Il grande interesse sulle vicende della famiglia Agnelli, con la guerra ventennale per l'immensa eredità di Gianni e di Marella Agnelli, è legato alla scoperta di particolari inediti e incredibili legati al gigantesco patrimonio accumulato nel tempo e al numero di società nei paradisi fiscali creato dall'indiscusso sovrano della Famiglia: l'«Avvocato». Tutto sarebbe rimasto nascosto se la figlia Margherita non avesse fatto rispettare i propri diritti di legittima erede innescando una serie di battaglie giudiziarie che hanno portato a una guerra tra lei, la madre e il suo primogenito. Occultare le proprie ricchezze senza pagare le tasse: questo è l'insegnamento che Gianni ha appreso dal Nonno, il senatore Giovanni Agnelli. La sua figura viene delineata negli aspetti più rilevanti innanzitutto descrivendo i modi in cui si impossessò della Fiat portandola via ai soci-fondatori, al punto da finire sotto processo a Torino. Poi raccontando i metodi con cui su ordine del duce abbatteva gli ostacoli, come nel caso del senatore Frassati, cui portò via La Stampa. E infine: la prova che le fortune di Agnelli sono legate alla collusione col fascismo a partire dalle forniture belliche per le due guerre mondiali con la pretesa di farsi pagare in lingotti d'oro. Istruttive sono le «pagine nere» conservate agli atti del CLN e della Commissione per l'Epurazione che stabilì di espropriare Agnelli delle sue industrie e dei suoi beni. Mentre i memoriali inediti di Agnelli mostrano l'altra faccia del Senatore: non più tracotante, impunito e protetto da Mussolini, ma autore di compassionevoli im

Chi ha "ucciso" la Juventus. Chi si aspettasse un punto interrogativo si sbaglia: non è necessario. Qui, infatti, vengono scritti nomi e cognomi di chi si è macchiato di questo "delitto", non solo sportivo. Così come vengono ricostruite dettagliatamente le responsabilità di coloro, in primis John Elkann, che hanno mandato la Juve in serie B nel 2006. Proprio nell'anno in cui erano in programma i festeggiamenti per il centenario dell'ingresso della famiglia Agnelli nella Juventus il club bianconero ha conosciuto la più grave crisi della sua storia. L'indagine contenuta in questo libro si svolge su due piani. Il primo è quello finanziario e societario legato alle pesanti accuse, e alle relative inchieste che, dopo le frettolose e altalenanti decisioni della cosiddetta giustizia sportiva, riguardano l'aspetto penale di cui ora si occupa la Procura della Repubblica di Roma. Il secondo piano riguarda i retroscena, i rapporti personali, le gelosie, le dinamiche famigliari, le battaglie di potere all'interno di quel poco che resta della ex Royal Family.

A vent'anni dalla morte di Gianni Agnelli e a quattro dalla scomparsa di sua moglie Marella, la "guerra per l'eredità" è ripresa con intensità e asprezze inaudite. A fronteggiarsi in questa battaglia tra le aule giudiziarie di Ginevra, Milano e Torino, sono Margherita Agnelli e John Elkann, il primo dei suoi otto figli che oggi controlla l'Impero, spalleggiato dai fratelli Lapo e Ginevra. La trama avvincente di questo libro si sviluppa attraverso testimonianze, ricostruzioni, indagini giudiziarie e molti documenti inediti. È una storia appassionante in cui vengono narrate le origini e i motivi di una lotta incredibile all'interno di una famiglia spaccata e divisa in nome del denaro e del potere. Una storia intrecciata di sospetti, gelosie, mancanza di sentimenti, ricca di vicende apparentemente impensabili e che vengono portate alla luce in queste pagine senza censure e senza riguardi. Nulla viene tralasciato in questo grande affresco e racconto che ha i tratti di una lunga serie televisiva: i segreti di Gianni (i suoi amori, le sue avventure e la sua vita tra barche, viaggi e ricchezze), fino ad arrivare a John, il primo degli otto nipoti che si è autoproclamato capofamiglia.

