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2025 |
![]() ![]() Author: Fondazione Bruno Visentini (cur.) Publisher: Luiss University Press € 20,00
Scontato: € 19,00
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2017 |
![]() ![]() Author: Fondazione Bruno Visentini (cur.) Publisher: Dialoghi Si può parlare, per i millennials, i nati alla fine del secolo scorso, di "generazione perduta", appellativo che fu in precedenza attribuito ai loro genitori? La risposta è no, ma il rischio di una deriva è molto elevato e gli oneri per uscire dall'impasse gravano, attualmente, sui diretti interessati. Questi "crescono" in una società costruita e gestita a misura delle generazioni mature, che preclude ai giovani anche la visione, la speranza e l'aspettativa stessa di un benessere futuro: una società "dominata" dai baby boomers che hanno goduto di una confortevole gioventù e che oggi approdano a una confortevole vecchiaia da silver boomers. La questione del "divario generazionale", così come le possibili soluzioni a essa connesse, chiamano in causa innanzitutto i principi di solidarietà (art. 2) e di uguaglianza (art. 3) sanciti dalla nostra Costituzione: non è possibile, infatti, essere «eguali di fronte alla legge» ovvero esercitare i medesimi diritti, sia civili che sociali, se prima non vengono rimosse le condizioni di diseguaglianza che impediscono a tutti di fruirne effettivamente. € 10,00
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![]() ![]() Author: Fondazione Bruno Visentini (cur.) Publisher: Dialoghi La prima tentazione, quando si affronta il tema del gioco d'azzardo, è quella di prendere in esame l'aspetto problematico, quello che "fa notizia", che scuote le coscienze, che alimenta l'idea che il primo prodotto della recessione sia la disperazione che spinge alcuni cittadini a cadere nella spirale del gioco. Allorquando si prende in esame l'impatto sociale sul gioco d'azzardo, il primo luogo comune da sfatare è che i giocatori "problematici" rappresentino una quota significativa dei giocatori e che dunque il gioco d'azzardo abbia un effetto negativo sulla comunità. Il Rapporto realizzato su questo tema dalla Fondazione Bruno Visentini evidenzia come in Italia, dove si stima che oltre il 44% dei cittadini tra i 18 e i 75 anni abbia giocato almeno una volta nell'ultimo anno, lo 0,9% (secondo il PGSI, Indice di gravità del gioco problematico) deve considerarsi problematico. € 9,90
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