'Vi è un'antica discordia tra filosofia e poesia': così si esprime Socrate nel X libro della Repubblica e possiamo convenire che tale controversia certamente antica sia, almeno per Platone. Lungo l'intero arco della sua vita da filosofo e da scrittore filosofico, Platone si pose il problema del confronto con la poesia e i poeti. Ione, Simposio, Repubblica, Sofista costituiscono quattro momenti fondamentali in cui tale confronto si è articolato ed è ad una loro analisi, insieme contenutistica e formale, che questo libro è dedicato. Più che ad una discordia, l'impressione è che si assista ad una ripetuta insoddisfazione rispetto ai risultati raggiunti nelle indagini sulla poesia, ancora una volta sfuggente. La diaphora è allora, in fondo, una 'distanza', oltre che antica, salutare, perché è là che si origina l'esigenza di una nuova ricerca.

'Nei racconti del ruscello, ho cercato di evocare il bene e il male, che combattono tra di loro, con l'aiuto di animali e personaggi fantastici, che unendosi, pur non essendo uguali fra loro, perché appartenenti a razze e specie diverse, hanno tutti lo stesso obiettivo: la pace e la serenità, e solo combattendo insieme, potranno farcela. Solo con l'unione, i valori dell'amicizia, essere leali e sinceri verso gli altri, anche se a volte la verità fa male, con la condivisione e l'umiltà, si possono ottenere risultati. Se riescono a farlo gli animali, ad occupare spazi comuni, perché non possiamo farlo noi, senza guardare di che razza siamo, o di quale colore siamo? Mi piace pensare che, almeno loro, riescano a farlo, magari con la speranza che forse, anche per noi si presenti una 'fata Elisa' con i suoi folletti' ad aiutarci, o che qualche animaletto ci regali la sua amicizia sincera... chissà, ...forse King, Bella, Lady, Alaina e compagnia bella, io li conosco veramente, e magari queste storie me le ha raccontate davvero il ruscello vicino a casa, mentre me ne stavo seduta sull'asse del ponticello di legno a guardare l'incresparsi dell'acqua che scendeva verso valle... Ciao. Spero vi divertiate... ' Età di lettura: da 4 anni.

'Una sera del marzo 1944 Ferdinando Valletti, un giovane uomo di 23 anni, lavoratore dell'Alfa Romeo e giocatore del Milan con il soprannome di 'Nando', venne prelevato da una squadra della Muti dalla sua casa di Milano senza alcuna spiegazione. Ne lui ne la sua famiglia sapevano che questo sarebbe stato l'inizio di una calvario durato 18 mesi nei lager di Reichenau, Mauthausen e Gusen. Valletti si era molto impegnato nella organizzazione dello sciopero generale con altri 21 lavoratori dell'Alfa Romeo, che furono tutti deportati grazie ad un delatore. Ciò che troverete in questo libro è il racconto della terribile esperienza di un uomo, ma anche del suo coraggio della sua tenacia per sopravvivere e della sua generosità nel prodigarsi per aiutare i compagni. Alla fine, 'Nando' tornò a casa anche grazie ad una partita di pallone giocata nel lager e nonostante le sofferenze patite riuscì a perdonare.' Ferdinando Valletti era mio padre.

'Questo libro con il suo contenuto umano e fotografico, è destinato agli studenti, ai loro insegnanti e a tutti coloro che vorranno conoscere la tragica esperienza di un uomo che non aveva voglia di morire a ventitré anni nei Lager di Mauthausen e di Gusen e che per ritornare a casa lottò disperatamente, si prodigò per i compagni di prigionia e, alla fine, riuscì anche a perdonare. Quell'uomo era mio padre'.