Non si pensi che la Valle del Caimano sia in qualche sperduta foresta pluviale dell'Amazzonia o, ad esempio, in qualche savana africana. Niente di tutto questo: si trova al Terminillo, quel 'buffo panettone montuoso' che sovrasta Rieti, e che fa da sfondo a questi racconti autobiografici. Sono le storie di Alvise, Patrizio, Cecco, e altri ventenni che come loro trascorrono le vacanze circondati da una fauna turistica assai variegata. Tra episodi divertenti e paradossali, avventurosi e a volte ai limiti dell'incredibile, c'è spazio per riflessioni su di un'epoca, gli anni Cinquanta del secolo scorso, che oggi ci sembra lontanissima.

Oltre il cielo è la storia di una vita, che inizia molti anni fa, nel 1936 e che si racconta attraverso le peripezie della guerra e la tenerezza di un'adolescenza passata tra i campi, in una piccola campagna veneta e poi nella stupenda città di Venezia. Ci sono i giochi dei bambini, con le frecce e le penne degli indiani d'America, le corse nelle soffitte buie di grandi palazzi e all'orizzonte i tuoni dei temporali notturni, come gli scoppi sinistri delle bombe sganciate sul ponte della Priula, sul fiume Piave. Ma tutto passa dall'infanzia all'età matura: la coscienza del bambino Alvise, già tesa per quelle verità che sono proprie dell'infanzia, diventata adulta, si spinge oltre a ciò che per gli uomini è l'ignoto. Acquisendo, dopo due esperienze vissute fuori del proprio corpo in un mondo di infinita Luce e Amore, una conoscenza che diventa sempre più approfondita man mano che l'autore si inoltra nella via dello spirito, soprattutto quando la sua ricerca lo porta a realizzare come tutto sia scritto nel cuore dell'uomo. Tutto questo è raccontato nella prima parte del libro. Nella seconda parte vengono approfonditi temi spirituali: la vita, la sofferenza, la vita oltre la vita...