Lucia La Macchia compone un affresco vivido e struggente del sud povero ed oppresso del dopoguerra, un mondo in cui il potere patriarcale si manifesta in tutte le sue forme, ma dove le donne trovano modi inaspettati di resistere. La scrittura dell'autrice è ricca di verismo e dettagli evocativi, capace di trasportare il lettore dentro la polvere delle strade, il calore soffocante delle campagne e le mura delle case intrise di segreti e sacrifici. Il romanzo si distingue per la capacità di affrontare temi complessi come l'oppressione sociale, la violenza di genere e la lotta per l'indipendenza con un approccio forte e autentico. Le protagoniste femminili sono potenti, pur nella loro disperata quotidianità, simbolo di una femminilità che resiste e si reinventa. La Pupetta offre una riflessione intensa e coraggiosa, capace di scuotere e commuovere, lasciando nel lettore una riflessione profonda sulla condizione femminile e sulla vera forza della ribellione.

Tre storie insolite, collocate, parafrasando Battiato, 'Tra la vita e il sonno, la luce e il buio dove forze oscure da sempre si scatenano'. Un diavolo che fa il diavolo a quattro per impossessarsi di una camicia rosa. Una ragazza, Aura, irrequieta e con una sensibilità che le apre varchi verso altre dimensioni. E poi la terza storia: una ragazza, il collegio, le suore che impongono preghiere non sentite mentre per lei pregare è guardare il cielo. E la magia che accompagna da sempre la sua vita...