Anni Cinquanta del secolo scorso, la tragedia di una famiglia e cinque figli abbandonati. Tre sono mandati in collegio e due, gemelli appena nati, dati in adozione a famiglie diverse. Autunno 2022, tre di questi fratelli. che non si conoscono, decidono di scrivere delle lettere, una sorta di messaggio in bottiglia destinato a rimanere chiuso in un cassetto. Dei due gemelli, Claudio ha cercato per anni senza risultati. Per lui le lettere sono una sorta di addio, un segnale per chiudere e potere ricominciare a vivere. L'altro, Giorgio, non ha mai voluto sapere o cercare nulla. Per lui scrivere è solo qualcosa per acquietare i propri pensieri. Clara, l'ultima ancora in vita dei tre bambini mandati in collegio, ha saputo da adulta dell'esistenza dei due gemelli e vorrebbe trovarli. Quando tutto, con la lettera e la malattia di Clara, sembra concluso, Agnese, la nipote, riesce a trovare e a contattare separatamente i due gemelli. Spiega loro che Clara sta morendo e desidererebbe conoscerli. Per Claudio inizia un nuovo percorso che lo porta a scoprire parte della realtà sul proprio passato. Giorgio invece ha un ulteriore rifiuto e si rinchiude nel silenzio. Saranno i suoi figli ad allacciare i rapporti. 

'Cosa resta di quello che abbiamo creduto di vivere' è un processo di spogliazione del paesaggio, la messa in scena di un Mondo alla ricerca dell'essenzialità. Messa in scena letterale perché il tutto avviene attraverso tre racconti poi diventati spettacoli teatrali.