Jaike appare come un debole agli occhi del mondo; un mondo che è oscurato nella mente e nell'animo da un progresso cieco. Sono tempi prossimi al trans-umanesimo, in cui le guerre tra i blocchi continentali imperversano e le tecnologie sono sempre più all'avanguardia. In tutto questo, Jaike, un giovane autistico dalle doti prodigiose, decide di aiutare il prossimo, seguendo l'esempio di suo padre, morto tragicamente anni prima. Insieme ad una formidabile squadra messa insieme da suo zio, ex agente russo e ora Staretz, Jaike affronterà il gigante Philip e la sua setta di fanatici, che minacciano l'umanità e il pianeta stesso. Una storia dalle tinte distopiche, eppure legata visceralmente alla nostra realtà. Un romanzo che è qualcosa di più, in cui la logica della sopraffazione si scontra con lo spirito di sacrificio, in nome di una più alta giustizia.

Il processo che vede impegnato l'avvocato Jerry è molto particolare. Il capo d'imputazione, la sofferenza, viene trattato in rapporto a diversi ambiti quali potere, lavoro, famiglia, malattie, religione. I testimoni però non sono solo dei semplici uomini e donne del nostro tempo, che descrivono le loro esperienze di vita, ma anche personaggi biblici come Caifa, Lazzaro, Giuda. Ognuno racconta la sua verità, segnata da sofferenze o da gioie improvvise. Il pubblico (lettori) assiste a un processo in cui Jerry non riveste il ruolo dell'avvocato freddo e calcolatore, con una strategia da seguire senza cambi di rotta. Jerry è un convertito, una persona che ha trovato la sua fede, e per questo i valori umani e spirituali che la sostengono sono parte integrante della sua personalità. Costruito come un vero e proprio dramma teatrale, l'opera di Mario Solina invita anche a riflettere su temi centrali della nostra esistenza, a trovare come sottolinea il titolo 'le ragioni della speranza'.