Marisa Moreschini, di formazione medico, dal 1975 si è dedicata alla cura dei disagi derivanti da malattie mentali e traumi, procedendo grazie alla forza della sua intuizione e allo studio del genosociogramma. Nello stesso periodo, insieme a un gruppo di amici, ha dato origine alla comunità della Campana, nelle Marche. Partendo dai ricordi di un'infanzia che si rivela diversa da come l'aveva sempre creduta, l'autrice rivede la sua esistenza alla luce di nuove comprensioni, ripercorre le tappe di un cammino che l'ha ricondotta nei luoghi d'origine della famiglia paterna e corona i suoi novant'anni di vita con un omaggio alla storia della Campana e delle persone con cui ha condiviso questa straordinaria esperienza.

Nelle storie qui narrate viene messa in risalto l'importanza delle date, della ripetitività, della capacità di ascolto (saper ascoltare anche i silenzi), della necessità della riparazione e dell'arte di trasformare: tutti passi necessari per arrivare alla liberazione dal dolore e a una rinnovata purezza.

È possibile tornare alle antiche origini dell'uomo, alla sua parte più arcaica, abbandonare le convenzioni, e cercare una possibile via di vita insieme. Un gruppo di ragazzi, prova a percorrere questa strada, cercano di fondersi in una armonia corale, dove le fatiche di ognuno costruiranno per tutti. La voglia di scoprirsi, porterà a delle risposte, a volte belle, alte volte più difficili da comprendere.

L'accettazione e la piena esperienza è ancora una volta maestra. Questo nuovo lavoro di Marisa Moreschini risponde ad un debito antico e ad un compito nuovo: quello di indagare sulle possibilità offerte dalla conoscenza del transgenerazionale, applicata in campo oncologico.