Nella periferia di Los Angeles, il 17 luglio 1955, apriva per la prima volta i suoi cancelli Disneyland. Quasi trentamila persone si riversarono nei viali mai calpestati prima, un fiume in piena di bambini pronti a lasciarsi meravigliare. Lì, tra famiglie, figuranti e pupazzi, c'era Vivian Maier, una tata di origine francese da poco trasferitasi sulla West Coast in cerca di un nuovo incarico. La donna girovagava da sola tra la folla con una macchina fotografica in mano: dopo anni di scatti in bianco e nero, aveva deciso di passare al colore per immortalare gli attori travestiti da nativi americani e i castelli di cartapesta, per rendere giustizia a quell'atmosfera sognante e un po' finta. Ma conclusa la gita, quelle foto non furono viste da nessuno, come le altre decine di migliaia di immagini che Vivian Maier scattò e tenne nascoste agli occhi del mondo per decenni. La storia del loro ritrovamento è già leggendaria: montagne di rullini chiusi in scatole di cartone fino al 2007, quando per un caso fortunato John Maloof, il figlio di un rigattiere di Chicago, acquistò in blocco il contenuto di un box espropriato. All'interno trovò un archivio brulicante di autenticità e umanità, il patrimonio di una fotografa sconosciuta che in pochi anni sarebbe stata celebrata in tutto il mondo. Ma mentre le sue opere diventavano sempre più popolari, la sua biografia restava un segreto impenetrabile, perché Vivian aveva sepolto il suo talento con la stessa cura e riserbo con cui aveva protetto la sua vita. Adesso, grazie alla meticolosa ricerca investigativa di Ann Marks, che ha avuto acce

Questo volume riproduce la leggendaria serie di stampe Sessantanove stazioni della Kisokaidô di Eisen e Hiroshige, una rappresentazione straordinaria della storica via tra Edo e Kyoto che, oltre a offrire un vivido affresco del Giappone del XIX secolo, costituisce un prezioso reperto del suo passato imperiale e un capolavoro della xilografia.

Questo volume riproduce la leggendaria serie di stampe Sessantanove stazioni della Kisokaidô di Eisen e Hiroshige, una rappresentazione straordinaria della storica via tra Edo e Kyoto che, oltre a offrire un vivido affresco del Giappone del XIX secolo, costituisce un prezioso reperto del suo passato imperiale e un capolavoro della xilografia.

Conoscete i capolavori della National Gallery attraverso gli occhi di importanti personalità della cultura e di artisti contemporanei, fotografati nella Galleria e negli spazi dietro le quinte. Organizzata cronologicamente, questa edizione racconta 700 anni di storia dell'arte attraverso una selezione di oltre 200 dipinti della collezione, da Margarito d'Arezzo a Claude Monet.

Nella periferia di Los Angeles, il 17 luglio 1955, apriva per la prima volta i suoi cancelli Disneyland. Quasi trentamila persone si riversarono nei viali mai calpestati prima, un fiume in piena di bambini pronti a lasciarsi meravigliare. Lì, tra famiglie, figuranti e pupazzi, c'era Vivian Maier, una tata di origine francese da poco trasferitasi sulla West Coast in cerca di un nuovo incarico. La donna girovagava da sola tra la folla con una macchina fotografica in mano: dopo anni di scatti in bianco e nero, aveva deciso di passare al colore per immortalare gli attori travestiti da nativi americani e i castelli di cartapesta, per rendere giustizia a quell'atmosfera sognante e un po' finta. Ma conclusa la gita, quelle foto non furono viste da nessuno, come le altre decine di migliaia di immagini che Vivian Maier scattò e tenne nascoste agli occhi del mondo per decenni. La storia del loro ritrovamento è già leggendaria: montagne di rullini chiusi in scatole di cartone fino al 2007, quando per un caso fortunato John Maloof, il figlio di un rigattiere di Chicago, acquistò in blocco il contenuto di un box espropriato. All'interno trovò un archivio brulicante di autenticità e umanità, il patrimonio di una fotografa sconosciuta che in pochi anni sarebbe stata celebrata in tutto il mondo. Ma mentre le sue opere diventavano sempre più popolari, la sua biografia restava un segreto impenetrabile, perché Vivian aveva sepolto il suo talento con la stessa cura e riserbo con cui aveva protetto la sua vita. Adesso, grazie alla meticolosa ricerca investigativa di Ann Marks, che ha avuto acce

La strada della Kisokaidô fu fatta costruire all'inizio del XVII secolo da Tokugawa Ieyasu, allora governatore del Paese, il quale decretò la creazione di stazioni di posta lungo l'ardua via che univa le città di Edo (l'odierna Tokyo) e Kyoto. Locande, empori e taverne aprirono i battenti per fornire alloggio e ristoro agli stanchi viandanti. Nel 1835, il celebre xilografo Keisai Eisen fu incaricato di realizzare una serie di stampe per tracciare una mappa delle stazioni del percorso. Dopo le prime 24 stampe, il compito passò nelle mani di Utagawa Hiroshige, il quale completò la serie di 70 illustrazioni nel 1838. Eisen e Hiroshige erano entrambi rinomati per le loro stampe, e nelle Sessantanove stazioni della Kisokaidô possiamo ritrovarne i diversi stili così come la comune maestria. Dalla trafficata stazione di partenza di Nihonbashi alla città fortificata di Iwamurata, Eisen adoperò colori tenui per ritrarre i suoi mirabili personaggi - in particolare donne belle ed eleganti - e si concentrò soprattutto su scene di vita quotidiana, come la ferratura di un cavallo o il vaglio del riso. Hiroshige dimostrò invece la propria maestria di paesaggista con scene grandiose ed evocative, come le placide sponde del fiume Ota, l'impervio passo Wada o un'arrampicata al chiaro di luna tra Yawata e Mochizuki. Nell'insieme, le Sessantanove stazioni della Kisokaidô non costituiscono solo un capolavoro della xilografia, grazie alle audaci composizioni e all'uso sperimentale del colore, ma anche un incantevole affresco del Giappone del XIX secolo, molto prima che si manifestasse lo spettro

