe, persone assolutamente singolari (e single) che iniziano a rendersi conto che probabilmente l'altro/l'altra potrebbero proprio essere quella persona tanto cercata e, fino ad allora, mai trovata.

Cosa potrebbe accadere in una normalissima mattina di primavera? E se Joe non avesse fatto quella insolita deviazione? Una macchina ad alta velocità passa non curante del semaforo rosso, Joe, ipovedende, percepisce la gravità della situazione e tenta di evitarla ma... si ritrova catapultato in una surreale location in compagnia di un giovane sconosciuto ma nel contempo rassicurante e familiare. Nasce così un lungo e approfondito scambio sulla vita e sulla particolare condizione derivante dall'essere affetti da un handicap; ne è un esempio Joe che grazie al suo deficit visivo - che non gli permette certo di "stare benissimo" - ha sviluppato alcuni tratti della sua persona che lo ha portato a essere ciò che oggi è. Un'approfondita analisi, ricca di argomentazioni e riflessioni sull'essenza del vivere e del sopravvivere, scritta da Sergio Palandri, che in questo romanzo delinea maggiormente i tratti di due personaggi, Joe e Noone, già narrati nell'opera "Sempre insieme", invitando il lettore a soffermarsi sulle tematiche dell'handicap.