Autobiografia con la mente di un bambino illustrata da una bambina.

Un claun fancazzista si cimenta in un blog.

Un viaggio virtuale in un'Africa inconscia.

Un gioco in un gioco nel gioco dell'amore nel gioco della vita nel gioco della morte così sia.

Un pusher che incontra due amori: la donna e la pistola.

I rimbalzi di un cieco tra la notte e il destino.

Un sogno in un sogno in un sogno in un sogno. Il sognatore è un mistero.

Nei vicoli.

Cercando la sintesi: una parola da sola non sarà mai una poesia, due parole potrebbero ma sarebbe un'impresa, una poesia di tre parole è la sintesi estrema che il poeta ricerca.

Il delirio dell'intelligenza. La follia organizzata.

Il surreale e il paradossale e l'assurdo shakerati con brio nel dominio del buio.

'Di giorno scaviamo e la ghiaia ottenuta è per riempire altri buchi, il lavoro di ieri e domani di oggi e se c'è un motivo mi è oscuro e se non c'è un motivo è lo stato e in quanto stato ha un esercito e polizia di ogni tipo e un arsenale attrezzato e prova tu a ribellarti, prova a resistere o a negare o a reagire, sono tipi da neuro'

'Mi chiamano Bondi. Giacomo Bondi. Agente tosto e segreto. In goliardico incognito. Nome in codice: 0,1 (ZeroVirgolaUno). Poco più di uno zero. Con licenza di vivere.'

Una crepa nel muro.

Immagini in moto, la natura è sommersa, l'essere umano si sdoppia, l'io è sulla croce.

'Piovuto dal tempo, da chissà quale organismo (o incomprensibile assurdo), a edificare i miei mantra, una memoria ancestrale, a scardinare gli assiomi, le verità di cartone, la vanità e la speranza, ad amare, a farmi amare, a lasciare, perché la vita è lasciare, non la morte, la vita è lasciare, la morte è tornare (finalmente una casa)'