Con emozione presento al pubblico questa raccolta di episodi tratti dalla mia vita, un sentiero che si snoda tra memoria, testimonianza e nostalgia. Le prime storie affondano le radici nella mia infanzia trascorsa tra i colli Berici, dove ho cercato di dipingere con le parole le tracce di una vita felice a contatto con la natura. I ricordi della scuola, della casa avita, delle figure pił care, la fine di un microcosmo sopravvissuto nel tempo e che ho visto svanire in un silenzioso oblio. La narrazione prosegue con il periodo romano, durante il quale ho vissuto esperienze formative che hanno contribuito alla mia crescita personale. Infine, si giunge al periodo della maturitą, con il lavoro prima a Nardņ e poi a Vibo Valentia. In questa sezione, si intrecciano le vicende personali, gli incontri significativi, il matrimonio, la gioia dei figli e l'impegno lavorativo. Le molte cose realizzate con entusiasmo e grandi difficoltą. Non saprei come definire compiutamente questo lavoro: forse frammenti di un'autobiografia, il tentativo di fissare indelebilmente, soprattutto per me stesso, i pensieri e le emozioni che hanno costellato la mia vita fino ad oggi.

Gilberto Floriani ricostruisce gli esiti contemporanei del Meridione e della Calabria, attraverso istituzioni, fatti e personaggi che hanno contribuito a caratterizzarne alcuni aspetti della storia culturale. Il volume si sofferma anche su Vibo Valentia, cittą che ospita il Sistema bibliotecario vibonese. Partendo dagli anni Sessanta del secolo scorso, vengono raccontati modelli e processi di valorizzazione del bene/attivitą culturale, vissuti tra luce e ombre, successi e sconfitte, riconducendo le diverse tappe a eventi politici sia regionali sia nazionali e focalizzando l'attenzione sulla biblioteca pubblica, intesa come laboratorio attivo di conoscenza dove la memoria lavora per la valorizzazione del patrimonio territoriale.