Vent'anni dopo aver portato a termine la Parigi - Roubaix, due amici si ritrovano per ingaggiare un'altra sfida. Un rinnovato viaggio - non privo di sorprese ed imprevisti - verso le terre del nord e una grande corsa del ciclismo: il giro delle Fiandre, la classica dei muri.

L'attività dì progettazione, per l'Amministrazione Pubblica, coincide in larga misura con la pianificazione e la programmazione amministrativa. La progettazione di servizi e forniture, in particolare, evidenzia la qualità della programmazione nell'amministrazione attiva. La recente determinazione dell'AVCP 6 novembre 2013 n. 5, e le analisi di questo volume, offrono spunti per ripensare nuovi moduli di organizzazione, orientati al ripristino di un corretto equilibrio fra attribuzioni e responsabilità nelle dinamiche di funzionamento della Pubblica Amministrazione italiana, a garanzia dei principi fondamentali che ne governano l'azione. Il testo, attraverso una ricostruzione storica del Design Industriale, espone, inoltre, una breve panoramica sul 'design dei servizi', offrendo spunti per sinergie professionali e culturali anche nel panorama del 'social design'.

Due amici, attraverso la comune passione per la bicicletta, pensano, progettano e realizzano il sogno di compiere una tra le più famose ed impegnative corse ciclistiche: la Paris-Roubaix. Un racconto 'on the road' sulle mattonelle di pavé dell''Inferno del Nord'. 'La bicicletta è già un amico, la bicicletta è bella.... una frase banale, forse, ma se ci si pensa, la si elabora, ti sorprende sempre! Quasi quasi vado a fare un giro.' (dalla prefazione di Maurizio Fondriest). 'Unica tattica: prendere i tratti in pavé non oltre la decima posizione; unico problema: sono duecento corridori ad avere la stessa tattica. Quindi coltello tra i denti, e via!' (dalla postfazione di Alberto Curtolo)

Gli anni della gioventù, soprattutto quelli trascorsi alle Scuole Magistrali, descritti con stile fluido ed efficace. Una rassegna ironica di fatti, aneddoti e personaggi degli anni più intensi e formativi ma anche più divertenti e irresponsabili.

Come è possibile trasformare un comune gregge di pecore che bruca tranquillamente l'erba su un prato in una notizia da telegiornale nazionale? È successo davvero, nella fabbrica di Cassinetta di Whirlpool EMEA. E la comunicazione è diventata virale, non tanto sulla rete (anche lì, certo) quanto su tutti media nazionali. Questo libro racconta e spiega, anche attraverso esempi e case history, un vincente modo di fare comunicazione per le aziende. Un metodo che parte dalla 'condivisione di alcune regole del gioco, spesso diverse da quelle comunemente accettate e utilizzate nella comunicazione', spiega il direttore della comunicazione di Whirlpool Europe, Middle East & Africa, Giuseppe Geneletti. 'Negli anni abbiamo seguito varie strade per comunicare il 'mondo Whirlpool', con alterne fortune. Alla fine, abbiamo deciso di sposare le regole dei giornalisti, rivoluzionando in buona parte il modo di fare comunicazione corporate, accettando di fare un passo indietro di fronte alla notizia e anteponendo i fatti (anche quelli piccoli) ai valori, per ritrovare i valori all'interno dei fatti. E così abbiamo scoperto che le cose da comunicare sono addirittura più di quelle che pensavamo.'

C'è ancora spazio oggi, per l'ideale e la 'spiritualità' nella pratica della scalata e dell'alpinismo? Attraverso un'attenta analisi, gli autori dimostrano come il 'tecnicismo' sia soltanto un mezzo con cui intraprendere un fantastico viaggio interiore verso la 'meta', sia essa una vetta o il termine di una parete.

Le sofferenze ci sono e non si cancellano con un equilibrato Bronx; con un Paradise, che tanti consensi mi ha procurato in carriera, forse sì, ma non è detto. Le gioie, invece, si tende a dimenticarle piuttosto presto, purtroppo, e non sempre basta una Pi?a Colada per ridestarle, neanche quella che facevo io, e un White Russian, anche se lo beveva 'Il grande Lebowsky', men che mai!

Questo libro, scritto tra la fine degli anni Sessanta e l'inizio degli anni Settanta del secolo scorso, è stato pubblicato nel 1973, appena dopo la scomparsa di Ezio Bonfanti, uno dei suoi due autori. Commissionato come una monografia sullo studio BBPR degli architetti Banfi (1910-1945), Belgiojoso (1909-2004), Peressuti (1908-1976), Rogers (1909-1969) - straordinarie figure emergenti nella cultura architettonica, non solo italiana, del '900 - per la volontà e la capacità dei suoi autori si è trasformato in un testo che osserva la cronaca dell'architettura del '900 nello specchio del lavoro dei BBPR. Un lavoro esemplare e eccezionale che, iniziato nel 1932, ha registrato e trascritto il variare delle stagioni culturali nel nostro paese, e che è stato letto da Bonfanti e da Porta alla luce della crisi di valori degli anni '60. Oggi si può dire che questo libro rappresenta contemporaneamente una lettura critica dell'architettura dei BBPR, una riflessione sull'architettura italiana alla fine del fascismo e negli anni della rinascita del paese, una immagine in trasparenza di ciò che nell'ambiente milanese furono gli anni a cavallo tra i Sessanta e i Settanta. Un periodo cruciale per l'Italia, dal quale derivarono nuove potenzialità ma anche confusioni che nei riguardi di altre culture europee ancora contribuiscono in parte a nasconderci la modernità.

Una raccolta poetica d'esordio di un giovane classe '86. Squarcio d'una generazione che si confronta l'amore, la solitudine, l'inadeguatezza del vivere.