La suora scomparsa racconta la storia di Sara, una bambina di nove anni che frequenta la quarta elementare in un istituto gestito da suore. Figlia unica, riflessiva e studiosa, Sara ama l'amicizia e la danza. Ha un rapporto sereno con la madre, ma un legame speciale con il padre e con la sua insegnante, nonché guida spirituale, Suor Marina, una giovane donna dal cuore gentile e dall'entusiasmo contagioso. Al rientro dalle vacanze estive, la bambina si trova ad affrontare un evento che le aprirà prematuramente gli occhi sulla complessità del mondo degli adulti. L'inevitabile attraversamento della 'linea d'ombra' che segna il passaggio dall'infanzia alla preadolescenza viene, per Sara, accelerato dalla necessità di confrontarsi con nuove esperienze e impreviste consapevolezze.

L'idea di questo libro nasce dall'emozione che ho provato nella lettura di una inaspettata e-mail. Un mio alunno quindicenne che aveva piacere di condividere con me un breve e visionario scritto, che aveva postato su un blog, descriveva i pensieri e i sentimenti relativi alla sua nascente storia d'amore attraverso delle metafore mutuate dalle mie lezioni di fisica. Tutta la faccenda mi ha intenerito molto ma, se da un lato mi ha costretta a un'attenta autocritica sulle iperboli che uso in didattica, dall'altro mi ha fatto riflettere sull'analogia tra la narrazione in fisica e quella delle vicende umane.