La Gipsoteca Vico Consorti raccoglie 115 gessi donati dagli eredi dello scultore al Dipartimento di Scienze storiche e dei Beni culturali dell'Università di Siena. Si tratta di gessi di piccole, medie e talvolta grandi dimensioni che permettono di ripercorrere per intero gli oltre cinquanta anni di attività di Vico Consorti (Semproniano, Grosseto 1902 - Siena 1979): dal periodo di formazione senese negli anni Venti all'affermazione a livello nazionale a Roma negli anni Trenta e Quaranta; dal soggiorno in Colombia negli anni Cinquanta all'ultimo ventennio trascorso tra Roma e soprattutto Siena. La tipologia dei gessi consortiani è assai diversificata: alcuni sono opere compiute e autonome, vere e proprie sculture presentate dall'artista in diverse occasioni espositive; molti sono bozzetti di opere rimaste allo stato di progetto o viceversa realizzate in marmo o bronzo; alcuni sono modelli al vero di opere realizzate; diversi altri, infine, sono piccole sculture a carattere 'libero', svincolate dalla prospettiva di un'immediata traduzione in materiali 'nobili' e duraturi. In ogni caso, al di là della finalità per le quali i gessi sono stati realizzati, si tratta di un corpus omogeneo e non di rado fortemente caratterizzato, in cui i singoli pezzi vanno letti come tappe autonome del processo creativo e, in taluni casi, come il suo esito finale. Ciò vale in linea di massima per ogni gesso d'artista, soprattutto novecentesco, ma assume un significato ancora più stringente nel caso di Consorti, il cui modus operandi trascorre direttamente dall'ideazione alla modellazione: l'immag
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