Un medico ed un professionista particolarmente stimato da migliaia di pazienti, ma soprattutto un uomo, schietto, sincero, determinato, scrupoloso, innamorato del suo lavoro, con le idee chiare e mai disponibile ad alcun compromesso. È il prof. Alfio Mastroianni, autore di questa pubblicazione, che va a completare una triade di volumi (dopo "Le monete del Papa" e "Il Risveglio", entrambi accolti con interesse e simpatia da parte del pubblico) nati dalla voglia di documentare e di rivivere alcuni momenti fondamentali della sua storia di vita, di ripensare a tante vicende che lo hanno visto protagonista, a volte anche sofferte ed impregnate di amarezza, sempre e comunque superate. Con la determinazione di chi è pienamente convinto di dover puntare sempre alla ricerca della verità. Il titolo è di per sé una promessa, nata dalla voglia di guardare con orgoglio ad un passato da interpretare e conservare come esempio di serietà e di valori radicati nella memoria. Una vera lezione di civiltà, frutto di una storia personale che lo ha fatto uscire vincitore anche dalle situazioni più complicate. I drammi della seconda guerra mondiale, le sue esperienze ospedaliere a Torino, Genova, Trieste, Udine ed infine a Cavalese, in Val di Fiemme, dove ha vissuto alcune delle vicende più amare, la tragedia del Cermis, infine la pandemia, sono tra i momenti più difficili, di fronte ai quali ha prevalso l'orgoglio e la coerenza di chi ha sempre affrontato a viso aperto la realtà.

Medico, intellettuale, umanista, Alfio Mastroianni sente prepotentemente il bisogno di trasmettere le esperienze della sua vita. Mastroianni ha al suo attivo moltissime pubblicazioni in campo scientifico e didattico, frutto dei suoi studi e della sua attività di libero docente, ma nella maturità ha voluto rileggere fatti, pensieri, sensazioni, avventure anche, capitategli nella vita da quando, bambino, frequentava le elementari a Monforte d'Alba, in anni di guerra e di paure collettive. Ricordi impressi indelebilmente nell'hard disk della memoria personale. Tuttavia nella sua rilettura del passato, sia quello remoto della guerra, che quello più prossimo degli studi e del percorso professionale, fino agli intricati rapporti con l'amministrazione della sanità pubblica, egli non ha scelto la strada intimistica della rivisitazione personale finalizzata alla fissazione dei suoi ricordi come fotografie del passato. Al contrario, ha voluto reinterpretare fatti e sensazioni alla luce dell'evolversi della storia e della sensibilità collettiva.