'Tarnac' è un libro che non ha paura di sporcarsi le mani con i due luoghi più osceni del letterario, ossia il lirico e il politico. Con un afflato rimbaudiano, in cui lirismo e politicità collimano perfettamente, Gleize sfrutta le figure della luce e della polvere per testimoniare la trasformazione dello spazio sociale, e dare ritmo in controtempo all'azione, attraverso un connubio di versi e prosa rastremati da una sintassi semplice e perentoria. Questo libro, presa di parola collettiva legata all'ormai celebre 'affaire Tarnac' e quindi a doppio filo all'eroica storia del movimentismo francese, trasforma la poesia in un lucidissimo atto politico: insieme lirismo oggettivo e risposta alla strumentalizzazione poliziesca della paura. Alla tendenziosa accusa di terrorismo evocata per Tarnac, Gleize risponde con una «storia della polvere» che è un meraviglioso atto letterario di 'insoumission': così nelle sue mani poesia, luce e polvere diventano l'unico modo per ripensarci come un 'noi'.

Dalla fine dell'Ottocento (dopo Rimbaud, per intenderci), alcuni autori hanno cercato di 'liberare' la poesia da sé stessa, per riconcepirla sotto altre latitudini. Pensandola prima di tutto come un modo per comprendere la realtà, questi altri autori si sono consequenzialmente impegnati a ricercare gli strumenti concettuali, verbali e formali più adatti a tale nuova intesa. I quindici interventi raccolti in questo volume partono tutti dal presupposto che esista un fuori e un dopo. E che non ci sia solo un modo per uscirne, ma che si possa contare su una pluralità di gesti, di atteggiamenti e di disposizioni (alla fuga), secondo le diverse maniere con cui può essere pensata una rifondazione (una riconversione) dell''industria logica' letteraria. I cantieri postgenerici che questo libro descrive (nel loro contesto e considerandone le finalità 'politiche') sono vasti. Si tratta in fondo di atti e di azioni: d'insubordinazione.

Dalla pubblicazione di 'Léman' (1990), Jean-Marie Gleize sta proseguendo una meditazione in prosa ('prosa in prosa', 'post-poesia') che, partendo da tracce o da dati materiali, immagini (fotografie, polaroid, video) o testi, prende la forma di un'inchiesta, di un'investigazione narrativa discontinua (letterale, documentaria). A oggi, quest'insieme di libri è organizzato in un ciclo di sei volumi, tutti pubblicati nella collana 'Fiction & Cie' presso Seuil. L'ultimo s'intitola 'Tarnac, un acte préparatoire'. Professore emerito di letteratura all'École Normale Supérieure di Lione, ha fondato la rivista 'Nioques' e la dirige dal 1990.

Poetry. Literary Nonfiction. Politics. Edited by Joshua Clover. Translated from the French by Joshua Clover, Abigail Lang, and Bonny Roy. Published in 2011 by Editions du Seuil, Tarnac, un acte préparatoire interrogates in poetic form the fallout from and precedent for the notorious cause célèbre of the 'Tarnac Nine'—associated with the Invisible Committee, pseudonymous authors of The Coming Insurrection. It is his Anglo-American debut full-length, though as editor of the journal Nioques, he is well-known to American readers for, among other things, importing to France the work of some more daring poets from the U.S. Gleize's formulations of nudité and littéralité give some sense of his poetics, antithetical to the verse of flourish and ornament, but also to the performance of allusive depth and immanent ambiguity. Directness, detail, and documentation are keywords. In translation, TARNAC, A PREPARATORY ACT not only lends insight into radical aesthetic politics that characterize ongoing transatlantic—indeed global—intellectual affinities, but it introduces to American readers an inestimably important figure of French letters.

About the translators: Bonnie Roy is a young scholar and poet specializing in contemporary work; Abigail Lang teaches at the Université Paris-Diderot where she is a scholar of modernist poetry, and a noted translator of English-language poetry into French; Joshua Clover has published two volumes of poetry, Madonna anno domini and The Totality for Kids. His poems have also appeared three times in Best American Poetry, and he has written two books of film and cultural criticism: The Matrix and 1989: Bob Dylan Didn't Have This to Sing About. He teaches at the University of California, Davis.

'Can we situate an act of political autonomy in/as the provisional autonomy (surfaces) of a poem? // TARNAC, A PREPARATORY ACT riffs on/around a 2008 case against Julien Coupat, alleged leader of the Tarnac Nine, a putative 'anarchist' cell, who was accused of 'criminal conspiracy to commit a terrorist act.' // Jean-Marie Gleize considers the implication of an arrest for something 'preparatory,' that is, something like speech. // Can a poem (a preliminary act) be insurrectionary?'—Charles Bernstein