Named One of the Best Books of 2011 by NPR – Spin - USA Today – CNBC - Pitchfork -The Onion - The Atlantic - The Huffington Post – VEVO - The Boston Globe -The San Francisco Chronicle

For fans of VJ: The Unplugged Adventures of MTV's First Wave

Remember the first time you saw Michael Jackson dance with zombies in "Thriller"? Diamond Dave karate kick with Van Halen in "Jump"? Tawny Kitaen turning cartwheels on a Jaguar to Whitesnake's "Here I Go Again"? The Beastie Boys spray beer in "(You Gotta) Fight for Your Right (To Party)"? Axl Rose step off the bus in "Welcome to the Jungle"?

Remember When All You Wanted Was Your MTV?

It was a pretty radical idea-a channel for teenagers, showing nothing but music videos. It was such a radical idea that almost no one thought it would actually succeed, much less become a force in the worlds of music, television, film, fashion, sports, and even politics. But it did work. MTV became more than anyone had ever imagined.

I Want My MTV tells the story of the first decade of MTV, the golden era when MTV's programming was all videos, all the time, and kids watched religiously to see their favorite bands, learn about new music, and have something to talk about at parties. From its start in 1981 with a small cache of videos by mostly unknown British new wave acts to the launch of the reality-television craze withThe Real World in 1992, MTV grew into a tastemaker, a career maker, and a mammoth business.

Featuring interviews with nearly four hundred artists, directors, VJs, and television and music executives,I Want My MTV is a testament to the channel that changed popular culture forever.

Documentation in early childhood education is typically seen as a means to enhance the quality of care and education, and as a way to take account of the child’s view.

Assessment and Documentation in Early Childhood Education considers the increasing trend towards systematic child documentation especially in early childhood institutions. The authors present ways in which assessment and evaluation is done sometimes explicitly but more often implicitly in these practices, and explore its means, aims, forms, and functions. They also examine the rationalities of child documentation from the perspective of professional practice and professionalism and suggest that documentation and assessment practices can weaken and constrain but also empower and strengthen teachers, children and parents. Topics explored include:

• Different forms of documentation and assessment
• Documentation and listening to the children
• Dilemmas of assessment and documentation
• Participation by children
• Involvement of parents

This timely book will be appealing for those studying in the field of early childhood education, teacher education, special education, general education, social work, counselling, psychology, sociology, childhood studies, and family studies.

The luxe homes designed by one of Bravo TV’s Million Dollar Decorators Jeffrey Alan Marks demonstrate his breezy, tailored look. Jeffrey Alan Marks Inc. (JAM) specializes in residential and commercial interior design and architecture. Inspired by his Southern California outdoor lifestyle, Marks’s trademark look is a synthesis of a fresh informality infused with sophisticated English and European accents. His joyous, comfortable spaces are known for their playful charm, vivid colors, and patterns. He contrasts natural materials, such as weathered driftwood, with sleek finishes. This book showcases a series of beautifully photographed residences revealing Marks’s skill at capturing each client’s personality, from a movie star’s London townhouse full of eccentric furnishings to a charming Nantucket cottage with nautical embellishments. A striking surfside vibe energizes his Santa Monica Canyon beach house, where he hung a rowboat from the whitewashed bedroom ceiling. Marks explains how he made each project’s room a sanctuary where all details are synchronized. Through collective imagery and intriguing collages, he demonstrates his creative process. Marks’s favorite shopping addresses for fabrics, furniture, and antiques complete this inspiring volume.

Presents the first decade of the MTV network, describing its development from a radical programming concept to a defining network for a generation and a force in the worlds of music, television, sports, fashion, and politics.

Presents the first decade of the MTV network, describing its development from a radical programming concept to a defining network for a generation and a force in the worlds of music, television, sports, fashion, and politics.

Published in conjunction with a late-2012 exhibition held at the Ruth Chandler Williamson Gallery of Scripps College and scheduled to travel to at least four venues during the next two years. This oversize volume (11.5x11.5") affords lavish display of images along with five scholarly essays and a substantial amount of appended material. The extensive Paulette and Jack Lantz Collection, a result of many decades of passionate collecting, is the source of most of the images. Marks (Clark Center for Japanese Art and Culture, Hanford, California) wrote the introductory essay in which he characterizes Genji prints as a 19th-century craze. Subsequent essays explore A Rustic Genji by a Fraudulent Murasaki, "The Twilight Beauty" in Genji prints, a Rustic Genji world, Genji-related woodblock-printed games, and erotic Genji fantasies. Annotation ©2013 Book News, Inc., Portland, OR (booknews.com)

A retelling of the classic tale of a little orphan who is sent to live with her grandfather in the Swiss mountains.