Livio Vivaldi è un undicenne alle prese con l'inizio della prima media. È mattina: si prepara, saluta i suoi genitori e si presenta al lettore come se stesse leggendo un tema su se stesso. Sale in pullman, prende posto insieme alla sua amica Caterina e incontra alcuni dei suoi vecchi amici, di cui racconta divertenti aneddoti. Una volta a scuola, si trova di fronte alla porta della prima B e conosce le sue nuove insegnanti che lo mettono di fronte ad un tema dal titolo inatteso. Dopo aver rimesso a soqquadro i suoi piani è ulteriormente turbato da un commento della professoressa che allude alla conoscenza del suo segreto. 'Il segreto di Livio' è un viaggio introspettivo attraverso gli occhi del giovane protagonista, delle sue fantasie e dei suoi desideri.

'Foglio bianco' è una raccolta di frammenti che dicono risonanze interiori, emozioni, stati d'animo, riflessioni sparse. Lo sguardo e la parola appartengono ad un immaginario femminile personale e collettivo, caratterizzato da un conflitto non risolto con il maschile, con il quale tuttavia desidera interagire.

'Traccianti nella notte' narra, attraverso una serie di racconti, gli ultimi mesi della missione italiana a Beirut, visti attraverso gli occhi di un soldato di leva del Battaglione San Marco. Ci si possono trovare piccoli avvenimenti su uno sfondo di solennità storica: la prima missione militare italiana dopo la Seconda guerra mondiale, l'interminabile guerra civile libanese, i guerriglieri islamici che mettono le basi di Al Qaeda, l'ultimo bombardamento navale della storia, l'attentato alla pattuglia italiana che causerà la prima vittima del dopoguerra in una zona di conflitto. E poi i personaggi: Oriana Fallaci, Paolo Nespoli che diventerà un astronauta, il generale Angioni. Ma in mezzo a tutto questo c'è l'intimità di giovani soldati di leva che sbattono la faccia contro una realtà difficile, pericolosa, che li renderà adulti in pochi mesi, vestendo la divisa gloriosa di un corpo scelto, quella dei fanti di mare del Battaglione San Marco. Il libro consegna alla memoria piccoli grandi fatti di quell'eccezionale periodo, dove in molti hanno rivisto le proprie idee riguardo alla vita e sul modo di affrontarla, grazie a quella scuola che ha fornito loro un insegnamento imperituro.

Questo volume si chiama 'Donne che raccontano', proprio a voler sottolineare la creatività, ma soprattutto la profondità e la sensibilità dell'animo femminile. Le autrici sono quindici. Ovviamente donna anche l'illustratrice, cui si deve l'immagine di copertina. Ognuna di loro si è resa protagonista di un 'viaggio' nel mondo dell'immaginario, esplorando situazioni intricate, svelando misteri o semplicemente raccontando il quotidiano. Il 'fil rouge' invisibile che lega i racconti, però, resta quello dei sentimenti: sempre molto intensi e profondi, che si tratti di amore, felicità, disperazione, gelosia, gratitudine o bramosia di vendetta.

Un'illustratrice e dieci autrici che ci regalano diversi stili di scrittura, differenti storie e personaggi e diversi modi di coinvolgere il pensiero e le emozioni del lettore. Ognuna di loro è un mondo da scoprire e questa varietà, inevitabilmente, riesce a riflettere i sogni, le curiosità e i timori che appartengono al mondo interiore del lettore. Del resto ognuno di noi conserva in sé il primordiale e istintivo bisogno di nutrirsi e legarsi al femminile.

Speranza è una bambina vivace, intelligente, che si affaccia al mondo con curiosità. Ma è nata con un pesante fardello sulle spalle: sua sorella Sara è morta in un tragico incidente poco prima di compiere sette anni, quando lei - Speranza - era stata appena concepita. In un sottile gioco psicologico, sospinto anche dall'incredibile somiglianza fisica con Sara, la protagonista si trova ad affrontare il suo percorso di crescita tra le pulsioni di chi continua a confonderla con sua sorella.

Uno dei modi più abituali per difendersi alla meno peggio dai ritmi disumani di oggi, che influenzano e scompensano il nostro delicato equilibrio somato-psichico, è quello di vivere 24 ore su 24 con il cosiddetto 'impermeabile', che ci difende dalle 'sberle' emotive ed esistenziali. L'inconveniente è che quello stesso 'impermeabile' emozionale non ci consente di sentire le carezze, che pure si ricevono, né di darle.