'Aforismi sulla radice degli ortaggi', testo affascinante ed enigmatico, sin dal titolo, apparve in Cina nel XVII secolo, e la figura stessa del suo autore, Hong Zicheng, è avvolta nel mistero e nella leggenda. Al crocevia delle tre grandi correnti spirituali (confucianesimo, taoismo e buddhismo) che dominarono, con alterne vicende, in Cina nel corso della dinastia Ming (1368-1644), quest'opera 'sincrética' testimonia sia l'altissimo grado a cui erano giunte la filosofia e la letteratura, sia la profonda crisi, morale e sociale, che caratterizzò il tramonto dei Ming. Quel che costituisce il fascino e la complessità di questo testo è la sua ambiguità, quel continuo alternarsi di osservazioni sulla vita sociale e meditazioni mistiche, di riflessioni mondane e precetti religiosi, di considerazione per i rapporti umani ed esortazione al distacco dal mondo, di rispetto per la ragione e affermazione del primato del cuore. L'elemento unificante è lo stile: concisione, leggerezza, ritmo, discrezione, suggestione fanno degli 'Aforismi sulla radice degli ortaggi' una delle opere più alte della letteratura classica cinese.

'Il Tao che può essere detto non è il Tao eterno.' 'La radice del Tao' è una raccolta di aforismi che fonde e custodisce gli insegnamenti di Lao Zi, Confucio e Buddha, superando le separazioni formali delle tre scuole cinesi (Taoismo, Confucianesimo e Buddismo), i cui princìpi originano da un'unica sorgente. 'La radice del Tao' è un testo sulla coltivazione spirituale che permette di riscoprire il proprio Sé nella pratica della vita quotidiana.

'Aforismi sulla radice degli ortaggi', testo affascinante ed enigmatico, sin dal titolo, apparve in Cina nel XVII secolo, e la figura stessa del suo autore, Hong Zicheng, è avvolta nel mistero e nella leggenda. Al crocevia delle tre grandi correnti spirituali (confucianesimo, taoismo e buddhismo) che dominarono, con alterne vicende, in Cina nel corso della dinastia Ming (1368-1644), quest'opera 'sincrética' testimonia sia l'altissimo grado a cui erano giunte la filosofia e la letteratura, sia la profonda crisi, morale e sociale, che caratterizzò il tramonto dei Ming. Quel che costituisce il fascino e la complessità di questo testo è la sua ambiguità, quel continuo alternarsi di osservazioni sulla vita sociale e meditazioni mistiche, di riflessioni mondane e precetti religiosi, di considerazione per i rapporti umani ed esortazione al distacco dal mondo, di rispetto per la ragione e affermazione del primato del cuore. L'elemento unificante è lo stile: concisione, leggerezza, ritmo, discrezione, suggestione fanno degli 'Aforismi sulla radice degli ortaggi' una delle opere più alte della letteratura classica cinese.

A reprint from 2007, this very detailed volume recounts the history of contemporary Chinese literature from 1949 to 1999, with a focus on the discourse of socialism and Mainland China. Hong (contemporary Chinese literature, Peking U., China) describes literary fiction, poetry, drama, and prose writing, and how literary norms in these genres became dominant and then were superceded. He discusses the characteristics of works, models, and concepts, and the development of literary forms in works by Lao She, Hao Ran, Mu Dan, Hu Feng, and Zhou Yang, among many others, including Mao Zedong, with a separate chapter on women writers. The book was translated by Michael Day, who adds a bibliography, glossary, and index, and translates commonly used terms into English. Annotation ©2009 Book News, Inc., Portland, OR (booknews.com)

Ming China (1368-1644), a time of political intrigue and financial upheaval, was also a time of astounding accomplishments in art and literature. In 1403, when Gutenberg was seven years old, the Ming encyclopedia, Yongle Dadian (Yung Lo Ta Tien) was begun. Completed five years later, it comprised 22,937 volumes! And around 1590, when Shakespeare finished Henry VI and Edmund Spenser published The Faerie Queen, a hundred years after Columbus 'discovered' the New World, an accomplished scholar and philosopher, Hong Zicheng, retired from public life and settled down to write an informal book - a compilation of his thoughts on the essence of life, human nature, and heaven and earth. He wrote other books, now lost, but this one survived, thanks largely to its continuous popularity, first in China and later in Japan and Korea. His book, Caigentan (Vegetable Roots Discourse), has been studied and cherished for four hundred years.
A provocative and personal mix of Daoist, Buddhist, and Confucian understanding, these 360 observations are direct and timely. Over his life-time, Hong Zicheng continued the work accomplished across centuries in China - integrating Confucian ideals with Daoist and Buddhist thought. He leads us through paths as complex, absurd, and grotesque as life itself.