Carlo Castelli è il direttore amministrativo di una grande azienda. Tutti i giorni viene subissato di telefonate di diversa natura, ma una di queste si rivela del tutto speciale. Il notaio Alfredo Giansanti gli comunica un invito a presenziare alla lettura del testamento della signora Maria Mabel Sartor, compagna di scuola al liceo circa trent'anni prima ma di cui Carlo conserva solo un vaghissimo ricordo. La circostanza, già insolita di per sé, assume aspetti ancor più sorprendenti al momento del disvelamento del lascito: una scatola contenente delle lettere che la defunta gli ha scritto senza aver mai avuto in vita il coraggio di inviargli, invitandolo adesso alla lettura al ritmo di non più di una al giorno. Inizia quindi per Carlo un particolarissimo scambio con una persona che non c'è più, ma che forse ha molto da raccontare...

Le storie sono la trama su cui si costruisce la comunità. Si intrecciano tra loro, nel tempo e nello spazio, legando insieme i protagonisti e tutti quelli che gli sono vicini per sangue, luogo di vita, lavoro, idee e credenze. A volte sono importanti e si riflettono nella vita di tanta gente. Altre volte disegnano solo il come e il dove di chi le vive. Restituiscono sempre un senso di vita collettiva, di appartenenza comune e di conoscenza reciproca. Queste storie sono avvenute nei dintorni del lago di Bracciano e raccontano di persone che sul lago ci sono nate o ci sono arrivate, per scelta o per caso. Sono belle da sentire, non sempre sono state belle da vivere.