Il tempo sgretola le pietre, sbiadisce gli affreschi ed eliminando dettagli irrilevanti, porta chiarezza. Però quale tempo, quello di Kronos o quello di Kairos? Del dio burbero o del dio bonario? Ebbene, chi di loro due mi ha spinto a rivolgere l'attenzione a questi eventi e a soffiare via la polvere che ne aveva spento i colori delle emozioni?

Qualcuno lascia loro molto spazio, altri meno; ma le emozioni sono presenti in tutti noi e condizionano il nostro modo di agire, creando uno stato d'animo che influenza o determina i comportamenti. La bellezza, il pensiero della gioia, quello del piacere, della felicità e dell'amore influiscono sulla nostra condotta. Però anche paura, rabbia, odio generano e scatenano risposte comportamentali ritenute idonee nonché proficue in quel frangente. L'emozione si realizza nella complessa relazione individuo-ambiente ed è prodotta da motivazioni che filtrate anche dal carattere, dalla personalità, dalla cultura del soggetto hanno lo scopo di raggiungere un obiettivo (stabilito a priori) o magari appena intravisto. Molte teorie sono state sviluppate per comprendere l'intricata relazione stimolo-risposta e studiare il peso delle emozioni nello sviluppo del comportamento. Non è compito di questo libro metterle in luce. Qui i protagonisti dei cinque racconti sono 'fotografati' nella catena di eventi che legano l'impulso all'azione. Dunque, emozioni come causa o come effetto?

Atmosfere gotiche e suggestive, linguaggio di altri tempi, sofisticato e ricercato, che rivela abilità e una padronanza linguistica fuori dal comune. Intrighi di corte e amanti, passioni soffocate dalla Ragion di Stato e ancora vampiri e assassini, il tutto ben confezionato da un autore che scrive in prosa, ma lancia chiari intermezzi poetici, che arricchiscono ulteriormente un'opera che fa della bellezza formale una delle sue carte vincenti. Polverelli descrive luoghi e scenari che viaggiano sul limite del paranormale e dell'illogico, senza però mai sconfinare nella completa irrazionalità. Tutto ciò va ad arricchire la verosimiglianza dei racconti, che si mostrano così al lettore come plausibili e provocano, ove possibile, ancor più turbamento.