Da una giovane penna nasce questo gradevole pamphlet sulla vita e le avventure del nobile Carlo Gesualdo, principe di Venosa. Una storia dove amori, scherzi e baruffe costituiscono la sua giornata, il tutto certo non esente da un certo grado di invenzione. Infatti gli anacronismi stilistici e testuali, come anche lo stile spesso gergale e colloquiale, diventano la cifra grazie alla quale passare sopra alle assurdità di una narrazione che oscilla tra circostanze impossibili e altre pretestuosamente storiche: le vendette e le maldicenze che costellano la vita del principe, dall'amore con Maria, e il sesso con le altre, alle amicizie con vari personaggi, quali Tasso o altri meno raccomandabili, al caso che governa le situazioni veramente insolite, salvo una fortuna abilmente portata dalla propria parte. Questa parodia di romanzo storico, che fa esplicitamente il verso in modo scherzoso a opere del passato, come quelle del Parini o più esplicitamente del Machiavelli, che presentavano vite nobiliari del tempo, desidera senza pretese divertire e divertirsi e raccontare una storia da leggere col sorriso sulle labbra.