Centinaia di immagini a colori e in b/n, oltre a novanta disegni degli stemmi dei vari Reparti, 16 profili a colori di aerei del periodo dal 1920 al 1942. Il secondo volume di questa serie riprende il percorso iniziato con successo con la prima raccolta, pubblicata dal G.M.T. nel 2010. In ordine cronologico, la nuova carrellata copre una ventina d'anni, iniziando da un distintivo celebre, quello della 32a Squadriglia da Ricognizione, addirittura precedente la fondazione della Regia, per concludere con emblemi personali risalenti al tardo 1942. Ci sono distintivi noti, come l'"Arciere" del 1° Stormo ed altri finora mai identificati, come l'"Angelo" della 160a Squadriglia. Ma una caratteristica li accomuna tutti, quella dell'estrema precisione del disegno che include i più minuti dettagli, ricavati da foto originali. Volume di 144 pagine formato A/4 in carta patinata opaca da 115 grammi, con copertina in cartoncino plastificato a quattro colori.

Tutta la verità sull’inchiesta che ha messo sulla graticola Antonio Conte, l’allenatore della Juventus, l’uomo che l’ha guidata alla vittoria in campionato risollevandone le sorti dopo i lunghi anni di sofferenze, umiliazioni e sconfitte legate a « Calciopoli ». Gigi Moncalvo, con carte e testimonianze inedite, ricostruisce i retroscena inediti dell’« operazione » che ha gettato discredito sul tecnico bianconero, e quindi sulla sua società che lo ha difeso a spada tratta. L’esame delle carte processuali, l’esito degli interrogatori, le contraddizioni e le menzogne del primo e unico « pentito », Carobbio, rivelano che si è voluto costruire un autentico « teorema » giudiziario-sportivo per gettare discredito sul valore, la serietà, l’onestà di Conte e, conseguentemente, delle vittorie della sua attuale squadra. L’autore ripercorre tutte le fasi dell’inchiesta e del processo sportivo e penale mettendo in luce i fatti, quelli veri e quelli ritenuti tali: l’inattendibilità delle accuse di Carobbio, le origini e le ragioni private e famigliari della sua acrimonia verso il suo ex allenatore, il ritardo sospetto con cui ha tirato in ballo Conte, la mancanza di verifiche e riscontri da parte del procuratore federale Stefano Palazzi, i due pesi e due misure adottate dalla cosiddetta « giustizia sportiva » che non ha consentito ai difensori dell’accusato di esibire le numerose prove, tra cui 36 testimonianze che smentivano proprio le accuse di Carobbio. Il libro descrive le varie fasi di questa complessa vicenda e soprattutto fornisce la ricostruzione delle ragioni per cui Conte ha accettato controvoglia il primo patteggiamento, il procuratore federale Palazzi lo ha garantito, la Corte lo ha invece respinto, e l’incolpato si è trovato di fronte a dieci mesi di squalifica in primo e secondo grado con in più l’immagine di chi, avendo tentato il patteggiamento, in pratica si considerava colpevole. Conte dunque condannato per due volte perché « non poteva non sapere »: l’autore ricorda altri episodi in cui il procuratore Palazzi ha applicato, ad esempio a Moratti quando fece spiare Christian Vieri, il principio opposto. E dunque perché Conte non poteva non sapere, e Moratti poteva non sapere? Il libro svela per la prima volta i veri obiettivi dell’inchiesta e dell’operazione-fango contro Conte: il bersaglio principale era ed è Andrea Agnelli, « reo » di aver osato fare causa alla Federcalcio per ottenere, oltre alla revoca degli scudetti assegnati a tavolino all’Inter e la loro riassegnazione alla Juventus, anche 454 milioni di euro di risarcimento. Inoltre il presidente del CONI, Petrucci, non ha mai perdonato ad Agnelli di aver fatto « saltare » il cosiddetto « tavolo della pace » che nei mesi scorsi era stato riunito dal « Palazzo del Calcio » nel tentativo di « addomesticare » il presidente della Juventus e indurlo a non riaprire, con le sue legittime richieste, le sentenze sportive e non di Calciopoli, con le chiare omissioni che ci sono state a favore dell’Inter e delle telefonate di Moratti e Facchetti ai designatori arbitrali. Ma la partita è ancora aperta.