Gli 'anni di piombo' rappresentano un capitolo drammatico della storia italiana, segnato da violenza politica, tensioni sociali e profonde trasformazioni culturali. Quest'opera ne offre una narrazione intima e critica, esplorandone le complesse dinamiche attraverso il vissuto personale dell'Autore, un giovane proveniente da un contesto sociale sfavorito. La sua storia intreccia esperienze individuali e collettive, mostrando come quegli eventi abbiano influenzato la vita e le aspirazioni di un'intera generazione. Non solo una testimonianza, ma un testo che sollecita il lettore a interrogarsi sul lascito di quel passato e sulla responsabilità di tracciare un futuro più equo.

Un'esplorazione delle profondità dell'anima nel suo confronto con l'immensità e il divino; un viaggio emotivo, tanto intimo quanto universale, tra fede, dolore, amore e ricordo, in una narrazione che abbraccia l'intera esperienza umana e la sua ricerca di significati.

In un immaginario paesino collinare di fine Ottocento, l'amministrazione comunale ordina la tassa dell'utilizzo del riverbero lunare e gli abitanti, per protesta, nominano degli asini al loro governo, i quali diffondono il virus dell'asinite acuta. Il contagio dilaga, colpendo quasi tutti i cittadini malevoli e ignoranti, i quali vengono annoverati nel Partito Asinino. Solo uno sparuto gruppo resiste alle farneticanti aberrazioni di chi comanda, subendo, in questa impari lotta, umiliazioni e prigionie. Come sempre avviene, però, l'Amore vince sulla malvagità e come disse il poeta: '...morte, alfin, vita richiamò!'.